giovedì 26 luglio 2012

La cricca ci riprova (parte 1 di 3)

Diffusa ieri la notizia dalla rivista Armi e Tiro, da stamattina è disponibile ufficialmente il testo dell'emendamento inserito nella conversione in legge del DL 95/2012 relativo alla revisione della spesa pubblica (anche nota come "spending review"). Il testo ufficiale è formalmente differente da quello pubblicato da Armi e Tiro, ma il contenuto è negli effetti praticamente identico:

Emendamento 12.1000, presentato dal governo
"Dopo il comma 90, sono aggiunti i seguenti:
"90-bis. A seguito della recente soppressione del Catalogo nazionale delle armi, il Banco Nazionale di prova di cui all'articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, verifica, altresì, la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata all'uso sportivo, ai sensi della vigente normativa, anche in relazione alla dichiarazione del possesso di tale qualità resa dall'interessato, contenente anche la categoria di appartenenza dell'arma di cui alla normativa comunitaria."."

Un emendamento dagli effetti apparentemente rassicuranti, ma sarà effettivamente così? Facciamogli le pulci.

lunedì 23 luglio 2012

Vittoria animalista, chiuso il "canile-lager"... della Brambilla!

AVVISO PER GLI EVENTUALI LETTORI

Visto che, dopo poche ore dalla diffusione di questa notizia, già tira aria di querele, precisiamo che quanto scritto sotto si tratta di racconti di pura fantasia, senza alcun riscontro con la realtà, e che ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale. Quindi se volete leggete, ma assolutamente non credeteci, poiché è tutto falso!



L'ex- ministro Michela Vittoria Brambilla
Proprio pochi giorni indietro commentavamo le dichiarazioni scandalistiche dell'on. Michela Vittoria Brambilla, la quale accusava i cacciatori di rubare soldi allo Stato per i loro barbari passatempi. Non ci siamo fatti mancare di dimostrare la falsità di tali accuse e per fortuna numerosi parlamentari del PDL si sono dissociati dalle sue dichiarazioni basate su presupposti non reali.

Ebbene stamattina la Brambilla è tornata agli onori della cronaca, ma stavolta in una situazione più imbarazzante. Diverse testate hanno oggi pubblicato la notizia secondo cui il canile gestito proprio dall'animalista (ahinoi!) più famosa d'Italia sarebbe stato chiuso in quanto fatiscente ed inadeguato. Si tratta del canile di Lecco, canile che la Brambilla, tramite società da lei controllate, ha avuto in affidamento dal Comune di Lecco fin dal 2002.

Anche sulle modalità dell'affidamento ci sarebbe molto da approfondire: la gestione della struttura fu affidata dal Comune senza nessuna gara alla LIDA, società animalista (o meglio animalara) gestita dalla Brambilla e dal suo compagno/marito/quel che è. E la cosa non era fattibile in questa maniera, dato che l'importo dell'affidamento risulta essere 

domenica 22 luglio 2012

"Vuoto normativo", la celebrità del momento

E' dal novembre scorso, ovvero dalla notizia dell'eliminazione del catalogo, che si ciarla tanto a proposito di un famigerato "vuoto normativo" che tale abolizione avrebbe causato. Come si può vedere dalle terroristiche dichiarazioni iniziali rilasciate in particolare dai senatori Scanu e Della Seta (entrambi PD), dai rappresentanti delle associazioni disarmistiche e perfino dai rappresentanti sindacali dei funzionari di polizia, successivamente riprese e diffuse vergognosamente senza alcuna verifica da tutti gli organi di stampa, le preoccupazioni iniziali erano di un tipo ben definito: a dir loro l'abolizione del catalogo non avrebbe consentito di distinguere le armi comuni dalle armi da guerra e ci sarebbe stata una liberalizzazione delle seconde. Taluni addirittura paventavano una liberalizzazione totale o, confondendo il catalogo coi registri della P.S., annunciavano la perdita del controllo sulle armi in circolazione. Alcuni ancora più maliziosamente vollero perfino correlare alcuni spiacevoli fatti di cronaca all'abolizione del catalogo, addirittura prima che esso fosse effettivamente abolito. Stomachevole.

E nulla di tutto quello che si era detto in proposito era vero. Personalmente, e con le più ampie argomentazioni, chi scrive si era  allora prodigato assieme ad altri al fine di ristabilire la Verità che era stata a dir poco violentata dalle dichiarazioni dei suddetti e da chi le ha diffuse senza verificarne l'esattezza. Probabilmente

giovedì 19 luglio 2012

Due parole sul comunicato ANPAM (e sul BNP)

Come immaginabile, la soppressione dell'art. 1 del DL 79/2012 riporterà la situazione, nel caso in cui il decreto venisse convertito così, a come era fino a giugno. Ovvero molto più snella per produttori ed importatori, nonché per i singoli armigeri che volessero importare armi privatamente, specie se si tratta di armi con un certo valore storico. Eppure, è cosa strana, proprio la principale associazione di produttori non è apparsa molto felice di ciò, tutt'altro. Leggiamo di seguito il testo del comunicato diffuso dall'ANPAM la mattina stessa in cui è stato soppresso l'art. 1 del decreto:

Il Senato della Repubblica ha soppresso tutte le norme che riguardavano il settore delle armi per il mercato civile nel decreto-legge 20 giugno 2012 n. 79, impedendo così che venissero attuate alcune disposizioni problematiche per il settore.
Tuttavia l'Associazione nazionale produttori armi e munizioni sportive e civili (Anpam – Confindustria) esprime viva preoccupazione per la mancata attribuzione al Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia della sua naturale funzione

DL 79/2012, sintesi di un (quasi) fallimento ministeriale

Dopo qualche giorno di interruzione forzata, purtroppo coincidente proprio con le novità più importanti che si sono succedute, vogliamo fare una sintesi di come il DL 79/2012 sia stato smantellato nella parte relativa alle armi, evidenziando i rischi che abbiamo corso e le personalità che più si sono contraddistinte, nel bene e nel male.

Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta il 20 giugno ed è tuttora in vigore col testo originario e tale la situazione rimarrà fino alla definitiva conversione in legge, sperando che l'art. 1 rimanga abrogato.
Già dalla prima discussione alla I commissione affari costituzionali del Senato le cose sembrano volgere in peggio: la sen. Incostante (PD) propone di emendare il decreto inserendovi le norme contenute nel ddl della sen. Adamo (PD), la quale ovviamente subito appoggia la proposta.
Comincia un periodo di incertezze, purtroppo manipolato da alcuni per creare terrore tra gli armigeri e sfruttare la situazione a proprio vantaggio. La proposta della Incostante come era prevedibile non ha alcun seguito, eppure partono (e proseguono tuttora) iniziative di dubbia opportunità ed efficienza per contrastarla. La notizia della non presentazione dell'emendamento viene a sua volta ribaltata, "omettendo" il fatto che l'emendamento non sia mai esistito e facendosi alcuni vanto di essere riusciti a respingere tale emendamento. Ma le carte dimostrano

martedì 17 luglio 2012

Presentati al Senato nuovi emendamenti al DL 79/2012 (parte 2)

AGGIORNAMENTO


Proprio mentre eravamo intenti a concludere il commento agli emendamenti presentati è arrivata la notizia, comunicata dalla rivista Armi e Tiro, dell'approvazione degli emendamenti che cancellano totalmente l'articolo del decreto relativo alle armi. Si tratta indubbiamente di un'ottima notizia ma sarà bene rimanere comunque vigili, dato che per alcuni la motivazione risiede nella richiesta di varare una legge apposita per la materia. Come se non ne fosse entrata una in vigore l'anno scorso. E soprattutto non bisogna dimenticare che il decreto è ancora in vigore col testo originario, e vi rimarrà fino alla conversione definitiva, e che il testo è ancora suscettibile di modifiche alla Camera.
Ad ogni modo pubblichiamo di seguito la seconda parte dell'articolo sui nuovi (o meglio vecchi) emendamenti, per poter comunque illustrare a quali pericoli siamo stati esposti in caso di approvazione di quelli sbagliati.





Possiamo ora iniziare l'analisi degli emendamenti al DL 79/2012 presentati in Senato entro il 12 luglio, ma esposti in assemblea ieri in Senato. Sono stati pubblicati il 13 luglio in un fascicolo sul sito del Senato. Senza indugi, essendo lavoro non breve, cominciamo.

Emendamenti 1.100 ed 1.101, rispettivamente dei senatori Saia e Divina:
hanno contenuto identico, sopprimere l'articolo 1. Indubbiamente i migliori emendamenti presentati. 

Emendamento 1.1/100, presentato dal sen. Malan:
emenda un emendamento, in particolare elimina l'ultimo periodo dall'emendamento 1.1 approvato dalla I commissione, ovvero cancella il "neo-catalogo" costituito dalle schede pubblicate dal BNP.

Emendamento 1.102, presentato dal sen. Saia:
emendamento con errori nel contenuto. Sostituisce la lettera a) al primo comma con un testo che vorrebbe a sua volta sopprimere il primo comma dell'art. 2 L. 110/75, a suo dire introdotto dalla lettera b) dello stesso art. 1. Il problema è che

Presentati al Senato nuovi emendamenti al DL 79/2012 (parte 1)

Al Senato continua la discussione sul DL 70/2012, passata dalla I commissione affari costituzionali all'assemblea. Ieri la prima vera discussione in aula con la presentazione di nuovi emendamenti, la discussione comunque è stata rimandata ad oggi.

Prima di analizzare gli emendamenti proposti, vale la pena commentare alcuni degli interventi in tema che si sono succeduti in aula.

Anzitutto il relatore sen. Vizzini (Gruppo UDC-SVP-AUT) ha illustrato nuovamente il contenuto del decreto, insistendo ancora con la scemenza terroristica del "vuoto normativo determinato dalla soppressione del Catalogo nazionale delle armi". Ottimo argomento per indurre i Senatori a votare la conversione del decreto usando la loro ignoranza in materia per fregarli sui contesti ed i contenuti.
Gli risponde il sen. Saia (
Gruppo Coesione Nazionale) dicendosi "contrario alle disposizioni sulla regolamentazione delle armi che reintroducono surrettiziamente una forma di catalogazione penalizzante per le attività sportive e venatorie recentemente abolita perché contrastante con la normativa europea" ed affermando che "il diritto a possedere armi per la sicurezza personale va regolamentato, ma non contrastato ideologicamente".

Il sen.
Divina (Lega) sottolinea: "il decreto-legge appare disomogeneo e non corrispondente al titolo. La disciplina delle armi da fuoco, ad esempio, è estranea al tema dei Vigili del fuoco e si fonda sul presupposto errato che l'uso legale di armi nell'attività venatoria o sportiva possa alimentare pericoli per la

giovedì 12 luglio 2012

Approvati emendamenti al DL 79/2012, nulla cambia

RETTIFICA:

O meglio puntualizzazione. Posto che quanto scritto sotto rimane confermato (e non modificato), si è resa evidente un'ambiguità emersa dal resoconto più avanti citato: l'emendamento "1.6 (testo 2), limitatamente alla lettera a)di cui si leggerà (per brevità d'ora in poi "1.6 etc.") non è stato propriamente approvato, bensì dichiarato assorbito dall'emendamento 1.1. L'assorbimento agisce nei confronti di un emendamento che opera una modifica puntuale, quando un emendamento di portata più ampia già includa la modifica del primo emendamento. Ovvero quando si renda inutile discutere se approvarlo o respingerlo in quanto si è già approvata la modifica tramite l'approvazione di un altro emendamento più generale.
Il problema è che l'emendamento 1.6 etc. non è propriamente "assorbibile" dall'emendamento 1.1, in quanto contengono due modifiche diverse: il primo sopprime un periodo annullandone gli effetti, il secondo riformula lo stesso periodo modificandone gli effetti.
Di conseguenza l'assorbimento dichiarato dalla commissione, ora come ora, non consente di capire se l'ultimo periodo della lett. a) del comma primo sia stato quindi soppresso o riformulato. Ovvero se la nuova "catalogazione" sia stata eliminata o semplicemente limitata tramite l'esclusione delle armi da caccia ad anima liscia e ad avancarica.
Quel che è certo è che l'emendamento 1.6 non risulta né respinto né precluso. Differentemente però dal resoconto, l'elenco degli emendamenti specifica il solo 1.1 come approvato, nulla specificando riguardo all'1.6 etc.
Al contrario dell'articolo, tale rettifica potrebbe essere oggetto di modifiche in futuro; segue l'articolo originario.


Le simil-militari rimangono sportive,
quindi detenibili fino a 6 pezzi.
Ieri pomeriggio la commissione affari costituzionali del Senato ha approvato gli emendamenti al decreto 79/2012. Dal resoconto risultano respinti gli emendamenti già visti 1.2, 1.3 ed 1.4, l'emendamento 1.5 risulta ritirato per l'assenza del proponente, mentre risulta approvato l'emendamento 1.1 e un non già noto emendamento "1.6 (testo 2), limitatamente alla lettera a)", che a dire il vero non compariva nella lista degli emendamenti proposti, allegata al resoconto della riunione del 10 luglio. Appare però, nella lista degli emendamenti allegata alla riunione di ieri. Respinta invece la lettera b) dello stesso emendamento "1.6 (testo 2)". Vediamo quindi di che si tratta:

Emendamento 1.6 (testo 2), presentato dai senatori Malan (PDL) e Saia (Lega)
a) sopprime l'ultimo periodo della lettera a) al primo comma, ovvero

mercoledì 11 luglio 2012

La Brambilla riparte all'attacco, ma il PDL la scarica

L'ex- ministro Michela Vittoria Brambilla
in compagnia di una "ragazza" dai capelli rossi
Da stamattina praticamente tutti i telegiornali nazionali ed i maggiori organi di stampa si sono occupati delle recenti dichiarazioni dell'on. Michela Vittoria Brambilla:

"Mentre si carica sugli italiani la soma dell'Imu, mentre si tagliano le pensioni, si mandano a spasso gli esodati, si alza l'Iva, si taglia la pubblica amministrazione, mentre enti locali e sanita' soffrono non si comprende per quale ragione dovremmo continuare a versare una somma spropositata di denaro pubblico a una risicatissima minoranza di cacciatori affinche' si diverta a fare scempio del nostro patrimonio faunistico."

E baggianate simili. In sostanza il messaggio che la Brambilla ha fatto passare è che in questo periodo di sacrifici lo Stato

DL 79/2012, disastro emendamenti

E' iniziata ieri la discussione al Senato sugli emendamenti al DL 79/2012, presentati entro il 4 luglio ma resi noti ufficialmente solo stamattina. La buona notizia è che la proposta delle senatrici Adamo ed Incostante è svanita nel nulla, come era immaginabile a causa della effettiva inapplicabilità del ddl Adamo. La cattiva notizia è che i sei emendamenti presentati sono uno peggio dell'altro, con un paio di eccezioni. E l'unico emendamento realmente utile ed intelligente non è però relativo al problema che si era creato, ma è comunque apprezzabile lo sforzo di chi l'ha presentato. Passiamo direttamente ad una sintetica analisi degli emendamenti.
Emendamento 1.1, presentato dai senatori Saia (CN) ed Orsi (PDL):
Riformula con poche differenze la lettera a) del primo comma, confermando il ruolo del BNP per l'accertamento della qualità di arma comune ed il ruolo consultivo non vincolante della CCCCA. Nella parte finale di fatto reistituisce il catalogo nazionale tale e quale, prevedendo la

mercoledì 4 luglio 2012

La "svolta" anti-armi di Google

Contemporaneamente alla discussione in corso sul trattato ONU per la regolamentazione del commercio di armamenti, le maggiori agenzie di stampa di tutto il mondo riportano già da ieri sera una notizia che ha dell'incredibile: il colosso quasi monopolista Google avrebbe deciso di bandire dalla sezione "shopping" tutto ciò che è inerente alle armi.

A dire delle testate giornalistiche le armi ed i prodotti affini non dovrebbero già essere visibili, ma basta fare un tentativo per accorgersi che ciò non è vero. Probabilmente però è solo questione di tempo. Sembrerebbe infatti che Google abbia inviato delle comunicazioni ai rivenditori affiliati al programma "shopping" intimando la