tag:blogger.com,1999:blog-61365612026217994302012-12-17T00:03:09.576+01:00Ex ArmamentariumCollezionismo, oplologia e legislazione.GiulioMnoreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-1539996103124761322012-07-26T16:32:00.000+02:002012-07-26T16:33:31.407+02:002012-07-26T16:33:31.407+02:00La cricca ci riprova (parte 1 di 3)<div style="text-align: justify;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--ySUtF1F008/UAfGVX-VcBI/AAAAAAAAAGU/T3trKfiAgCo/s1600/Senato.png" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/--ySUtF1F008/UAfGVX-VcBI/AAAAAAAAAGU/T3trKfiAgCo/s200/Senato.png" width="198" /></a></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Diffusa ieri la notizia dalla rivista Armi e Tiro, da stamattina è disponibile ufficialmente <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=16&id=673539&idoggetto=697760" target="_blank">il testo dell'emendamento</a> inserito nella conversione in legge del DL 95/2012 relativo alla revisione della spesa pubblica (anche nota come "spending review"). Il testo ufficiale è formalmente differente da quello pubblicato da Armi e Tiro, ma il contenuto è negli effetti praticamente identico:</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 12.1000, presentato dal governo</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Dopo il comma 90, sono aggiunti i seguenti:</i></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>"90-bis. A seguito della recente soppressione del Catalogo nazionale delle armi, il Banco Nazionale di prova di cui all'articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, verifica, altresì, la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata all'uso sportivo, ai sensi della vigente normativa, anche in relazione alla dichiarazione del possesso di tale qualità resa dall'interessato, contenente anche la categoria di appartenenza dell'arma di cui alla normativa comunitaria.".</i>"</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un emendamento dagli effetti apparentemente rassicuranti, ma sarà effettivamente così? Facciamogli le pulci.</span><br />
<a name='more'></a></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anzitutto non possiamo non notare che <b>il comma aggiunto dall'emendamento sarebbe incongruente con l'articolo in cui si andrebbe ad inserire, denominato "Soppressione di enti e società"</b>. Ma queste sono "formalità"...</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In secondo luogo il comma inserito non andrebbe a modificare, come inizialmente tentato, l'art. 11 L. 110/75, ma rimarrebbe una norma a sé stante in una legge di ambito completamente differente. E la formulazione apre la strada a peggiori applicazioni rispetto a quelle derivanti dall'art. 1 DL 79/2012, attualmente soppresso. Difatti il contenuto dell'emendamento in questione, attribuendo la competenza relativa all'accertamento della qualità di arma comune da sparo al BNP e relazionandola alla soppressione del catalogo, <b>potrebbe giustificare interpretazioni secondo cui il passaggio per Gardone potrebbe divenire obbligatorio anche per le armi già passate per banchi CIP riconosciuti</b>. Non sarebbe difficile sostenerlo partendo dal presupposto che fino al 1 gennaio tutte le armi, anche quelle già bancate CIP, erano sottoposte a catalogazione sebbene la provenienza europea e la rispondenza alle norme europee fosse già certificativo della qualità di arma comune. Attribuendo quindi una nuova competenza al BNP (che, come già dimostrato, attualmente deve occuparsi solo delle prove delle armi per questioni di sicurezza degli utenti) differente ed indipendente dalla prova delle armi, <b>si potrebbe sostenere che le armi già bancate CIP debbano passare al BNP non per la prova, che ai sensi dell'art. 11 L. 110/75 non è necessaria, ma per il semplice accertamento della qualità di arma comune da sparo</b>. Con un inevitabile aumento dei costi delle procedure di importazione, specie se da parte di cittadini per singole armi. Ovviamente l'accertamento non potrebbe avvenire solo sulla carta, perché se il BNP si dovesse attenere alle dichiarazioni dell'importatore non avrebbe accertato alcunché.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ancora: <b>cosa si intende per "ai sensi della vigente normativa" in proposito alla qualifica di "arma sportiva"?</b> La vigente normativa prevede semplicemente che siano sportive le armi destinate esclusivamente all'uso sportivo riconosciute dal ministero previo parere delle federazioni sportive affiliate al CONI (<a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/p/l-89567.html" target="_blank">art. 2 L. 85/86</a>). Delle armi sportive dovrebbe poi esistere un elenco, una volta annesso al catalogo, che però non è mai esistito per inadempienza del ministero. Il che esclude che il BNP possa avere un quache ruolo nel riconoscimento delle armi sportive. Evidentemente <b>tale espressione, mutuata dalla formulazione dell'art. 1 DL 79/2012 preparata in relazione alla modifica dell'<a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/p/l-89567.html" target="_blank">art. 2 L. 85/86</a> poi soppresse, non dovrebbe avere ragione d'esistere</b>. Oppure, ed è più probabile, è rimasta tale e quale in previsione di una modifica alla 85/85 identica a quella attualmente soppressa ma che potremmo ritrovarci infilata di nascosto in qualche altra legge. Magari di quelle che risultano poi immodificabili per la per la necessità di ricorrere al voto di fiducia.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si apre poi un problema di natura procedurale: <b>se il BNP ha la competenza di accertare la qualifica di arma comune da sparo significa che tale competenza è stata tolta al ministero</b>, che attualmente la detiene (anche se non la esercita per motivi già detti). Questo si traduce nel fatto che il ministero, nell'accoglimento delle istanze per importazioni di armi comuni, non dovendo più valutare la qualità dell'arma, debba attenersi unicamente ai requisiti soggettivi dell'importatore. Ovvero <b>dovrebbe concedere licenza basandosi sulla sola dichiarazione dell'importatore e senza curarsi di accertare a che categoria appartenga l'arma per cui viene richiesta, per poi lasciare che, una volta importate, sia il BNP a decidere se possono rimanere in Italia</b> in quanto comuni o destinate altrimenti ai sensi dell'art. 14 L. 110/75 (sempre che si possa ritenere applicabile ma per semplificare diciamo di sì).</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per concludere c'è un altro aspetto fondamentale: ma <b>il Senato della Repubblica, solo una decina di giorni indietro, non aveva <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/07/dl-792012-sintesi-di-un-quasi.html" target="_blank">vietato al governo</a> di tentare ulteriori modifiche a norme che già funzionano (o meglio funzionerebbero se il ministero sapesse fare il proprio lavoro) benissimo?</b></span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-48429664022339389442012-07-23T09:59:00.001+02:002012-07-23T12:33:23.251+02:002012-07-23T12:33:23.251+02:00Vittoria animalista, chiuso il "canile-lager"... della Brambilla!<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>AVVISO PER GLI EVENTUALI LETTORI</b></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Visto che, dopo poche ore dalla diffusione di questa notizia, già <a href="http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/canile-di-lecco-brambilla-querela-repubblica-falsita-pre-elettorali.html" target="_blank">tira aria di querele</a>, precisiamo che quanto scritto sotto si tratta di racconti di pura fantasia, senza alcun riscontro con la realtà, e che ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale. Quindi se volete leggete, ma assolutamente non credeteci, poiché è tutto falso!</span></div>
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-_FG-iw2eqGM/T_3RDnkkojI/AAAAAAAAAFw/M1lgY1OiTtY/s1600/brambilla_asino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-_FG-iw2eqGM/T_3RDnkkojI/AAAAAAAAAFw/M1lgY1OiTtY/s1600/brambilla_asino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">L'ex- ministro Michela Vittoria Brambilla</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Proprio pochi giorni indietro commentavamo le dichiarazioni scandalistiche dell'on. Michela Vittoria Brambilla, la quale accusava i cacciatori di rubare soldi allo Stato per i loro barbari passatempi. Non ci siamo fatti mancare di dimostrare la falsità di tali accuse e per fortuna numerosi parlamentari del PDL si sono dissociati dalle sue dichiarazioni basate su presupposti non reali.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ebbene stamattina la Brambilla è tornata agli onori della cronaca, ma stavolta in una situazione più imbarazzante. Diverse testate hanno oggi pubblicato <a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2012/07/23/news/canile_brambilla-39529642/" target="_blank">la notizia</a> secondo cui <b>il canile gestito proprio dall'animalista (ahinoi!) più famosa d'Italia sarebbe stato chiuso in quanto fatiscente ed inadeguato. Si tratta del canile di Lecco, canile che la Brambilla, tramite società da lei controllate, ha avuto in affidamento dal Comune di Lecco fin dal 2002</b>.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche sulle modalità dell'affidamento ci sarebbe molto da approfondire: <b>la gestione della struttura fu affidata dal Comune senza nessuna gara alla LIDA, società animalista (o meglio animalara) gestita dalla Brambilla</b> e dal suo compagno/marito/quel che è. E la cosa non era fattibile in questa maniera, dato che l'importo dell'affidamento risulta essere </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">di 540mila euro, ovvero ben superiore alla soglia di 200mila euro che il Codice dei Contratti Pubblici stabilisce per gli affidamenti diretti.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La gestione del canile risulta essere stata disastrosa fin da subito e <b>le prime denunce sono arrivate proprio dai volontari che vi prestavano servizio</b>. Eppure tale questione non è mai stata trattata seriamente dagli organo di informazioni, che si sono sempre concentrati sulla "nobiltà d'animo" dell'ex-ministro degli animali (sebbene il ministero si chiamasse ufficialmente "del Turismo").</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sono proprio di pochi giorni fa le ultime notizie su di lei, che proclamava con gioia il successo delle sue campagne verificatosi con la chiusura dell'allevamento canino "Green Hill", destinati ai laboratori per la ricerca. O, paradossalmente, della sua <a href="http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_luglio_20/brambilla-green-hill-appello-senato-per-legge-2011100239735.shtml" target="_blank">richiesta al Parlamento</a> dell'approvazione di una legge contro i c.d. "canili-lager".</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per l'ennesima volta le ambiguità, la malafede e l'ipocrisia di questo soggetto sono state messe a nudo. Ed è effettivamente improponibile dare ascolto ad un "politico" che usa l'argomento degli animali per attirare consensi, che attacca costantemente l'ambiente venatorio, che richiede leggi più severe contro i maltrattamenti degli animali ma la cui famiglia vive del settore della pesca e la cui concreta opportunità di dimostrare i buoni sentimenti verso gli animali si manifestano in un canile appaltato contro-Legge e gestito da cani (è il caso di dirlo) per dieci anni fino alla sua chiusura da parte dell'Autorità. Ma riusciranno mai gli animalisti che la supportano (probabilmente in buona fede) a levarsi le fette di prosciutto dagli occhi?</span></div>
</div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-74155882051474560312012-07-22T00:42:00.000+02:002012-07-22T14:05:06.456+02:002012-07-22T14:05:06.456+02:00"Vuoto normativo", la celebrità del momento<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E' dal novembre scorso, ovvero <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2011/11/eliminato-il-catalogo-ricomincia-il.html" target="_blank">dalla notizia dell'eliminazione del catalogo</a>, che si ciarla tanto a proposito di un famigerato "vuoto normativo" che tale abolizione avrebbe causato. Come si può vedere dalle terroristiche dichiarazioni iniziali rilasciate in particolare dai senatori Scanu e Della Seta (entrambi PD), dai rappresentanti delle associazioni disarmistiche e perfino dai rappresentanti sindacali dei funzionari di polizia, successivamente riprese e diffuse vergognosamente senza alcuna verifica da tutti gli organi di stampa, le preoccupazioni iniziali erano di un tipo ben definito: a dir loro <b>l'abolizione del catalogo non avrebbe consentito di distinguere le armi comuni dalle armi da guerra e ci sarebbe stata una liberalizzazione delle seconde</b>. Taluni addirittura paventavano una liberalizzazione totale o, confondendo il catalogo coi registri della P.S., annunciavano la perdita del controllo sulle armi in circolazione. Alcuni ancora più maliziosamente vollero perfino correlare alcuni spiacevoli fatti di cronaca all'abolizione del catalogo, addirittura prima che esso fosse effettivamente abolito. Stomachevole.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E <b>nulla di tutto quello che si era detto in proposito era vero</b>. Personalmente, e con le più ampie argomentazioni, chi scrive si era allora prodigato assieme ad altri al fine di </span><a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/07/cosa-cambia-dopo-leliminazione-del.html" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">ristabilire la Verità</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> che era stata a dir poco violentata dalle dichiarazioni dei suddetti e da chi le ha diffuse senza verificarne l'esattezza. Probabilmente </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">con risultati deludenti. Già, perché <b>il cittadino comune, l'uomo della strada, a chi dovrebbe dare più ascolto quando si parla di temi così delicati e che egli ignora completamente? Ai senatori della Repubblica ed ai funzionari integerrimi del ministero dell'interno o piuttosto alle voci isolate di qualche armigero mattacchione</b> evidentemente interessato e probabilmente in malafede? Che domande... ai primi, ovviamente, i quali possono vantare in loro favore la competenza che non potrebbero non avere, ricoprendo i ruoli che ricoprono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Successivamente, il primo gennaio, la L. 183/2011 è entrata in vigore ed il catalogo è stato eliminato. Contrariamente a tutto quello che era stato preannunciato <b>l'apocalisse non si è verificata. Nessun "far west"</b>, altra espressione cara a molti; nulla. Tutto è continuato normalmente.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tutto? Beh, non proprio tutto. Era ovvio che al ministero l'abolizione del catalogo non </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sarebbe andata giù e che qualche tiro birbone lo avrebbe tentato per riprendersi il suo giocattolino, per noialtri solo un costoso ed inutile onere burocratico, ma per il ministero un efficientissimo mezzo repressivo e di controllo del mercato interno. Spesso in favore di alcuni ed in sfavore di altri.</span></div>
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Fu così che la maggior parte delle Questure smise di concedere licenze di importazione. Per armi già catalogate, per armi non catalogate, per le armi a canna liscia, per le armi già bancate all'estero, per tutto. Da gennaio ben poca roba ha avuto il permesso di entrare. La scusa ufficiale è: <b>ora che non c'è più il catalogo come facciamo a sapere se un'arma è comune o da guerra?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Domanda sciocca: invece di doversi riferire ad un elenco di modelli <b>è sufficiente che la Questura interessata valuti se le armi per cui si è richiesta la licenza sono comuni in base alle specifiche dichiarate dall'importatore</b>. Caso per caso, ma non è per nulla un lavoro difficile. <b>Occorrono difatti poche caratteristiche dell'arma per capire, senza dubbio, se sia da guerra o al contrario comune: tipologia, calibro e sistema di funzionamento</b>. Basta poi conoscere la Legge (quell'insieme complesso di parole raccolte in libroni) ed in particolare tre articoletti banali: gli <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/p/l-11075.html" target="_blank">artt. 1 e 2 L. 110/75</a> e l'<a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/p/l-18590.html" target="_blank">art. 2 L. 185/90</a>. Si capirà quindi che le armi a canna liscia sono tutte comuni ad eccezione di quelle automatiche e che le armi a canna rigata sono certamente comuni se in calibro non maggiore di 12,7mm e non automatiche anch'esse. </span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-zzhUj5NBJt8/UAsMXnlZt7I/AAAAAAAAAGs/UA9B9XtiRs8/s1600/Testa+vuota.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="201" src="http://3.bp.blogspot.com/-zzhUj5NBJt8/UAsMXnlZt7I/AAAAAAAAAGs/UA9B9XtiRs8/s320/Testa+vuota.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Vuoto normativo o vuoto mentale?</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E allora <b>la distinzione è immediata</b>. Arriva un'istanza per una mitragliatrice o per un fucile automatico d'assalto? Sono da guerra, nulla da fare; istanza rigettata. Arriva invece un'istanza per una carabina a catenaccio in .308 o per una doppietta o per una pistola semiautomatica calibro .45? Sono comuni, nessun dubbio, nessun problema; licenza concessa. Complicato? Beh, al ministero parrebbe proprio di sì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tenta quindi, il nostro amato ministero, un'altra strada: era l'inizio di febbraio e <b>cominciò a girare <a href="http://www.armietiro.it/moduli/articoli/attachments/4176/circolare%20ministero%20interno%20catalogo.pdf" target="_blank">una bozza di circolare</a> con la quale di fatto veniva reistituito il catalogo</b> tramite l'obbligo per gli importatori ed i produttori di consegnare al ministero una scheda tecnica delle armi per l'accertamento della qualità di arma comune da sparo contentente una serie di informazioni assolutamente inutili al fine dell'accertamento detto, a cominciare dalle fotografie, e continuando a vincolare gli importatori ed i produttori alle limitazioni imposte dalla CCCCA alle armi catalogate. Infidamente <b>tutto ciò veniva giustificato sulla base di una sentenza della S.C. del 1981 (!), assolutamente controcorrente rispetto alla giurisprudenza attuale e, soprattutto, proveniente da un contesto normativo differente, giacché precedente la detta L. 185/90 che, all'art. 2</b>, ha chiarito definitivamente che <b>le uniche armi da guerra sono quelle completamente automatiche</b>. Una svista? Non sapremmo, quel che è certo è che bisogna scegliere se definirli ignoranti o deficienti. E considerando che si parla di funzionari ministeriali la cosa è quanto meno desolante, in ogni caso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
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<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Salgono le proteste e sale, soprattutto, la consapevolezza dei ministeriali che chi metterà la firma in calce a quella circolare passerà i guai grossi. Così <b>la circolare viene stralciata</b>, non se ne fa più nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma intanto gli importatori continuano ad essere bloccati. Pochi mesi più tardi, come un miraggio, giunse da più parti la notizia che il ministero sarebbe stato prossimo <a href="http://www.armietiro.it/armi-non-catalogate-si-puo-importare-armi-4445" target="_blank">all'emanazione di una circolare</a> in cui dava ordine ai Questori di rilasciare le licenze di importazione, anche per le armi non catalogate; era l'inizio di giugno e la notizia fu accolta ovviamente con grande gioia. Poco più di una settimana dopo, però, arrivò una notizia più fondata della precedente: era l'annuncio di quello che sarebbe diventato <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html" target="_blank">il tristemente noto decreto 79/2012</a>, entrato in vigore il 21 giugno come una secchiata gelida per raffreddare l'estate incipiente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il resto lo conosciamo e non ha bisogno di ulteriori racconti. Contestazioni da tutte le parti, fino alle iniziative più disparate e a parere di chi scrive non sempre opportune. E fortunatamente, dopo il concreto rischio di veder peggiorare le cose <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/07/presentati-al-senato-nuovi-emendamenti_19.html" target="_blank">anche tramite emendamenti tutt'altro che geniali</a>, durante la fase finale della discussione in Senato la parte del decreto relativa alle armi <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/07/dl-792012-sintesi-di-un-quasi.html" target="_blank">viene completamente cancellata</a>. Ma non solo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Con una inaspettata dimostrazione di competenza e risolutezza, <b>il Senato, tramite un odg, ordina al governo ed al ministero di sbloccare la situazione sulla base della Legge attuale, che è ben più che sufficiente per la risoluzione di tutti i problemi inventati dal ministero</b>.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
E qui accade quello che non ti aspetti: mentre tutti son felici del risultato quasi insperato, l'ANPAM, anche "confondendosi" riguardo alle competenze del BNP, se ne esce con un comunicato nel quale si augura che il governo, tramite nuove norme, voglia risolvere la situazione. Situazione che, ripetiamo per l'ennesima volta, è causata dal solo ministero dell'interno, non da norme incongruenti o inadeguate. E non manca chi ha il coraggio di appoggiare una simile richiesta. Dal canto nostro </span><a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2012/07/due-parole-sul-comunicato-anpam-e-sul.html" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">abbiamo già fatto notare</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> quanta ignoranza fosse necessaria per presentarla o sostenerla, ma solo successivamente son saltati fuori gli altarini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Parrebbe infatti che una tale richiesta da parte dell'ANPAM sia scaturita dalla quasi esplicita presa di posizione del ministero, il quale avrebbe fatto intendere che <b>finché le norme non cambieranno non rilascerà più licenze di importazione. Lo scopo è infame e sfacciato: creare ad arte una situazione di disagio alle estreme conseguenze, di modo da rendere necessario un cambiamento normativo</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
E' quindi chiarissimo come il ministero, non potendo accettare di aver perso un potere che aveva costruito ed aumentato nei decenni, abbia scelto di <b>infrangere la Legge per ricattare il settore prima ed il governo poi</b>. D'altronde è l'unica cosa che gli sia rimasta da fare: tutte le menzogne sulle conseguenze dell'abolizione del catalogo sono state smentite dal tempo, dal non-verificarsi di tutte le drammatiche situazioni che politici, funzionari e giornalisti avevano annunciato. <b>In sette mesi di assenza del catalogo i crimini non sono aumentati, le armi continuano a girare sempre tra le stesse persone con licenza, la P.S. continua a conoscere vita morte e miracoli di ogni singola arma. Chi mai crederebbe ancora a tutte quelle schifezze propinate per creare il panico?</b> E' evidente, quindi, che il ministero, accortosi che uno degli spauracchi non ha sortito l'effetto (che sarebbe stato quello di obbligare a furor di popolo il governo a ripristinare immediatamente il catalogo), abbia deciso di uscire esplicitamente dalla legalità per prendere per il collo il settore.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Si inventa quindi nuove procedure completamente fuori di logica. Richiede addirittura che il BNP attribuisca un codice alle armi senza che le abbia viste, per concedere in un secondo tempo la licenza di importazione. Peccato che, secondo lo stesso decreto preparato dal ministero, il BNP non possa attribuire nessun codice se prima non ha provato le armi, le quali devono quindi essere già sul territorio nazionale e certo non possono entrarvi se il ministero non ha già concesso la licenza!</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E che dire allora di tutte le armi a canna liscia importate in precedenza? Nessuna è mai stata catalogata (ad eccezione di una su cui è meglio non soffermarsi) eppure sono sempre state importate e prodotte. <b>Non c'era vuoto normativo per esse?</b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E le armi provenienti dall'Unione Europea, come possono esistere dubbi sulla loro qualifica comune se lo Stato che ne autorizza l'esportazione la autorizza in quanto tali ai sensi della direttiva europea 477/91, ratificata anche in Italia?<br />
E quelle passate per i banchi CIP riconosciuti? Non sono mai passate per il BNP e non devono tuttora, col decreto 79/2012 in vigore. <b>Come mai prima si potevano importare ed ora no?</b><br />E prima del 1979, anno in cui è stato introdotto il catalogo? <b>Prima del 1979 in Italia non si producevano o importavano armi? </b></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il silenzio è l'unica risposta che attende chi pone certe domande, ma dice abbastanza.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Eppure ciò che personalmente più ci schifa non è l'agire del ministero, che criminale è sempre stato e criminale ancora una volta si dimostra, ma <b>la remissività di alcune imprese, paragonabile all'omertà di chi viene reso vittima dalla mafia ma non ha il coraggio di uscire allo scoperto</b>. Esempio assolutamente non fuori luogo, dato che il ministero sta agendo a tutti gli effetti come una mafia, una mafia nello Stato, che estorce alle imprese l'accettazione del suo controllo totale ed illegale.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Perché le imprese non denunciano il ministero per la mancata risposta alle istanze che giacciono da cinque, sei o sette mesi sui suoi tavoli, quando il termine stabilito dalla Legge è di 90 giorni (che sono comunque un tempo abbondante per dover rispondere con un "sì" o con un "no" ad una domanda che contiene già la risposta)? Perché si limitano a stare zitte o borbottare tra i denti, quando non si mettono addirittura ad affiancare il ministero nelle sue estorsioni?<br />
</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E allora, <b>dopo la retorica minaccia del "far west"</b></span><b style="background-color: nonte; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> svanita nel nulla</b><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">, ecco che oggi ci tocca sopportare la retorica minaccia del "vuoto normativo"</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> che bloccherebbe le importazioni e la produzione. E non sono poche le persone che, a forza di sentirne parlare, si stanno convincendo seriamente della sua esistenza. Non sanno cosa sia, non sanno come possa essersi determinato, non sanno illustrarlo motivatamente, ma cominciano a crederci.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Chiaro, concludendo, cosa sia questo "vuoto normativo"? Non una conseguenza di qualcosa, non una situazione, non un problema reale, ma uno strumento. <b>Uno strumento inventato e diffuso con scienza per giustificare l'ennesima limitazione dei diritti dei cittadini</b>; adesso anche col supporto di un consorzio di oligopolisti.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Che ci vengono ad offrire l'ottimo bicchiere di vino contente poche gocce d'un terribile veleno. Meglio tenersi la sete.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-42032438429040241252012-07-19T16:04:00.000+02:002012-07-22T09:40:04.656+02:002012-07-22T09:40:04.656+02:00Due parole sul comunicato ANPAM (e sul BNP)<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-YuV7qHHATww/UAgWJZRCkiI/AAAAAAAAAGg/zpAIUtxONUI/s1600/anpam.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="203" src="http://3.bp.blogspot.com/-YuV7qHHATww/UAgWJZRCkiI/AAAAAAAAAGg/zpAIUtxONUI/s320/anpam.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Come immaginabile, <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/07/dl-792012-sintesi-di-un-quasi.html" target="_blank">la soppressione dell'art. 1 del DL 79/2012</a> riporterà la situazione, nel caso in cui il decreto venisse convertito così, a come era fino a giugno. Ovvero molto più snella per produttori ed importatori, nonché per i singoli armigeri che volessero importare armi privatamente, specie se si tratta di armi con un certo valore storico. Eppure, è cosa strana, proprio la principale associazione di produttori non è apparsa molto felice di ciò, tutt'altro. Leggiamo di seguito il testo del <a href="http://www.anpam.it/pdf/CS_ANPAM-18-07-12.pdf" target="_blank">comunicato diffuso dall'ANPAM</a> la mattina stessa in cui è stato soppresso l'art. 1 del decreto:</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">“<i>Il Senato della Repubblica ha soppresso tutte le norme che riguardavano il settore delle armi per il mercato civile nel decreto-legge 20 giugno 2012 n. 79, impedendo così che venissero attuate alcune disposizioni problematiche per il settore.</i></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Tuttavia <b>l'Associazione nazionale produttori armi e munizioni sportive e civili (Anpam – Confindustria) esprime viva preoccupazione per la mancata attribuzione al Banco nazionale di prova di Gardone Val Trompia della sua naturale funzione </b></i></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><b>di riconoscimento delle armi comuni da sparo</b>, poiché ciò mantiene la situazione di incertezza amministrativa che blocca il settore e causa danni e perdite agli operatori interessati. L’Anpam ricorda che secondo il recente studio dell’Università di Urbino il settore armiero sportivo e civile italiano impiega direttamente circa 2200 aziende con un dato complessivo di addetti che sfiora i centomila lavoratori e un valore di quasi 8 miliardi di euro annui.</i></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><b>L'Anpam si augura che la Camera dei deputati in sede di conversione in Legge del suddetto decreto colmi il vuoto normativo nel senso indicato, approvando un testo semplice che attribuisca al Banco le competenze necessarie a garantire il rispetto della legge e della normativa comunitaria</b>, fornendo a imprese, cittadini e amministrazione un quadro normativo certo e stabile.</i>”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Pensavamo che quello relativo al "vuoto normativo" fosse un equivoco riservato solo agli incompetenti, eppure a leggere questo comunicato non sembrerebbe proprio che sia così. O forse è proprio così e ci troviamo a dover rivedere i soggetti a cui attribuivamo competenza.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Stupisce il riferimento dell'ANPAM alla presunta "naturale funzione di riconoscimento delle </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">armi comuni da sparo" che sarebbe propria del BNP. Se tale funzione, anche a dire dell'ANPAM, non è mai stata attribuita al BNP come può definirsi naturale? Ma </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">all'ANPAM hanno idea di quali siano le funzioni e le competenze del BNP?</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> Evidentemente no, vediamo quindi di fare chiarezza.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
Il RD 20/1910 istituì tra Brescia e Gardone Val Trompia il "Banco di prova per le armi da fuoco portatili" oggi noto ai più come "Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia". Lo stesso decreto specifica che lo scopo del BNP "<i>è quello di elevare il prestigio delle armi fabbricate in Italia, sottoponendole, a richiesta degli interessati, a prove tecniche che si richiedono per accertare le armi da fuoco</i>", dopo di che, "<i>eseguita la prova delle canne e riconosciutane la buona qualità, imprimerà su di esse un marchio speciale, indicante l'anno in cui la prova stessa è stata eseguita</i>". Ovvero il punzone della prova e dell'anno. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Inizialmente quindi la prova non era obbligatoria, ma eseguita solo se richiesta dagli interessati. Successivamente, col RDL 3152/23, la prova delle armi divenne obbligatoria per tutte le armi fabbricate o importate nel Regno, tranne che per le armi </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">già provate da un banco di prova estero riconosciuto in Italia</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> e per le armi </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span><i style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">fabbricate da stabilimenti militari o dall'industria privata per conto dell'Amministrazione Militare</i><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Questo è il motivo per cui tutt'oggi molte armi ex-ordinanza sono sprovviste dei punzoni del Banco.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Col RD 2121/24 vennero stabilite le modalità della prova per ogni tipologia di arma o di canna, nonché imposto al Banco che il controllo venisse esteso anche ai materiali ed alla fattura delle armi. Venne inoltre stabilito che i fucili le cui canne siano state aumentate di calibro (non sostituite con canne di altro calibro, ma aumentate di calibro le canne originarie) debbano essere sottoposti nuovamente alla prova. Fu stabilito che le armi dovevano essere presentate già fornite di matricola e nome del produttore.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel 1925 il nome del banco fu mutato in "Banco Nazionale di Prova per le armi da fuoco portatili".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La L. 186/60 ampliò le mansioni del BNP, rendendo obbligatoria anche la prova delle armi da salve.<br />
Il successivo DPR 1612/64 istituì la prova forzata e la prova superiore e stabilì che i fucili a canna rigata dovevano essere provati con una cartuccia in grado di sviluppare il 30% in più della pressione massima tollerata per il calibro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tra il 1974 ed il 1981 al BNP venne affidato anche il controllo delle munizioni commerciali secondo le norme CIP, divenendo ufficialmente il "Banco Nazionale di Prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali", </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">attuale </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">denominazione completa</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Infine nel 2010, col DPR 222, il Banco è stato riordinato, divenendo a tutti gli effetti un <i>ente privato di diritto pubblico</i> sotto la sorveglianza del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero della Difesa e del ministero dell'interno. E qui nasce l'equivoco. Difatti l'art. 2, nel ri-specificare i compiti del Banco, recita:<br />
<br />
"<i>Il Banco esercita il controllo tecnico della rispondenza delle armi e delle munizioni alle norme e regole tecniche ed alle vigenti disposizioni normative, nonché gli altri compiti ad esso attribuiti dall'ordinamento.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ora, alla luce di quanto visto, appare evidente che il BNP non ha mai avuto competenza circa l'accertamento della qualità di arma comune da sparo, l'unica ambiguità è l'espressione nel DPR 222/2010: "<i>alle vigenti normative</i>". Ma non deve trarre in inganno. L'accertamento della qualità di arma comune avviene difatti a priori ed è esercitato dal ministero dell'interno, con modalità differenti a seconda che si parli di fabbricazione o di importazione.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel caso delle armi prodotte con licenza di fabbricazione, infatti, il fabbricante è obbligato a tenere un registro delle armi e delle parti di arma fabbricate. Tale registro poi deve periodicamente essere vidimato dall'Autorità (ovvero dal ministero). Ovviamente le armi iscritte nel registro dovranno essere tutte comuni e vi dovranno essere indicate le caratteristiche di ogni esemplare (sempre che non vi sia riferimento ad un modello da cui si possano ricavare le caratteristiche) e tali caratteristiche sono ciò che permette al ministero di controllare che un'arma sia comune o meno. Rivoltelle, armi monocolpo, armi semiautomatiche, armi a ripetizione, doppiette e roba simile non possono mai essere da guerra. L'unica scappatoia per un fabbricante di armi è dichiarare nei registri il falso, ad esempio di aver prodotto delle carabine semiautomatiche che invece erano automatiche, ma qui si aprono diversi fronti penali. E soprattutto il BNP se ne accorge quando effettua la prova su una carabina semiautomatica che si scopre spari anche a raffica. Fermo restando che il fabbricante di armi comuni che vuole produrre armi da guerra (che dovranno necessariamente essere immesse su un mercato illegale) non iscriverà di certo tali armi sul suo registro né le presenterà al Banco.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Diversamente il ministero accerta la qualità di arma comune per le armi importate tramite le caratteristiche dichiarate dagli importatori e contenute nelle istanze per le importazioni. E questa è la dimostrazione più chiara. Difatti, nei casi in cui la Legge prevede che le armi importate debbano passare per il BNP, il Banco non può visionare le armi se esse non sono già sul territorio nazionale, dato che Gardone si trova inequivocabilmente in Italia. E le armi non possono essere sul territorio nazionale se l'importatore non le ha già importate, ovvero se prima ancora il ministero non ha già concesso la licenza di importazione per armi comuni da sparo. Quindi <b>un'arma importata che viene presentata al Banco per la prova, quando prescritto, è già stata riconosciuta come comune dal ministero mediante la concessione della licenza di importazione di armi comuni da sparo</b>.<br />
Infine bisogna tenere da conto che per le armi già punzonate da banco estero riconosciuto il passaggio per il BNP non è mai stato previsto e non lo sarebbe stato neanche col DL 79/2012. Questo a dimostrazione che l'accertamento non è mai stato affidato al Banco, altrimenti <b>dovremmo ritenere di avere in giro per l'Italia decine di migliaia di armi che il ministero ha autorizzato ad importare ed a commercializzare e di cui i detentori hanno presentato denuncia all'Autorità e che magari hanno girato per le mani di più proprietari, ma che in realtà non si sa con certezza se siano comuni o da guerra!</b> Ridicolo.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quali saranno mai, allora, le vigenti normative a cui deve far riferimento il BNP quando controlla le armi presentate per la prova? Semplice, ad esempio che abbiano tutti i segni distintivi prescritti e che siano congruenti tra loro e corrispondenti ai documenti che accompagnano le armi. O che, per armi ad aria compressa liberalizzate, siano sotto il limite dei 7,5J. Oppure che, se armi ad avancarica liberalizzate, abbiano una sola canna (controllo complesso, ci rendiamo conto). E così via.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Appare quindi certo che il BNP non ha mai avuto la competenza per l'accertamento della qualità di arma comune. </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Qualità che deriva dalla Legge</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Così come sarebbe stato un grave errore conferirgli, come un emendamento proponeva, la competenza per l'accertamento della classificazione delle armi da caccia, derivando anche tale classificazione dalla Legge.</span><br />
<b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ci rendiamo conto che per una figura (ahi noi!) privata come il BNP l'estensione delle competenze si traduca in un incremento del fatturato</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. E che l'ANPAM, di cui qualche associato potrebbe essere in affari col Banco e riceverne in cambio qualche trattamento di favore (come previsto dallo stesso DPR 222/2010), ha evidentemente a cuore che il BNP se la passi bene. Ma a questo punto, per esempio, perché non estendere le competenze del BNP anche agli elettrodomestici? O alle autovetture? O alle serrature? Anche questo sarebbe un vantaggio per il BNP e seguirebbe la stessa identica logica.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quanto all'ultima parte del comunicato ANPAM, c'è poco da dire. <b><a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/07/dl-792012-sintesi-di-un-quasi.html" target="_blank">L'odg approvato dal Senato</a> è chiarissimo: la Legge c'è, è precisa, e richiede solo di essere applicata.</b></span></div>GiulioMnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-79978801924704321802012-07-19T12:36:00.001+02:002012-07-22T09:40:49.977+02:002012-07-22T09:40:49.977+02:00DL 79/2012, sintesi di un (quasi) fallimento ministeriale<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dopo qualche giorno di interruzione forzata, purtroppo coincidente proprio con le novità più importanti che si sono succedute, vogliamo fare una sintesi di come il <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html" target="_blank">DL 79/2012</a> sia stato smantellato nella parte relativa alle armi, evidenziando i rischi che abbiamo corso e le personalità che più si sono contraddistinte, nel bene e nel male.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta il 20 giugno ed è tuttora in vigore col testo originario e tale la situazione rimarrà fino alla definitiva conversione in legge, sperando che l'art. 1 rimanga abrogato.<br />Già dalla prima discussione alla I commissione affari costituzionali del Senato le cose sembrano volgere in peggio: la sen. Incostante (PD) propone di emendare il decreto inserendovi le norme contenute nel ddl della sen. Adamo (PD), la quale ovviamente subito appoggia la proposta.<br />Comincia un periodo di incertezze, purtroppo manipolato da alcuni per creare terrore tra gli armigeri e sfruttare la situazione a proprio vantaggio. La proposta della Incostante come era prevedibile non ha alcun seguito, eppure partono (e proseguono tuttora) iniziative di dubbia opportunità ed efficienza per contrastarla. La notizia della non presentazione dell'emendamento viene a sua volta ribaltata, "omettendo" il fatto che l'emendamento non sia mai esistito e facendosi alcuni vanto di essere riusciti a respingere tale emendamento. Ma le carte dimostrano </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">che non vi è nulla di più falso.<br />Presentati i primi emendamenti in commissione, solo uno viene approvato e stranamente si tratta di emendamento che favorisce alcuni grossi produttori interni (che personalmente al momento non ci sentiamo di definire "nazionali") di cui omettiamo i nomi ma che sono già noti a chiunque. A scapito dei piccoli produttori e degli importatori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Vengono poi presentati gli emendamenti da votarsi in assemblea. Sono meno di una quindicina, di cui la maggior parte assolutamente peggiorativi. In particolare i più gravi rischi sono stati:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- la reistituzione del catalogo tale e quale (em. 1.1, approvato in commissione);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- l'attribuzione al BNP ed alla CCCCA della facoltà di decidere </span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sull'uso venatorio delle armi in barba alla L. 157/92 (em. 1.2);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- la cancellazione della classificazione sportiva delle armi già riconosciute dal ministero (em. 1.105);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- la definitiva imposizione del bollo sugli aggiornamenti delle collezioni (em. 1.111);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- l'esplicito divieto di utilizzo delle armi non sportive in collezione (em. 1.111).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il dibattito in aula si è fatto aspro e le posizioni sono state espresse molto chiaramente. Nell'ultima <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=668154" target="_blank">seduta del 17 luglio</a>, dichiarando le intenzioni di voto rispetto agli emendamenti 1.100 ed 1.101 (ovvero la soppressione integrale dell'art. 1), ci è toccato addirittura sentir dire:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">DI GIOVAN PAOLO (PD): "[...] <i>l'anno scorso fu approvata di soppiatto nella legge di stabilità la soppressione del catalogo nazionale delle armi, cosa non da poco in questo Paese. <b>Fu l'Associazione nazionale funzionari di polizia a parlarne in maniera preoccupata, non le associazioni pacifiste. La fine del catalogo delle armi da sparo significa una maggiore volatilità di questo mercato, dal punto di vista interno ed esterno</b>.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">[...] <i>rimane comunque aperto il vulnus della questione dell'assenza del catalogo, e rimane aperto il fatto che la questione va affrontata in maniera non ideologica, ma anche sapendo che, anche se il problema non è imputabile a chi fa tiro sportivo, esiste l'utilizzo illecito. <b>Negli anni passati sono state vendute armi a carattere sportivo a canna liscia in Paesi dove poi sono state utilizzate in maniera diversa</b>. Non è certo colpa di chi fa caccia o uso delle armi sportive, ma questo tema va tenuto presente, perché è molto, molto serio.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">PARDI (IdV): "[...]<i> l'errore iniziale è stata l'abolizione del Catalogo nazionale delle armi contro cui abbiamo lottato inutilmente. </i>[...]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Noi temiamo che la proposta di soppressione di questo articolo lasci la situazione alla condizione originaria, cioè secondaria a quando è stato abolito il Catalogo nazione delle armi, <b>in piena possibilità di liberismo sfrenato senza garanzie, con le aziende che producono armi in una posizione fortemente interessata</b>.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Poco dopo vengono messi al voto gli emendamenti 1.100 ed 1.101, approvati. L'art. 1 viene quindi soppresso e tutti gli altri emendamenti presentati sono preclusi. Ma la discussione continua relativamente ad un odg da emanarsi per vincolare il governo sul da farsi per sbloccare la situazione bloccata da mesi per via dell'inerzia del ministero.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">DI GIOVAN PAOLO (PD): "[...] <i>Faccio anche presente che <b>alcune armi sportive sono a canna rigata e quindi possono essere utilizzate e vendute come attrezzatura sportiva</b>. Ripeto, non confondo chi va a caccia e fa sport in Italia con chi fa altre cose, ma <b>chiedo a chi fa caccia e a chi fa sport in Italia di porsi il problema di come mai improvvisamente fioriscono i tiri a volo o la caccia di tipo sportivo in Paesi dove ci sono regimi poco democratici e che hanno poco tempo per occuparsi di questo settore</b>. Non c'entra il gusto italiano per questa materia, ma dobbiamo tenerlo presente.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Incommentabile, probabilmente degno di querela. L'odg viene quindi accantonato e la discussione prosegue nella <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=668190" target="_blank">seduta pomeridiana</a>. Ricominciano i dibattiti, da cui non si possono non riportare:<br /><br />PARDI (IdV): "[...] </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><b>L'articolo 1, che avrebbe dovuto rimediare all'errore originario di cancellare il catalogo delle armi, è stato soppresso</b>. Noi non eravamo entusiasti della formulazione dell'articolo 1; però, di quel minimo che si poteva fare di dimensione garantistica per evitare il danno derivante dall'abolizione del catalogo nazionale delle armi, neppure quello è stato fatto. <b>Da questo decreto-legge l'articolo 1 scompare, lasciando un orizzonte di liberismo sfrenato in mano alle imprese che producono armi</b>. Abbiamo di fronte un provvedimento che è stato progressivamente svuotato della sua forza progressiva e di cui non rimane quasi nulla.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'odg viene redatto più volte con testi diversi, alla fine viene messo in votazione il testo maggiormente condiviso, che riportiamo:</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span><i style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il Senato, in sede di esame dell'A.S. 3365, alla luce della soppressione dell'articolo 1, impegna il Governo:</i><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>a porre in essere gli atti necessari affinché a seguito dell'abrogazione del Catalogo Nazionale <b>la qualificazione di armi comuni da sparo derivi dall'articolo 2 della legge n. 110 del 1975 e dalle categorie B, C e D dell'allegato 1 della Direttiva UE 91/477</b> e la commercializzazione/importazione di nuovi modelli avvenga, a seguito di istanza attestante le caratteristiche d'arma di cui sopra e la verifica tecnica del Banco Nazionale di Prova da attuarsi su ogni esemplare commercializzato e importato salvo che la medesima procedura non sia stata effettuata da analogo organismo di prova riconosciuto dall'ordinamento nazionale.</i>"</span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ovvero <b>un ordine del Senato al governo affinché il ministero applichi la Legge che già esiste e che è più che esauriente e precisa</b>. Perché è palese che da mesi a questa parte (mesi?) il ministero agisce <i>contra legem</i>. Talmente palese che se ne sono accorti perfino al Senato, il che è tutto dire. Se non fosse ridicolo sarebbe semplicemente scandaloso.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">A voto concluso la maggioranza si rivela ampissima: favorevoli 257, contrari 4, astenuti 13. A futura memoria, e tenendo conto che l'astensione equivale al voto contrario, vale la pena di ricordare i seguenti personaggi:</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /><br />- contrari: </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>LUMIA</b> Giuseppe (PD), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>MAZZARACCHIO</b> Salvatore (PdL), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>PERA</b> Marcello (PdL), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>VIZZINI</b> Carlo (UDC-SVP-AUT);</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- astenuti: </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>BUGNANO</b> Patrizia (IdV), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>CONTINI</b> Barbara (Per il Terzo Polo: ApI-FLI), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>D'AMBROSIO</b> Gerardo (PD), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>DE ANGELIS</b> Candido (Per il Terzo Polo: ApI-FLI), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>GERMONTANI</b> Maria Ida (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>LANNUTTI</b> Elio (IdV), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>MARCENARO</b> Pietro (PD), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>MARCUCCI</b> Andrea (PD), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>MASCITELLI</b> Alfonso (IdV), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>MOLINARI</b> Claudio (Per il Terzo Polo: ApI-FLI), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>OLIVA</b> Vincenzo (Misto), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>POSSA</b> Guido (PdL), </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>TEDESCO</b> Alberto (Misto).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sorge quindi una domanda: <b>ed i senatori Pardi, Di Giovan Paolo, Incostante ed Adamo?</b> Dal resoconto emerge che Di Giovan Paolo non risulta, probabilmente era assente al momento della votazione, gli altri tre invece <b>hanno votato tutti a favore</b>. Strano? Stranissimo. E puzzolente. E sapete <b>chi altri ha votato favorevolmente all'odg riportato sopra? Proprio chi meno t'aspetti, i carissimi senatori Scanu (PD) e Della Seta (PD)</b>, ovvero i primi due senatori che avevano diffuso comunicati allarmistici per l'abrogazione del catalogo prospettando scenari apocalittici di liberalizzazione delle armi da guerra.<br /><br />Pazienza, per il momento tiriamo un sospiro di sollievo e se questi figuri qui sopra hanno qualcosa di losco in mente ce ne occuperemo a tempo debito.<br />A questo punto la questione sembra terminata, ma sfortunatamente non è così. <b>Quasi tutti sembrano soddisfatti, eppure chi proprio dovrebbe essere più felice di tutti se ne esce con un comunicato molto strano: l'ANPAM</b>. Di questo comunicato <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/07/due-parole-sul-comunicato-anpam-e-sul.html" target="_blank">ci occuperemo in separata sede per un commento nel dettaglio</a>.<br /><br />Approvato l'odg redatto dalla Lega (partito che chi scrive non stima in modo particolare, ma a cui non si possono negare dei meriti concreti relativamente a queste questioni) ed i restanti emendamenti il Senato approva definitivamente il testo da convertire in legge e la relativa legge di conversione. La questione passa quindi alla Camera dei Deputati.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-8067498981847104032012-07-17T14:05:00.000+02:002012-07-22T09:42:01.132+02:002012-07-22T09:42:01.132+02:00Presentati al Senato nuovi emendamenti al DL 79/2012 (parte 2)<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">AGGIORNAMENTO</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Proprio mentre eravamo intenti a concludere il commento agli emendamenti presentati è arrivata la notizia, comunicata dalla rivista Armi e Tiro, dell'approvazione degli emendamenti che cancellano totalmente l'articolo del decreto relativo alle armi. Si tratta indubbiamente di un'ottima notizia ma sarà bene rimanere comunque vigili, dato che per alcuni la motivazione risiede nella richiesta di varare una legge apposita per la materia. Come se non ne fosse entrata una in vigore l'anno scorso. E soprattutto non bisogna dimenticare che il decreto è ancora in vigore col testo originario, e vi rimarrà fino alla conversione definitiva, e che il testo è ancora suscettibile di modifiche alla Camera.<br />Ad ogni modo pubblichiamo di seguito la seconda parte dell'articolo sui nuovi (o meglio vecchi) emendamenti, per poter comunque illustrare a quali pericoli siamo stati esposti in caso di approvazione di quelli sbagliati.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--ySUtF1F008/UAfGVX-VcBI/AAAAAAAAAGU/T3trKfiAgCo/s1600/Senato.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/--ySUtF1F008/UAfGVX-VcBI/AAAAAAAAAGU/T3trKfiAgCo/s200/Senato.png" width="198" /></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Possiamo ora iniziare l'analisi degli emendamenti al DL 79/2012 presentati in Senato entro il 12 luglio, ma esposti in assemblea ieri in Senato. Sono stati pubblicati il 13 luglio in un </span><a href="http://www.senato.it/documenti/repository/leggi_e_documenti/ultimi_atti_stampati/ven/3365-n1.pdf" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">fascicolo sul sito del Senato</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Senza indugi, essendo lavoro non breve, cominciamo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Emendamenti 1.100 ed 1.101, rispettivamente dei senatori Saia e Divina:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">hanno contenuto identico, <b>sopprimere l'articolo 1. Indubbiamente i migliori emendamenti presentati. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.1/100, presentato dal sen. Malan:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">emenda un emendamento, in particolare elimina l'ultimo periodo dall'emendamento 1.1 approvato dalla I commissione, ovvero <b>cancella il "neo-catalogo" costituito dalle schede pubblicate dal BNP</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.102, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">emendamento con errori nel contenuto. Sostituisce la lettera a) al primo comma con un testo che vorrebbe a sua volta sopprimere il primo comma dell'art. 2 L. 110/75, a suo dire introdotto dalla lettera b) dello stesso art. 1. <b>Il problema è che </b></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>nessuna parte del decreto in esame interviene sull'art. 2 L. 110/75, ma esclusivamente sull'art. 11, sicché questo emendamento non ha senso</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.103 presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">riformulando con poche differenze la lettera a) dell'art. 1, specifica che <b>il BNP pubblica le schede delle sole armi destinate al mercato interno</b>. Emendamento puzzolente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.104, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">riformula anch'esso la lettera a) dell'art. 1, <b>limitando le funzioni del BNP alla sola verifica della qualità di arma comune eliminando la possibilità di richiesta di parere alla CCCCA e la pubblicazione delle schede</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.105, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sostituisce la lettera b) del primo comma, riformulando quindi completamente l'art. 2 L. 85/86 e stabilendo che sono armi sportive:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">a) le armi lunghe demilitarizzate di modello in dotazione a forze armate o forze di polizia italiane o straniere;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">b) le armi lunghe semiautomatiche di cui esista una versione automatica in dotazione a forze armate o forze di polizia italiane o straniere;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">c) le armi riconosciute tali dal Banco Nazionale di prova.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un secondo comma aggiunto all'art. 2 L. 85/86 specifica che le altre armi sportive di cui alla lettera c) devono corrispondere ai criteri attualmente in vigore.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In sostanza </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">stravolge la classificazione delle armi sportive in quanto tutte le armi simil-militari ad eccezione delle armi corte </b><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">rimarrebbero sportive, ma di fatto cancella la classificazione sportiva delle armi già riconosciute</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">. Strano a leggersi, eppure è così. Difatti le armi ad oggi sportive, per rimanere tali, devono passare nuovamente per il BNP per ottenere l'attribuzione (in quanto sono state riconosciute tali dal mininterno con nota all'abolito catalogo e non dal BNP). Quest'ultimo aspetto potrebbe comunque essere sanato o con un ulteriore emendamento o con un'azione di riconoscimento massivo da parte del BNP, ma più probabilmente ricorrerebbe ad una procedura simile a quella inventata per le repliche ad avancarica. L'esclusione delle armi corte paradossalmente rappresenta un peggioramento, dato che le armi corte simili ad armi automatiche sarebbero state le uniche favorite dal decreto in quanto detenibili in numero maggiore.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /><br />Emendamento 1.106, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sopprimendo il primo comma della lettera b) all'art. 1 <b>elimina dalla classificazione sportiva le armi simil-militari e le militarizzate</b>. Meglio di nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.107, presentato dal sen. Palma:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sostituendo il primo comma della lettera b) all'art. 1 <b>elimina dalla classificazione sportiva le armi simil-militari mantenendo le sole demilitarizzate</b>. Come per l'emendamento 1.3 non si capisce la motivazione alla base di questa illogica disparità di trattamento. MA anche questo sarebbe meglio di nulla.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.108, presentato dai senatori Bonfrisco, Palma ed Amato:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">omesso giacché non pertinente alla materia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.109, presentato dal sen. Ceccanti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">omesso anche questo in quanto relativo alla CRI.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.110, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sostituisce il secondo comma dell'art. 1, riproponendo all'inizio la sanatoria delle armi già importate. In una seconda parte stabilisce che le armi già detenute prima dell'entrata in vigore mantengono la classificazione secondo le leggi precedentemente in vigore mentre le armi classificate sportive a seguito dell'entrata in vigore del decreto vengono considerate sportive solo se così denunciate dal detentore.<br />Il mantenimento della sanatoria è senz'altro negativo, però la seconda parte è invece illuminata. Difatti anche in caso di approvazione dell'emendamento 1.104 già visto <b>salverebbe dalla declassificazione e da qualunque altro dubbio tutte le armi già riconosciute sportive. Inoltre, stabilendo che sia il detentore a decidere se un'arma è detenuta in qualità di sportiva o semplicemente venatoria (o generalmente comune se non in calibro da caccia) risolverebbe tutti i problemi legati ai limiti alla detenzione di cui all'art. 10 L. 110/75</b>. A nostro parere un ottimo emendamento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.111, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">inserisce un comma 2-bis dopo il secondo (non si capisce perché non chiamarlo 3), con cui si modifica l'art. 10 L.110/75 nella parte relativa alla licenza di collezione per armi comuni da sparo. La variazione è complessa da spiegare nella sostanza e negli effetti, specie in relazione ai molti luoghi comuni che esistono su tale licenza.<br />La modifica <b>rende esente da bollo l'inserimento in collezione di armi da caccia ad anima liscia e di repliche ad avancarica e stabilisce che per l'utilizzo esclusivamente delle armi sportive in collezione (ed esclusivamente in poligoni del TSN o "autorizzati") è sufficiente dare avviso all'Autorità nelle 48 ore precedenti, anche per via telematica, nonché che nelle 24 ore precedenti si possono detenere le munizioni relative alle armi che si utilizzeranno, col vincolo di doverle utilizzare durante la sessione di tiro o distruggere</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tale intervento nasce dall'ambiguità e disomogeneità con cui sono trattate le licenze di collezione. Nelle intenzioni è buono, ma nella sostanza si vedrà quanto sia pessimo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per prima cosa non si capisce a che pro rendere esente da bollo solo l'inserimento in collezione (e non anche il depennamento) delle sole armi da caccia ad anima liscia e repliche ad avancarica. Difatti queste sono detenibili in numero illimitato e conseguentemente nessuno ha interesse al loro inserimento in collezione; le armi ad avancarica monocolpo addirittura non sono proprio armi comuni da sparo e non devono essere neanche denunciate. Specificando che tali inserimenti sono esenti da bollo si definisce quindi che tutti gli altri non lo sono, sicché probabilmente diverrebbero in bollo tutti i depennamenti di tutte le armi e sicuramente diverrebbero in bollo tutti gli inserimenti di armi che non siano da caccia ad anima liscia o repliche di avancarica. Attualmente la questione del bollo per le licenze di collezione non è chiarita dalla Legge e ogni Questura ragiona autonomamente, così che vi sono Questure che richiedono addirittura due bolli per gli inserimenti (uno per l'istanza ed uno per la licenza aggiornata) ed altre che non richiedono niente e si comunicazioni in carta libera. Ovviamente <b>stabilire che l'inserimento di alcune armi (che oltretutto non necessitano di essere inserite in collezione) è esente da bollo equivale a dire che l'inserimento di tutte le altre armi è in bollo e così diverrebbe anche dove attualmente il bollo non lo richiedono. Per gli altri le cose rimarrebbero come sono, quindi questa prima parte è senza dubbio peggiorativa</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La seconda parte, relativa all'utilizzo delle armi sportive, si basa su un luogo comune molto diffuso ma che non trova riscontro nella Legge, ovvero che le armi in collezione non possano essere utilizzate. Ciò è assolutamente falso e deriva dalla disposizione nell'art. 10 L. 110/75 che vieta la detenzione di munizioni per le armi in collezione (con pene severissime). Ma nessuna norma vieta che le armi possano essere portate, né tanto meno trasportate, e che le si possano utilizzare in un qualche poligono o, per chi ha la licenza di porto per il tipo specifico di arma, in campagna. Proprio in virtù dell'assenza di tali divieti, alcune Questure impongono delle prescrizioni aggiuntive atte a vietare o limitare l'uso delle armi in collezione, ma contro di esse, per quanto da osservarsi, è possibile ricorrere in quanto non motivate da reali esigenze ai fini della Sicurezza. <b>Specificare quindi che le armi sportive in collezione sono utilizzabili previa comunicazione all'Autorità peggiora senza dubbio la posizione delle altre armi, costringendo a chiedersi quale debba essere la differenza nel loro trattamento. Significa che possono essere utilizzate senza comunicazioni? Significa che possono essere utilizzate ma necessitano di una autorizzazione preventiva da parte dell'Autorità? </b></span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Significa che non possono proprio essere utilizzate? </b><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In questo caso sicuramente ogni Questura risponderebbe diversamente dalle altre e, se interpellato, certamente il ministero opterebbe per l'interpretazione più restrittiva</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Unica parte positiva sarebbe quella relativa alla temporanea detenzione delle munizioni, ma di impatto certamente insufficiente per bilanciare il disastro delle innovazioni già viste, nate da buone intenzioni ma con effetti assolutamente deleteri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.112, presentato dal sen. Saia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>identico all'emendamento 1.111 già illustrato, ma senza l'esclusione dal bollo per l'inserimento in collezione delle armi da caccia ad anima liscia e per le repliche ad avancarica</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Questi sono quindi gli emendamenti su cui il Senato dovrà decidere oggi, a cui si devono aggiungere quelli già presentati in commissione e l'emendamento 1.1 già approvato dalla commissione, che risulta quindi come presentato dalla commissione stessa. Come si è visto, su 14 nuovi emendamenti presentati solo quattro hanno un effetto positivo, mentre dei rimanenti alcuni avrebbero effetti che definire peggiorativi è poco. <b>Non ci resta che sperare che il Senato si accorga che, contrariamente a quel che Vizzini e gli altri vogliono far credere loro, il "vuoto normativo" di cui tanto si parla in realtà non esiste né è mai esistito</b>. E conseguentemente cestinino l'intera parte del decreto relativa alle armi, come</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">proposto</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> tramite due ottimi emendamenti.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-65099639775035635872012-07-17T13:04:00.000+02:002012-07-22T09:43:01.237+02:002012-07-22T09:43:01.237+02:00Presentati al Senato nuovi emendamenti al DL 79/2012 (parte 1)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-xwJl5-E5WFw/UAU3wz6FBqI/AAAAAAAAAGI/ctas0nVJ5E0/s1600/Senato.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-xwJl5-E5WFw/UAU3wz6FBqI/AAAAAAAAAGI/ctas0nVJ5E0/s200/Senato.png" width="198" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Al Senato <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=667920" target="_blank">continua la discussione</a> sul <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html" target="_blank">DL 70/2012</a>, passata dalla I commissione affari costituzionali all'assemblea. Ieri la prima vera discussione in aula con la presentazione di nuovi emendamenti, la discussione comunque è stata rimandata ad oggi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Prima di analizzare gli emendamenti proposti, vale la pena commentare alcuni degli interventi in tema che si sono succeduti in aula.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anzitutto il relatore sen. <b>Vizzini (</b></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Gruppo UDC-SVP-AUT</b></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>)</b> ha illustrato nuovamente il contenuto del decreto, insistendo ancora con la scemenza terroristica del "</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>vuoto normativo determinato dalla soppressione del Catalogo nazionale delle armi</i>". Ottimo argomento per indurre i Senatori a votare la conversione del decreto usando la loro ignoranza in materia per fregarli sui contesti ed i contenuti.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Gli risponde il sen. <b>Saia (</b></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Gruppo Coesione Nazionale</b></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>)</b> dicendosi "</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>contrario alle disposizioni sulla regolamentazione delle armi che reintroducono surrettiziamente una forma di catalogazione penalizzante per le attività sportive e venatorie recentemente abolita perché contrastante con la normativa europea</i>" ed affermando che "<i>i</i></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>l diritto a possedere armi per la sicurezza personale va regolamentato, ma non contrastato ideologicamente</i>".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Il sen. </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Divina (Lega)</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> sottolinea: "</span><i style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">il decreto-legge appare disomogeneo e non corrispondente al titolo. La disciplina delle armi da fuoco, ad esempio, è estranea al tema dei Vigili del fuoco e si fonda sul presupposto errato che l'uso legale di armi nell'attività venatoria o sportiva possa alimentare pericoli per la </i><br />
<a name='more'></a><i style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">sicurezza pubblica o addirittura rischi di natura terroristica. Il meccanismo di accertamento introdotto, che sostituisce il catalogo nazionale, si basa su criteri confusi e rischia di penalizzare l'industria di armi orientata all'export</i><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Dopo la presentazione degli emendamenti la seduta viene sospesa. Riprende poco dopo e ricomincia il dibattito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Riprende il relatore sen. <b>Vizzini</b>, riferendo oralmente quanto emerso durante l'esame della I commissione: "</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Con l'articolo 1, si provvede a colmare il vuoto normativo determinato dall'abrogazione del Catalogo nazionale delle armi, che ha causato difficoltà interpretative ed applicative da parte degli operatori del settore, nonché il pericolo di un'incontrollata immissione sul mercato di nuove armi. L'abrogazione del Catalogo nazionale delle armi, infatti, <b>ha prodotto un vuoto normativo e un conseguente pericolo di incontrollata immissione sul mercato di nuove armi, per ovviare al quale viene reintrodotto un meccanismo di accertamento della qualità di arma comune da sparo</b>, che soddisfi sia le esigenze di pubblica sicurezza sia le aspettative degli operatori.</i></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>In Commissione è stato approvato un emendamento, presentato dai senatori Saia e Orsi, che, nel modificare la legge n. 110 del 1975, prevede che, proprio ai fini di quanto previsto dall'articolo 1 del decreto, sia attribuita al Banco nazionale di prova una serie di competenze, tra le quali alcune volte a verificare la qualità di arma comune da sparo, in relazione alle dichiarazioni di possesso.</i></span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non possiamo non far notare come si tratti di niente più che del solito cumulo di falsità da imbonitore di fiera, anzitutto perché come non ci stancheremo mai di ripetere nessun vuoto normativo è stato creato, inoltre perché è assolutamente falso il sostenere che sia esistito il pericolo della perdita di controllo sulle armi importate, dato che ogni arma che entra nel territorio nazionale deve ricevere l'autorizzazione della Questura dell'importatore, la quale valuta sulla base delle caratteristiche tecniche se si tratti di arma comune da sparo o eventualmente da guerra. Se invece il sen. Vizzini voleva riferirsi alle armi importate illegalmente, quelle tanto entravano senza controlli in passato e tanto continueranno ad entrare. Non è caricando di oneri e burocrazia i cittadini onesti che fermeranno i disonesti. Ma loro lo sanno benissimo, semplicemente sono in malafede.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Sproloquio del sen. </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Pardi (IdV)</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">: "</span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'articolo 1 è l'esempio di come la cosiddetta semplificazione complichi, perché ha dovuto provvedere a colmare il vuoto normativo determinato dalla abrogazione del Catalogo nazionale delle armi, che aveva avuto conseguenze che sono state anche menzionate dal presidente Vizzini, e quindi in realtà adesso lavoriamo in recupero e cerchiamo, con emendamenti, di migliorare la situazione, ma in realtà la semplificazione non ha dato buona prova di sé.</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />A parte la correttezza logico-grammaticale di quanto sopra, il sen. Pardi non conosce, pur parlandone, una situazione che sarebbe ben chiara. Difatti la semplificazione c'è stata, eccome!, semplicemente le Questure ed i cialtroni ministeriali che le occupano si sono sentiti persi senza il loro strumento di terrore ed hanno smesso di concedere licenze per importare, fatti salvi pochi esempi "ammirevoli". Non si è trattato quindi di carenza di norme, ma di pura inerzia della burocrazia ministeriale, incredula e sperduta di fronte alle semplificazioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Il sen. <b>Saia</b> si sbilancia e parla apertamente: "</span><i style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">l'articolo 1, come ha detto prima il relatore Vizzini, appare sicuramente estraneo alle vicende, rientrando nella parte relativa alla sicurezza. Quindi, la prima considerazione riguarda la regolamentazione delle armi (tema a cui, peraltro, sono molto interessato).</i></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-style: italic;"><b>Credo che essere armati sia un diritto in questo Paese: la difesa della propria persona e dei propri cari è un diritto e la proprietà privata è sacra</b>. Inoltre, gli utilizzi di armi quali attività sportiva e venatoria sono diritti del singolo che debbono sì essere regolamentati, ma non possono essere strumentalmente limitati per cause ideologiche, come invece ho visto in alcuni emendamenti presentati dai colleghi in Commissione.</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">
<span style="font-style: italic;"></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-style: italic;"><b>Quello che trovo stucchevole da parte del Ministero dell'interno su questo articolo è il tentativo, peraltro non tanto nascosto, di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta principale</b>. Dopo anni di infrazione europea, con l'ultima manovra finanziaria abbiamo dovuto abrogare il Catalogo delle armi. In questo articolo si tenta, però, di reintrodurre lo stesso concetto, inserendo il Banco nazionale delle armi. Il Catalogo delle armi è stato soppresso per ottemperare alle norme dell'Unione europea, ma il decreto‑legge, introducendo questa procedura, di fatto va a confermarlo. In particolare, <b>si mantiene una commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, di cui fanno parte persone che, a detta degli esperti, appaiono anche in conflitto di interessi</b>.</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-style: italic;">
</span><span style="font-style: italic;"></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-style: italic;">Inoltre, in questa maniera si tenta di consolidare un'altra anomalia tutta italiana, che vede le nostre armi dotate di una doppia punzonatura: non solo quella dell'arma stessa, ma anche quella del suddetto Catalogo, che prevede una sorta di sistema, quasi in esclusiva, di pochissimi soggetti che hanno poi il controllo sostanziale dell'importazione delle armi straniere nel nostro territorio.</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span style="font-style: italic;">
</span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Credo che questo non possa andar bene, ma <b>è l'atteggiamento in generale del Ministero dell'interno sulle armi a non funzionare</b>. Voglio ricordare che c'è un disegno di legge - mi riferisco a quello sulla sicurezza urbana - che è bloccato da otto mesi su un articolo riguardante l'armamento degli agenti di polizia locale. Anche in questo caso, il Ministero vuole limitare gli agenti dello Stato, anche se a livello locale, nell'armamento, sia nel territorio sia temporalmente. Questi tipi di atteggiamenti hanno dell'incredibile, perché poi ritroviamo uno Stato debole con i forti e forte con i deboli, o comunque con coloro che rispettano la legge. <b>Si continua, quindi, ad avere quasi un'acredine verso il mondo legale delle armi, nel mentre le armi girano in maniera illegale nel Paese e non c'è grande preoccupazione da parte del Ministero in questo senso</b>; oppure, ci sono leggi talmente vecchie che portano palesemente a degli svarioni.</i><i></i>[...] <i style="background-color: none;">Con altri colleghi della 1ª Commissione abbiamo presentato una serie di emendamenti, ma ne è passato uno solo, peraltro limitativo, a firma del sottoscritto. Io ritengo che debbano essere presentati altri emendamenti, proprio per dare chiarezza, per arrivare a un controllo nell'ambito delle armi, ma senza forzature che ci porterebbero sicuramente ad incorrere di nuovo in una procedura di infrazione da parte della Commissione europea.</i>"</span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />Che dire? Alcune imprecisioni dal punto di vista delle norme, ma contenuto impeccabile, sincero e veritiero. Sull'emendamento approvato, però, meglio stendere un velo pietoso...<br />Lo sostiene il sen. <b style="background-color: none;">Divina</b>: "<i style="background-color: none;">innanzitutto diventa difficile parlare dell'argomento in quanto, se leggiamo il titolo, abbiamo una percezione, ma se entriamo nei contenuti possiamo dire che <b>c'è di tutto fuorché omogeneità in questo provvedimento</b>. La parte più pesante, forse, addirittura non tocca neanche i vigili del fuoco, e quando li tocca pone tante questioni da ridisciplinare che abbiamo dovuto presentare un'infinità di emendamenti per rendere abbastanza compiuta la normativa di riferimento.</i></span><i style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'articolo 1 reca disposizioni in materia di armi. Vorrei sapere, però, cosa c'entrano le armi con le problematiche relative alla sicurezza e ai vigili del fuoco. <b>Le armi hanno una disciplina propria, che però ora viene fortemente intaccata e - a nostro avviso - anche compromessa, perché si introducono concetti deformanti</b>. Probabilmente da domani il mondo della venatoria e delle Federazioni sportive di tiro, che in parte sono già in subbuglio, assumeranno una posizione forte contro il Governo.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>L'intervento normativo viene giustificato con il fatto che si sarebbero verificati episodi delinquenziali caratterizzati dall'uso delle armi. Pertanto, si deduce che vi è un possibile pericolo di ripresa dell'attività terroristica. <b>Vorrei sapere cosa c'entra l'attività terroristica con le armi da caccia e sportive. Sappiamo che i terroristi non hanno bisogno di catalogare le armi, non hanno bisogno di acquistarle legalmente e di immatricolarle</b>. Parliamo di persone che detengono armi legalmente. Quanto previsto in questo provvedimento, quindi, non serve assolutamente a contrastare il terrorismo, anzi è una devianza, che ci porterebbe fuori strada.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Siamo convinti che la ministro Cancellieri non abbia avuto il tempo materiale per capire ed approfondire la questione, e così - ahimè! - <b>si è fatto passare ciò che interessa più la burocrazia che il sistema normativo</b>.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Noi eravamo riusciti a cancellare il Catalogo nazionale, che sarebbe stato un doppione ed un appesantimento per l'importazione e soprattutto per la nostra importante industria di armi (che è legale): infatti, ogni piccola variazione sarebbe stata sottoposta ad un'infinità di verifiche, cosa che avrebbe creato problemi nel caso di grandi appalti esteri. Ad esempio, la Beretta è il fornitore della FBI e delle Forze armate americane e quindi ha commesse importantissime: se la Beretta avesse dovuto modificare il mirino di una pistola, senza cambiare null'altro, avrebbe dovuto sottoporre quella modifica ad una fila di verifiche, controverifiche, nullaosta e lungaggini che sarebbero durate anni; è ovvio che in tal modo avrebbe perso appalti e forniture.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Dunque, siamo riusciti ad aiutare le nostre grandi industrie di armi (so che la parola «armi» fa paura), che sono per lo più del Nord, ma ecco che la burocrazia romana stabilisce che non va bene e che occorre reintrodurre un meccanismo di accertamento della qualità dell'arma. Esiste già un banco di prova che provvede all'immatricolazione dell'arma e che verifica le qualità dell'arma stessa. <b>Chiedo, pertanto, a cosa serva reintrodurre la commissione consultiva centrale per il controllo delle armi che, a questo punto, in base alla legge, non saprà più esattamente cosa verificare</b>.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Se questa sciagurata norma dovesse essere approvata, avremmo trasformato in legge il concetto della somiglianza: qualora si verificassero condizioni in cui un'arma è somigliante ad un'arma da fuoco automatica, essa dovrebbe essere sottoposta a tutte le verifiche; <b>pur trattandosi di armi detenute legalmente da cittadini onesti, essendo somiglianti a quelle di tipo automatico, dovrebbero essere catalogate come armi sportive e quindi la loro detenzione ed il munizionamento dovrebbero essere ridotti</b>, e - ad esempio - non potrebbero più essere impiegate per la caccia.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Ricordiamo che, innanzitutto, si introdurrebbe il concetto di arma sportiva che, per la sua caratteristica strutturale è esclusivamente utilizzata per l'impiego sportivo; in secondo luogo, le armi somiglianti ad un'arma da fuoco automatica ovvero armi demilitarizzate diverrebbero armi sportive di serie B; infine, vi sarebbero le armi per uso venatorio.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Nel primo caso si possono allora detenere solo tre fucili; nel secondo, se ne potrebbero detenere sei; nel caso delle armi esclusivamente da caccia non esistono invece limitazioni. Ma se queste armi, catalogate come sportive e oggi già utilizzate per la caccia, dovessero essere somiglianti ad armi da fuoco automatico non le si potrebbero più usare per cacciare e nel caso del munizionamento la limitazione scatterebbe a 200 munizioni. Anche in questo caso magari noi non siamo esperti però le federazioni ci dicono che in una manifestazione sportiva mediamente si usano da 300 a 500 colpi; vorrebbe dire che da domani non potrebbero più nemmeno effettuare una manifestazione sportiva. <b>Stiamo compromettendo un settore di esportazione e importazione, nonché la detenibilità da parte di chi ha già queste armi, e che da domani non saprebbe più come farle classificare. Probabilmente le commissioni, tra l'arma somigliante e quella non somigliante, avranno serie difficoltà: abbiamo introdotto un concetto che più vago di così non si poteva</b>.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>La Commissione ha fatto ciò che ha potuto e ha almeno messo apparentemente al riparo le armi da caccia. Infatti, nell'emendamento 1.1 della Commissione, accogliendo il contenuto di alcuni emendamenti presentati tra gli altri anche dal collega Saia, si prevede l'esclusione dei fucili da caccia ad anima liscia, oppure delle repliche di armi ad avancarica, cioè le armi storiche. Mi verrebbe però da far presente al Governo che i fucili da caccia ad anima liscia, normalmente definiti doppiette, sovrapposti eccetera, non sono esclusivamente i fucili da caccia; esistono fucili da caccia ad anima rigata che sono per lo più fucili e carabine ad alta precisione utilizzati per la caccia agli ungulati e agli animali di stazza un po' più grande. Inserendo questa esclusione abbiamo in parte messo al riparo le armi da caccia, ma abbiamo lasciato fuori tutte le armi da caccia specifiche, quelle usate per la caccia al cinghiale, al cervo, ai caprioli eccetera, cioè gli ungulati, e comunque agli animali di grossa taglia, che a questo punto verrebbero assoggettate alla disciplina relativa alle armi sportive e ai relativi condizionamenti in ordine alla detenibilità, al numero eccetera. Speriamo che in fase di discussione si possa cancellare la dizione "ad anima liscia". Già cancellando queste parole avremmo ottenuto di non far "imbestialire" anche i cacciatori, con questo provvedimento.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche lui manifesta confusione riguardo alla normativa attuale, al contenuto del decreto in discussione ed agli effetti derivanti. Ma certo i principi che ha enunciato e difeso sono incontestabili ed apprezzabilissimi.</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />La seduta di ieri si è quindi conclusa con la presentazione di nuovi emendamenti, che analizzeremo nella seconda parte di questo articolo, e rinviata ad oggi pomeriggio per il seguito.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-67338154293229476002012-07-12T09:28:00.002+02:002012-07-22T09:45:05.190+02:002012-07-22T09:45:05.190+02:00Approvati emendamenti al DL 79/2012, nulla cambia<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<b style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">RETTIFICA:</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></b></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">O meglio puntualizzazione. Posto che quanto scritto sotto rimane confermato (e non modificato), si è resa evidente un'ambiguità emersa dal resoconto più avanti citato: l'emendamento "<i>1.6 (testo 2), limitatamente alla lettera a)</i>" </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">di cui si leggerà</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(per brevità d'ora in poi "1.6 etc.") non è stato propriamente approvato, bensì dichiarato assorbito dall'emendamento 1.1. L'assorbimento agisce nei confronti di un emendamento che opera una modifica puntuale, quando un emendamento di portata più ampia già includa la modifica del primo emendamento. Ovvero quando si renda inutile discutere se approvarlo o respingerlo in quanto si è già approvata la modifica tramite l'approvazione di un altro emendamento più generale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il problema è che l'emendamento 1.6 etc. non è propriamente "assorbibile" dall'emendamento 1.1, in quanto contengono due modifiche diverse: il primo sopprime un periodo annullandone gli effetti, il secondo riformula lo stesso periodo modificandone gli effetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Di conseguenza l'assorbimento dichiarato dalla commissione, ora come ora, non consente di capire se l'ultimo periodo della lett. a) del comma primo sia stato quindi soppresso o riformulato. Ovvero se la nuova "catalogazione" sia stata eliminata o semplicemente limitata tramite l'esclusione delle armi da caccia ad anima liscia e ad avancarica.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quel che è certo è che l'emendamento 1.6 non risulta né respinto né precluso. Differentemente però dal resoconto, l'elenco degli emendamenti specifica il solo 1.1 come approvato, nulla specificando riguardo all'1.6 etc.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Al contrario dell'articolo, tale rettifica potrebbe essere oggetto di modifiche in futuro; segue l'articolo originario.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-TuL-qBZ6_6Y/T_6B2TQ12_I/AAAAAAAAAF8/JLDgPr3dM7Y/s1600/NO_RIFLE.jpg" imageanchor="1" style="background-color: none; clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-TuL-qBZ6_6Y/T_6B2TQ12_I/AAAAAAAAAF8/JLDgPr3dM7Y/s200/NO_RIFLE.jpg" width="200" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le simil-militari rimangono sportive,</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">quindi detenibili fino a 6 pezzi.</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ieri pomeriggio la commissione affari costituzionali del Senato ha approvato gli emendamenti al decreto 79/2012. Dal <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=00667347&part=doc_dc-sedetit_isr&parse=no" style="background-color: none;" target="_blank">resoconto</a> risultano respinti <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/07/dl-792012-disastro-emendamenti.html" style="background-color: none;" target="_blank">gli emendamenti già visti 1.2, 1.3 ed 1.4</a>, l'emendamento 1.5 risulta ritirato per l'assenza del proponente, mentre risulta approvato l'emendamento 1.1 e un non già noto emendamento "<i style="background-color: none;">1.6 (testo 2), limitatamente alla lettera a)</i>", che a dire il vero non compariva nella <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=667236" style="background-color: none;" target="_blank">lista degli emendamenti proposti</a>, allegata al resoconto della riunione del 10 luglio. Appare però, nella <a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=667347" style="background-color: none;" target="_blank">lista degli emendamenti allegata alla riunione di ieri</a>. Respinta invece la lettera b) dello stesso emendamento "<i style="background-color: none;">1.6 (testo 2)</i>". Vedi</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">amo quindi di che si tratta:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.6 (testo 2), presentato dai senatori Malan (PDL) e Saia (Lega)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">a) sopprime l'ultimo periodo della lettera a) al primo comma, <b>ovvero </b></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>sopprime la pubblicazione telematica delle schede delle armi a cura del BNP (alias il nuovo catalogo)</b>;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">b) agendo sulla lettera b) al comma 1, <b>elimina dalle armi sportive quelle somiglianti alle armi automatiche</b>, lasciando le sole demilitarizzate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Combinando i due emendamenti approvati col testo originario si ottiene il testo approvato dalla commissione:</span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Articolo 1.</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>(Disposizioni in materia di armi)</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i> 1. Al fine di potenziare l’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo e rafforzare l’attività di prevenzione delle condotte illecite connesse all’uso delle armi:</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i> a) all'articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Ai fini di quanto previsto dal primo periodo del presente comma, il Banco Nazionale di prova verifica, altresì, la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata all'uso sportivo, ai sensi della vigente normativa, anche in relazione alla dichiarazione del possesso di tale qualità resa dall'interessato, contenente anche la categoria di appartenenza dell'arma, di cui alla normativa comunitaria. Quando sussistano dubbi sull'appartenenza delle armi presentate alla categoria delle armi comuni da sparo o sulla loro destinazione all'uso sportivo, il medesimo Banco Nazionale può chiedere un parere non vincolante alla Commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, di cui all'articolo 6. [Con esclusione dei fucili da caccia ad anima liscia e delle repliche di armi ad avancarica, il Banco Nazionale pubblica, in forma telematica, una scheda tecnica che contiene le caratteristiche del tipo d'arma riconosciuto ed il relativo codice identificativo. (periodo soppresso)]».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i> b) l’articolo 2 della legge 25 marzo 1986, n. 85, è sostituito dal seguente:</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>«Art. 2 – 1. Ai sensi e per gli effetti della presente legge, sono armi sportive le armi comuni da sparo somiglianti ad un’arma da fuoco automatica, ovvero le armi demilitarizzate.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>2. Oltre a quanto previsto dal comma 1, può essere riconosciuta, a richiesta del fabbricante o dell’importatore, la qualifica di arma per uso sportivo dal Banco nazionale di prova, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, sentite le federazioni sportive interessate affiliate al CONI, alle armi sportive, sia lunghe che corte, che, per le loro caratteristiche strutturali e meccaniche, si prestano esclusivamente allo specifico impiego nelle attività sportive.».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i> 2. Le armi prodotte, assemblate o introdotte nello Stato ed autorizzate dalle competenti autorità di pubblica sicurezza ai sensi della vigente normativa nel periodo compreso dal 1º gennaio 2012 alla data di entrata in vigore del presente decreto sono riconosciute come armi comuni da sparo. Conseguentemente, le medesime autorità trasmettono al Banco nazionale di prova i dati identificativi dell’arma ai fini dell’inserimento nel registro di cui all’articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In sostanza non è cambiato nulla. E' stata solo eliminata la pubblicazione delle schede dei singoli esemplari, o meglio dei "tipi" dato il testo approvato con l'emendamento 1.1.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quindi:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- La competenza per l'accertamento della qualità di arma comune da sparo rimane al BNP;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- Lo stesso BNP può chiedere parere (teoricamente non vincolante) alla CCCCA circa l'attribuzione della qualità di arma comune e se del caso anche di arma sportiva;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- Le armi somiglianti ad armi automatiche le demilitarizzate rimangono coattamente classificate sportive, tutte;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- Rimane l'abominevole ed inutile "sanatoria" per le armi importate legalmente (!) dal 1 gennaio al 20 giugno 2012.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Questo il frutto di tutte le pressioni, le battaglie, e così via. Questa schifezza di testo con queste drammatiche conseguenze. E <b>c'è perfino chi canta vittoria, vantando il respingimento di un fantomatico "emendamento Adamo", che però non è mai esistito!</b> Si è trattato solo di una <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/decreto-armi-la-sen-adamo-ci-mette-il.html" target="_blank">proposta in commissione</a> che, come era intuibile, non ha avuto nessun seguito a causa della assoluta inapplicabilità del ddl Adamo, che marcisce nelle cantine del Senato fin dal 2009 e di cui non è prevista in alcun modo la discussione in assemblea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Troppo facile, secondo il modesto parere di chi scrive, inventare pericoli inesistenti per poi vantarsi di averli respinti</b>. Specie se poi i risultati reali sono questi, una sconfitta su tutta la linea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma per fortuna non è ancora finita, il decreto ancora non è convertito e qualche speranza rimane.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-31329838305891154022012-07-11T21:12:00.001+02:002012-07-22T09:45:38.440+02:002012-07-22T09:45:38.440+02:00La Brambilla riparte all'attacco, ma il PDL la scarica<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-_FG-iw2eqGM/T_3RDnkkojI/AAAAAAAAAFw/M1lgY1OiTtY/s1600/brambilla_asino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-_FG-iw2eqGM/T_3RDnkkojI/AAAAAAAAAFw/M1lgY1OiTtY/s1600/brambilla_asino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ex- ministro Michela Vittoria Brambilla<br />
in compagnia di una "ragazza" dai capelli rossi</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Da stamattina praticamente tutti i telegiornali nazionali ed i maggiori organi di stampa si sono occupati delle </span><a href="http://www.asca.it/news-Caccia__Brambilla__eliminare_i_4_mln_contributi_pubblici_ad_associazioni-1175576-POL.html" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">recenti dichiarazioni dell'on. Michela Vittoria Brambilla</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Mentre si carica sugli italiani la soma dell'Imu, mentre si tagliano le pensioni, si mandano a spasso gli esodati, si alza l'Iva, si taglia la pubblica amministrazione, mentre enti locali e sanita' soffrono non si comprende per quale ragione dovremmo continuare a versare una somma spropositata di denaro pubblico a una risicatissima minoranza di cacciatori affinche' si diverta a fare scempio del nostro patrimonio faunistico.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E baggianate simili. In sostanza <b>il messaggio che la Brambilla ha fatto passare è che in questo periodo di sacrifici lo Stato </b></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>regala soldi ai cacciatori perché possano coltivare il loro incivile (a suo dire) passatempo</b>. Ovviamente si tratta delle solite "sciocchezze" strumentali.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Difatti l'art. 24 della L. 157/92 sulla caccia, assegna alla associazioni venatorie il 95% di una quota di 10.000 lire (5,16 euro), ovvero 4,90 euro, per ciascun cacciatore ad esse iscritto. Tale quota non viene però esborsata dallo Stato, ma viene accantonata dalle concessioni che i cacciatori ogni anno pagano allo Stato, che rappresentano solo una parte degli oneri oltre a quelli derivanti dalle concessioni regionali e dalle assicurazioni obbligatorie. Nella specie la tassa di concessione versata allo stato è superiore ai 170 euro a testa, quindi <b>non si tratta per lo Stato di spendere ogni anno 4 milioni per i cacciatori, ma se mai di guadagnare più di 130 milioni</b>. Ma non pretendiamo che la competentissima ex-ministra ed i suoi fanatici seguaci possano afferrare certe sottigliezze...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Fortunatamente in serata è arrivata una <a href="http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120711-caccia-pdl-errore-parlare-di-contributi-pubblici" target="_blank">dichiarazione dei parlamentari PDL</a> </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Germanà, Valducci, Rossi, Nola e Bernini, Ghiglia e Ceroni con la quale hanno sottolineato le "carenze culturali" della loro collega ed il fatto che ella non parla che a nome di sé stessa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Visto che però la Brambilla ha tanto a cuore la situazione economica attuale, potrebbe invece spiegarci cosa lei stessa personalmente ha fatto quando era ministro per il turismo (dal 2009 al 2011) in un governo che forse non può essere incolpato della crisi attuale, ma che certo non può vantarsi di aver fatto un minimo del possibile per limitarne gli effetti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In fondo <b>anche le sue indennità ed i suoi privilegi erano (e sono) pagati dallo Stato coi soldi di tutti</b>. A parte la strumentalizzazione del suo incarico per correre appresso alle sue manie animaliste (o animalare, come suolsi dire più propriamente da alcuni), <b>quale è stato l'operato dell'ex-ministro durante i suoi anni di mandato per incentivare il turismo in Italia?</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In fondo se attualmente lo Stato non ha più una lira è anche perché ne ha buttate non poche per finanziare la sua (in)attività ministeriale...</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-10243289622113531512012-07-11T10:33:00.001+02:002012-07-22T09:46:12.536+02:002012-07-22T09:46:12.536+02:00DL 79/2012, disastro emendamenti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Va12JlQQYZU/T_08UHkcKgI/AAAAAAAAAFk/w4XoJt0cM-I/s1600/Senato.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-Va12JlQQYZU/T_08UHkcKgI/AAAAAAAAAFk/w4XoJt0cM-I/s200/Senato.png" width="197" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">E' iniziata ieri la </span><a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=667236" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;" target="_blank">discussione al Senato sugli emendamenti al DL 79/2012</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">, presentati entro il 4 luglio ma resi noti ufficialmente solo stamattina. </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">La buona notizia è che <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/decreto-armi-la-sen-adamo-ci-mette-il.html" target="_blank">la proposta delle senatrici Adamo ed Incostante</a> è svanita nel nulla</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">, come era immaginabile a causa della effettiva inapplicabilità del ddl Adamo. </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">La cattiva notizia è che i sei emendamenti presentati sono uno peggio dell'altro</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">, con un paio di eccezioni</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">. E l'unico emendamento realmente utile ed intelligente non è però relativo al problema che si era creato, ma è comunque apprezzabile lo sforzo di chi l'ha presentato. Passiamo direttamente ad una sintetica analisi degli emendamenti.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.1, presentato dai senatori Saia (CN) ed Orsi (PDL):</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Riformula con poche differenze la lettera a) del primo comma, confermando il ruolo del BNP per l'accertamento della qualità di arma comune ed il ruolo consultivo non vincolante della CCCCA. Nella parte finale <b>di fatto reistituisce il catalogo nazionale tale e quale, prevedendo la </b></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>pubblicazione di una scheda non più per ogni "esemplare" ma per ogni "tipo" (ovvero modello), ad esclusione delle armi da caccia ad anima liscia e delle armi ad avancarica</b>. Il catalogo tale e quale. C'è da domandarsi: a chi giova? Rispondere non è complesso e non occorre tanta fantasia...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.2, presentato dai senatori Divina (Lega) e Calderoli (Lega):</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Alla lettera a) del primo comma aggiunge dopo le parole "all'uso sportivo" le parole "o venatorio", che ricorre due volte e quindi, non essendo specificato dove esattamente dovrebbe aggiungersi, deve aggiungersi entrambe le volte. In pratica <b>attribuisce al BNP ed alla CCCCA la facoltà di stabilire se un'arma sia utilizzabile per l'attività venatoria, nonostante questo è in realtà già stabilito a priori dalla L. 157/92 (art. 13). Un emendamento a dir poco peggiorativo</b>, "formulato" da gente che non ha idea di cosa stia parlando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.3, presentato dai senatori Carrara (CN) e Saia (CN):</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Alla lettera b) <b>elimina dalla classificazione sportiva coatta le armi simil-militari, lasciando solo quelle demilitarizzate</b>. Non si capisce per quale criterio le armi demilitarizzate, la maggior parte delle volte assolutamente identiche (anche meccanicamente) a quelle simil-militari, dovrebbero rimanere sportive e non seguire la classificazione delle loro omologhe, ma non si può non ritenere questo emendamento leggermente migliorativo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.4, presentato dai senatori Divina (Lega) e Calderoli (Lega):</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Alla lettera b) trasforma la formulazione originaria "sono armi sportive" in "possono essere armi sportive o per uso venatorio". <b>Un emendamento inutile, che rende la norma di ancor più difficile (e quindi ambigua e quindi manipolabile) interpretazione</b>. Oltretutto si tratta di parole aggiunte a sproposito e fuori tema rispetto all'articolo di legge che dovranno modificare, che tratta solo di armi sportive e solo quelle deve regolamentare. <b>Mantiene in sostanza l'assimilazione delle armi simil-militari alle armi sportive, dicendo che possono avere uso venatorio. Totalmente inutile</b>, dato che è la già citata L. 157/92 (art. 13) a stabilire quali sono le armi utilizzabili per l'attività venatoria e nulla importa (e comporta) se esse siano anche classificate sportive. Oltretutto <b>la formulazione proposta dall'emendamento non permetterebbe di capire se la qualifica di "per uso sportivo o venatorio" sia alternativa o eventualmente coincidente, rischiando di introdurre il principio che le armi sportive non possano essere utilizzate a caccia</b>. Ovvero l'esatto contrario della situazione attuale, checché ne credano i più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.5, presentato dal senatore Di Stefano (PDL):</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Modifica l'art. 11 della L. 394/91, consentendo il solo trasporto di armi all'interno dei parchi nazionali. Unico emendamento intelligente</b>, per quanto non pertinente col contenuto del decreto e mal formulato, ma che consentirebbe di limitare il riproporsi di situazioni assurde scaturite da una norma a sua volta mal formulata che nella volontà del legislatore del 1991 serviva a reprimere le attività di bracconaggio nei parchi nazionali, ma nella pratica si è rivelata un ulteriore strumento di repressione ai danni di persone oneste.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Emendamento 1.6, presentato dal senatore Malan (PDL)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nella sostanza e negli effetti <b>identico all'emendamento 1.3</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La situazione è demoralizzante. Non ostante la proposizione di un paio di emendamenti positivi, nei limiti del loro campo di applicazione, <b>non abbiamo visto presentare l'emendamento più logico che ci si potesse aspettare, che molto semplicemente avrebbe recitato all'incirca: "l'art. 1 è soppresso"</b>. Difatti nessuna delle disposizioni introdotte dal decreto hanno una qualche rilevanza dal punto di vista della P.S. o della semplificazione o chiarificazione amministrativa, anzi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Al limite ci si sarebbe aspettati qualche emendamento che chiarisse alcuni dei dubbi sorgenti dalla lettura del decreto</b>, ad esempio quella che potrebbe portare (già dal 21 giugno) molte persone a passare guai serissimi: le armi che siano sia sportive che da caccia come devono essere considerate ai fini dei limiti alla detenzione di cui all'art. 10 L. 110/75?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Non dimentichiamo che la detenzione oltre i limiti comporta la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 2.000 a 10.000 euro</b>. Con arresto obbligatorio quando si tratti di più di due armi comuni da sparo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sinceramente non comprendiamo le esultanze ed i giubili generali e di alcune associazioni, dato che la situazione non solo non è migliorata, ma come visto rischia addirittura di peggiorare. Ad ogni modo la discussione continuerà oggi, nel pomeriggio. La speranza è che qualcosa possa cambiare realmente in meglio, altrimenti toccherà aspettare la discussione alla Camera, ma lì, detto tra noi, è ancora più improbabile che le cose possano migliorare.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-58408209763628609692012-07-04T14:33:00.002+02:002012-07-22T09:46:43.174+02:002012-07-22T09:46:43.174+02:00La "svolta" anti-armi di Google<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Ws3_b98L0cw/T_Q8cacAC_I/AAAAAAAAAFQ/U1cMU18Ta2o/s1600/Google+.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="http://4.bp.blogspot.com/-Ws3_b98L0cw/T_Q8cacAC_I/AAAAAAAAAFQ/U1cMU18Ta2o/s320/Google+.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Contemporaneamente alla discussione in corso sul trattato ONU per la regolamentazione del commercio di armamenti, le maggiori agenzie di stampa di tutto il mondo riportano</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> già da ieri sera </span><a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/tecnologia/2012/07/04/Google-pacifista-oscura-siti-armi_7138976.html" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">una notizia che ha dell'incredibile</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">: </span><b style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">il colosso quasi monopolista Google avrebbe deciso di bandire dalla sezione "shopping" tutto ciò che è inerente alle armi.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">A dire delle testate giornalistiche le armi ed i prodotti affini non dovrebbero già essere visibili, ma basta fare un tentativo per accorgersi che ciò non è vero. Probabilmente però è solo questione di tempo. Sembrerebbe infatti che Google abbia inviato delle comunicazioni ai rivenditori affiliati al programma "shopping" intimando la </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">rimozione delle armi in vendita e vietando la messa in vendita di armi ed accessori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non si può che notare il buonismo intrinseco a questa, molto probabilmente, azione pubblicitaria. <b>Google avrebbe quindi deciso di adeguarsi alla visione ignorante di massa che vede nelle armi esclusivamente criminalità e terrorismo</b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ovviamente <b>questa trovata geniale avrà ripercussioni molto gravi sul mercato</b> e non a caso la N.R.A. avrebbe già cominciato a combatterla, sottolineando la contraddizione coi principi del libero mercato, coi diritti dei cittadini onesti e con la stessa costituzione americana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quello che non si è capito è se la censura settoriale sarà relativa solo a "Google shopping" americano o anche ai corrispondenti di ogni paese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E <b>quello che si teme è che il bando in futuro possa divenire totale, eliminando completamente dal motore di ricerca più usato al mondo la possibilità di rintracciare produttori, distributori e rivenditori di armi ed accessori</b>. E magari anche siti dedicati e forum. Pensandoci il passo è breve e neanche troppo fantascientifico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In somma: dietro alla solita azione "umanitaria" si cela la solita censura ideologica.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-18611749273085058232012-06-28T18:14:00.003+02:002012-07-22T09:47:29.601+02:002012-07-22T09:47:29.601+02:00Decreto armi, la sen. Adamo ci mette il carico<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ieri, 27 giugno, il </span><a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">decreto legislativo 79/2012</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> è passato nuovamente per le mani della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Il </span><a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=665801" style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">resoconto sommario</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> evidenzia un aggravamento del pericolo per chiunque abbia a che fare con le armi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La geniale idea, infatti, l'ha avuta la senatrice Incostante (PD): <b>emendare il decreto inserendovi all'interno le disposizioni della tristemente nota proposta di legge della senatrice Adamo (PD)</b>, proposta su cui sarà bene fare un approfondimento a breve, perché lo merita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-4ZqIxK-NOkM/T-yAIn8e8zI/AAAAAAAAAFE/QZx0f3_oW4E/s1600/marilena+adamo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-4ZqIxK-NOkM/T-yAIn8e8zI/AAAAAAAAAFE/QZx0f3_oW4E/s1600/marilena+adamo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ill.ma sen. Marilena Adamo</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La senatrice Adamo, ovviamente, non si è lasciata sfuggire l'occasione ed ha ribadito la necessità dell'accorpamento della sua proposta di legge al decreto in discussione, almeno per la creazione di una banca dati dei titolari di porto d'armi. Che però sarebbe forse l'unica cosa condivisibile della sua proposta, dato che è scandaloso che nel 2012 il ministero dell'interno non sia in grado di dire quante licenze e quante armi esistano sul territorio nazionale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Torna sull'argomento "armi" il senatore Pardi (IdV), elogiando la bellissima iniziativa del governo dovuta al deprecabile "vuoto normativo" che si era creato. "Vuoto normativo", una bellissima espressione molto usata da chi non ha idea di cosa si parli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Questa volta <b>neanche la Lega, rappresentata del senatore Divina, si è opposta</b>. Né alle disposizioni del decreto, né alla gravissima proposta delle senatrici Incostante e Adamo. In sintesi, quindi, il rischio che corriamo non è solo quello di dover continuare a considerare sportive armi che di sportivo hanno poco o nulla, coi problemi relativi alla detenzione che già abbiamo visto, ma di </span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">veder peggiorare ulteriormente la situazione tramite le seguenti novità ad opera della senatrice Adamo:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- <b>licenza di porto di fucile anche per uso di caccia limitata a tre anni</b>;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- <b>divieto di detenzione in casa di armi sportive</b>, ma solo presso le federazioni sportive riconosciute dal CONI;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- <b>divieto di porto e di trasporto delle armi sportive</b> tranne che per lo svolgimento di competizioni o per il trasferimento del proprietario;</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">- <b>obbligo di stipula di assicurazione</b> per i detentori di armi comuni da sparo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Inutile sottolineare che l'eventuale affiancamento delle proposte sulle armi sportive alla classificazione coatta operata dal decreto già in vigore avrebbero come conseguenza l'impossibilità di detenere tutte le armi simil-militari, neanche in collezione.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Appare evidente quindi il tentativo della senatrice Adamo e della sua amichetta di introdurre norme assurde e che a nulla gioverebbero sotto il profilo della P.S. (come se inoltre quelle già previste dal decreto avessero un qualche effetto in tal senso), ma che <b>sono il solo frutto delle ideologie frustrate di chi le propone e supporta. </b>Ma che purtroppo possono trovare campo libero, quando poi a doverle votare sono quei 945 parassiti che paghiamo tutti quanti, inclusi noi onesti e super-controllati detentori legali di armi.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-23291442286093891552012-06-27T15:24:00.000+02:002012-06-27T15:24:06.167+02:002012-06-27T15:24:06.167+02:00Primo via libera al decreto sulle armi sportive<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, riunita il 25 giugno, ha approvato, sotto il solo profilo della costituzionalità, il <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html" target="_blank">d.l. 79/2012</a>. S</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">econdo il </span><a href="http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=665526" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;" target="_blank">resoconto sommario pubblicato sul sito del Senato</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> gli unici ad essersi opposti sarebbero stati i senatori Divina (Lega) e Pardi (IdV), anche se quest'ultimo parrebbe solo per perplessità relative all'art. 4, quindi non per via dell'art. 1, che è quello che interessa tiratori, cacciatori e collezionisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si tratta quindi del primo passo verso la conversione in legge del decreto, che attualmente sembrerebbe andar (loro) bene così com'è stato impostato.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-5423357883047222172012-06-27T13:59:00.001+02:002012-06-27T14:03:56.528+02:002012-06-27T14:03:56.528+02:00Il neo-Questore di Roma "gira la vite" sulle armi (legali!)<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sWrx-2ONIb0/T-r2MzbAMvI/AAAAAAAAAE4/x0-rktzMMeU/s1600/fulvio+della+rocca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="http://3.bp.blogspot.com/-sWrx-2ONIb0/T-r2MzbAMvI/AAAAAAAAAE4/x0-rktzMMeU/s320/fulvio+della+rocca.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non c'è niente da fare, siamo sempre alle solite. Stando a <a href="http://www.ilmessaggero.it/roma/troppe_armi_scatta_il_giro_di_vite_il_questore_controlli_sulle_autorizzazioni/notizie/204448.shtml" target="_blank">quanto riportato da il Messaggero</a>, <b>il nuovo Questore di Roma, Fulvio Della Rocca, avrebbe annunciato pochi giorni or sono l'ennesimo "giro di vite" sulla detenzione di armi.</b> Quello che sinceramente lascia perplessi è che la detenzione a cui si riferisce è quella legale delle armi, ovvero quella esercitata da Cittadini super-controllati ed in possesso di tutte le necessarie licenze.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ovviamente la scusa è sempre la stessa: l'ennesimo fattaccio di cronaca. Un vecchietto qualche giorno fa è uscito di testa per il caldo ed ha sparato al genero per motivi che non ci è dato sapere. Ovviamente una tragedia, ma <b>può ogni singolo evento delittuoso, a fronte di milioni di situazioni assolutamente nella norma, rappresentare una giustificazione valida e credibile per ogni "giro di vite" che abitualmente si opera subito dopo?</b> Ovviamente c'è chi è pronto a dire di sì, motivando con la solita frasetta "...anche una sola tragedia è già troppo...". Ci piacerebbe si applicasse lo stesso principio allora per ogni settore in cui accade, anche fortuitamente, una tragedia. Ci vorrebbe allora un bel "giro di vite" sulle patenti per ogni incidente stradale, un altro sulla vendita di articoli domestici per ogni accoltellato con coltelli da cucina, un altro sui tabacchi per ogni morto per fumo passivo, uno sulle attività sportive per ogni persona morta durante l'esercizio fisico. Ieri un bambino di 11 anni è morto durante una gita in montagna con l'oratorio, probabilmente sarebbe il caso di "girare la vite" anche sulle gite in montagna con l'oratorio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche se, forse, applicando alla lettera questo intelligentissimo principio <b>rimarrebbe poco da fare nella vita, dato che qualsiasi attività comporta dei rischi che possono essere fatali.</b> Persino nutrendosi ci si può strozzare o "intrattenendosi amorevolmente" ci si può rimediare un bell'infarto... E allora basta, non si mangia e non si... più!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Riportiamo e commentiamo quindi le parti salienti dell'illuminante intervista.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Giornalista: </span><span style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un pensionato dalla vita irreprensibile, che spara al genero con una pistola regolarmente detenuta crea sicuramente allarme.</span></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Quaestor: Certamente, inquieta e ci preoccupa. Nonostante sia un fatto delittuoso che rientra in un contesto di conflittualità familiare, risolto nel giro di pochi minuti grazie all’impegno e alla professionalità di agenti che svolgono il loro mestiere con passione, anche fuori dall’orario di lavoro, come è stato per esempio nel caso dell’accoltellamento in via dell’Archeologia.</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Già che si parli di accoltellamento potrebbe farci suggerire, come detto sopra, di rivedere la normativa sugli strumenti da taglio, che probabilmente andrebbero matricolati, denunciati ed acquistati solo con licenza prefettizia. Per i servizi di posate occorrerebbe la licenza di collezione...</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i></i></span></span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>G: Una cosa è certa: a Roma girano troppe armi.</i></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Q: Prima di tutto bisogna fare una distinzione tra armi clandestine, quelle in sostanza utilizzate dalla criminalità organizzata, e armi regolarmente detenute ai fini di autodifesa. Certamente, il pensionato che commette un reato con un’arma regolarmente detenuta è un campanello d’allarme che non può essere ignorato e che richiede precise misure d’intervento.</i></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Risposta per lo meno contraddittoria: <b>se il problema principale per la Pubblica Sicurezza sono le armi clandestine, dal Questore impropriamente intese come quelle sconosciute all'Autorità di P.S. ed usate per scopi criminali, perché mai accanirsi sui possessori legali di armi?</b> E perché mai un solo pensionato che perde la testa dovrebbe richiedere misure d'intervento ai danni di tutti i corrispondenti milioni di cittadini sani?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i></i></span></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>G: Che cosa intende?</i></span><br />
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Q: Intendo un giro di vite sui porto d’armi, per cominciare. Uno screening su tutte le licenze rilasciate e un controllo serrato sulle nuove richieste. Ci sono situazioni ed esigenze che con il passare degli anni possono cambiare. Prendiamo il caso del pensionato di Ciampino: era autorizzato a detenere un’arma. Sussistevano ancora le esigenze affinché potesse detenerla? Ecco, questa è una delle prime cose che dobbiamo andare a verificare. Ho dato mandato ai responsabili degli Uffici di avviare un controllo sulle licenze già rilasciate, sulla sussistenza delle esigenze che ne hanno giustificato il rilascio. E soprattutto ho dato disposizioni di essere più scrupolosi e severi nella valutazione delle nuove domande. Io sono molto attento alle procedure amministrative e molto esigente nella loro applicazione. A tal riguardo ho già firmato diverse revoche di porto d’armi.</i></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ah, ecco. Intende misure improprie. Intende il famigerato "giro di vite" ai danni dei cittadini onesti ed il controllo sulle nuove richieste. Controllo che andrebbe già effettuato per legge, forse che il Questore ci sta dicendo che allora in precedenza i controlli non venivano effettuati o non erano accurati? Forse ci sta dicendo che l'Autorità di P.S. non ha fatto il suo lavoro finora e quindi il "giro di vite" consiste nell'iniziare a lavorare? <b>Appare poi evidente che il Questore <i>ignora</i> che in Italia la detenzione di armi non è una concessione, non sono richiesti requisiti, non necessita di autorizzazione. E' un diritto garantito dalla Legge</b>, subordinato al solo obbligo per il detentore di denunziare quanto detenuto. Al limite <b><u>il Prefetto</u></b> può vietare, in singoli casi <b><u>specifici e motivati</u></b>, la detenzione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'intervista continua poi parlando delle armi in mano a banditi e terroristi, le uniche in realtà a necessitare di serie azioni di controllo. Certo è però che se i poliziotti, invece che dare la caccia ai briganti, devono rimanere chiusi negli uffici a rivedere tutte le licenze o devono girare per le case delle persone oneste in cerca di immaginari arsenali, ben poco cambierà per la P.S.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Senza contare che spesso e volentieri è proprio dei tutori delle forze dell'ordine che bisogna diffidare: sarà un caso che tra i recenti eventi citati dal Questore non compaia l'omicidio-suicidio di due carabinieri? Certo che no, altrimenti occorrerebbe un bel "giro di vite" anche sulle armi in dotazione alle FFO... Certa gente coi paraocchi non vuole proprio ammettere che i "tutori" dell'ordine sono persone anch'essi e pertanto soggetti a tutti i difetti degli altri Cittadini, ammattimenti imprevedibili inclusi. Eppure le statistiche ormai dimostrano pacificamente che sono più frequenti gli abusi proprio tra i gli appartenenti alle FFO che non tra i Cittadini comuni in possesso di armi. E non ci vuol tanto a capirne i motivi, dato che sono sottoposti a molti meno controlli e non raramente a nessuno (ad esempio i magistrati).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: none; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma purtroppo da noi funziona così. Ad ogni evento delittuoso, ad ogni nuovo funzionario che deve dare bella mostra di sé, ad ogni nuovo spunto l'unica cosa da fare è mettere mano al cacciavite. In danno ai Cittadini onesti e per la gioia dei delinquenti.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-3282557368478767862012-06-21T12:52:00.003+02:002012-06-27T14:15:08.119+02:002012-06-27T14:15:08.119+02:00Il sottosegretario Carlo De Stefano e le armi sportive<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Già dal 19 giugno sul sito internet del ministero dell'interno erano apparse le dichiarazioni del sottosegretario Carlo De Stefano sulla risoluzione delle "problematiche" sorte con l'abolizione del catalogo. Si tratta di frasi tra il farneticante e l'esilarante, che sicuramente meritano un commento puntuale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-2-qYJQgiYgY/T-L-iwLObxI/AAAAAAAAAEs/sYCp_Qy4dmE/s1600/de+stefano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="219" src="http://4.bp.blogspot.com/-2-qYJQgiYgY/T-L-iwLObxI/AAAAAAAAAEs/sYCp_Qy4dmE/s320/de+stefano.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Da subito il titolo la dice lunga: "<i>De Stefano: sulle armi colmato vuoto normativo</i>".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Vuoto normativo? Di che vuoto stiamo parlando?</b> La situazione è tornata ad essere tale e quale a come era prima del 1979, anno di entrata in funzione del catalogo, ed <b>assolutamente in linea con tutti gli altri Paesi d'Europa</b> e del mondo. In nessuno dei quali è mai stato istituito un abominio simile al catalogo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>L’abolizione del Catalogo nazionale delle armi aveva creato alcune difficoltà e disorientato gli operatori del settore, facendo temere un’incontrollata diffusione di armi sul territorio.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ad essere sinceri l'abolizione del catalogo non aveva creato assolutamente nessuna difficoltà, anzi, aveva eliminato un inutile ostacolo burocratico alle imprese del settore, le quali erano assolutamente entusiaste della "novità", altro che disorientate! I costi vivi di gestione del catalogo erano stimati in circa 20 milioni annui, senza contare i costi che causava alle imprese in termini di perdita di tempo e difficoltà varie. Senza contare le assurdità affermate dalla commissione ed <b>i rifiuti di catalogazione in palese violazione della Legge</b>. Senza contare <b>le intromissioni del ministero nel mercato, in favore degli amici ed in danno di tutti gli altri</b>, utenti finali inclusi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Con il decreto legge sulle armi, approvato il 15 giugno scorso dal Consiglio dei ministri, ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, è stata delineata una disciplina che colma quel vuoto normativo.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Con il decreto legge, redatto di nascosto e nel segreto più assoluto, <b>non quello normativo è stato colmato, ma il vuoto posteriore di un gran numero di Cittadini italiani</b> che con le loro tasse pagano lo stipendio ai cialtroni ministeriali ed ai governanti che gli danno retta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Il Banco nazionale di prova, un ente di diritto pubblico specializzato in materia, eserciterà ulteriori compiti di verifica.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il sig. sottosegretario <b>ha dimenticato una parola: privato</b>. Il BNP è un ente privato di diritto pubblico e tale particolare potrebbe far nascere dei dubbi circa la legittimità della norma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Valuterà la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata ad uso sportivo, e la dichiarazione resa dall’interessato.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Siamo grati al BNP per la sua nuova utilità (sarà forse dovuta al fatto che ultimamente ha fatturato meno degli anni scorsi?), ma <b>la qualità di arma comune da sparo deriva della Legge e non ha bisogno di nessuna valutazione</b>, né tanto meno del parere della commissione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>In questo modo sarà potenziata l’azione di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo e, nello stesso tempo, saranno soddisfatte le aspettative di un importante settore produttivo.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma che... sciocchezze. Aumentare il carico burocratico sulle spalle di imprese e Cittadini supercontrollati contrasterebbe la criminalità? <b>Vuole sembrare così "ingenuo" da credere che i mafiosi chiedano le licenze di importazione per le loro armi da guerra e che le facciano pure passare per il BNP?</b> Ma per favore... Quanto alle aspettative di un settore produttivo importante, si può ben dire che siano state distrutte, altro che soddisfatte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Oltre alla certezza giuridica, ha dichiarato il sottosegretario, tale meccanismo di accertamento garantisce maggior sicurezza per la collettività.</i>"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Scemenza riepilogativa finale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si tratta insomma di un provvedimento che complicherà la vita a migliaia di persone, preparato alle loro spalle (dove poi d'altronde lo dovranno "recepire"), che causerà danni enormi alle imprese e che, per contro, non ha nessun rilievo sulla Sicurezza Pubblica. Ma che senza pudore vogliono a tutti i costi spacciare come utile e necessario. Ed hanno campo libero, considerato che <b>il cittadino medio era rimasto in allarme per la cancellazione del "censimento delle armi" propagandata dai nostri illustri giornali</b> degni del terzo mondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E purtroppo <b>non siamo né banchieri né sindacalisti, quindi come viene lo dobbiamo prendere!</b> Sperando in questi 60 giorni di riuscire a muovere qualcosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'invito non può essere che a ricoprirli di... osservazioni. Garbate osservazioni.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-39501674078232915852012-06-21T01:21:00.003+02:002012-06-27T14:15:17.073+02:002012-06-27T14:15:17.073+02:00In vigore il decreto sulle armi sportive<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Aggiornamento pessimo: sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 20 giugno è stato già pubblicato <a href="http://exarmamentarium.blogspot.it/2012/06/armi-sportive-nuovo-terribile-decreto.html">l'infausto decreto legge di cui si aveva appena avuto notizia</a>. Quello che si capisce fin troppo bene è che il decreto è stato approvato e firmato in gran segreto onde evitare le sacrosante osservazioni delle associazioni di categoria, o almeno di quelle poche che ancora difendono gli interessi di cittadini e imprese minori e non solo quella degli oligopolisti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Il decreto è entrato in vigore oggi 21 giugno, sicché le armi "simil-militari" già sono divenute a tutti gli affetti sportive</b> e per molti, incluso chi scrive, urge aggiornare le denunce ed eventualmente sanare le situazioni in difetto (nella specie armi sportive in sovrannumero).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Come già detto, <b>per l'aggiornamento delle denunce non sono previste disposizioni transitorie</b>, per cui è assolutamente improcrastinabile. Sebbene sarà un problema la qualificazione delle armi in base al solo aspetto estetico, che la rende assolutamente soggettiva ed opinabile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Quello che rimane da sperare è che il decreto venga modificato in fase di conversione</b>, almeno per la parte che riguarda la classificazione sportiva delle armi "somiglianti" ad armi automatiche (più o meno tutte) e delle demilitarizzate. Ci attendono 60 giorni di fuoco.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-47274417018424861102012-06-20T12:03:00.001+02:002012-07-24T11:15:34.933+02:002012-07-24T11:15:34.933+02:00Armi sportive, nuovo terribile decreto in arrivo<div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La notizia l'ha diffusa il mensile di settore "Armi e Tiro" dal suo sito internet, pubblicando un testo che dovrebbe corrispondere a quello approvato dal CDM il 15 giugno (può essere letto <a href="http://www.armietiro.it/moduli/articoli/attachments/4466/decreto.pdf">qui</a>). L'allarme è ovviamente alto perché <b>sembrerebbe proprio che il governo, una volta abolito il "catalogo nazionale delle armi comuni da sparo" dal Parlamento, abbia fatto proprie le posizioni del ministero dell'interno.</b></span></div></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-PBAxKu8HTp8/T-Gtd3lzCxI/AAAAAAAAAEg/Jjn7hoHYIv4/s1600/colt+m4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="106" src="http://1.bp.blogspot.com/-PBAxKu8HTp8/T-Gtd3lzCxI/AAAAAAAAAEg/Jjn7hoHYIv4/s320/colt+m4.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Black rifles" ed "ex-ordinanza": tutti sportivi?</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La motivazione ufficiale sarebbe la "straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni in materia di sicurezza dei cittadini [...] al fine di introdurre misure indispensabili [...] a garantire livelli incrementali di sicurezza". Necessità tutt'altro che straordinaria ed anzi, secondo noi, assolutamente inesistente. Tra le righe del testo che vedremo nel dettaglio si capirebbe anche che tali cambiamenti siano necessari al fine dell'armonizzazione della nostra legislazione con quella europea, ma si tratterebbe di cosa assolutamente falsa. anzi non è casuale che tale motivazione non sia stata riportata in premessa, dato che correlare esplicitamente il decreto al recepimento di norme europee lo avrebbe automaticamente reso inefficace, ai sensi della recente L. 183/2011, la quale impone di adottare sempre i livelli minimi previsti dalla normativa europea.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si tratta in sostanza della modifica a due articoli delle leggi in materia, più precisamente all'art. 11 della L. 110/75 ed all'art. 2 della L. 85/1986, ovvero </span><a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">alle procedure di controllo del Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia sulle armi fabbricate o importate ed alla qualifica delle armi sportive. Cerchiamo di dare una prima occhiata al potenzialmente modificato assetto normativo per capire nel dettaglio la portata di tali innovazioni.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il decreto inserirebbe al termine dell'art. 11 L. 110/75 il seguente periodo: "Ai fini di quanto previsto dal primo periodo del presente comma, il Banco Nazionale di prova verifica, altresì, la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata all’uso sportivo, ai sensi della vigente normativa, anche in relazione alla dichiarazione del possesso di tale qualità resa dall’interessato, contenente anche la categoria di appartenenza dell’arma, di cui alla normativa comunitaria. Quando sussistano dubbi sull'appartenenza delle armi presentate alla categoria delle armi comuni da sparo o sulla loro destinazione all’uso sportivo, il medesimo Banco Nazionale può chiedere un parere non vincolante alla Commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, di cui all'articolo 6. Il Banco Nazionale pubblica, in forma telematica, la scheda tecnica che contiene le caratteristiche dell’esemplare d’arma riconosciuto ed il relativo codice identificativo."</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In sostanza <b>il Banco di Prova di Gardone dovrà accertare la qualità di arma comune delle armi da sparo che gli verranno presentate per la prova, pubblicando infine una scheda tecnica dell'esemplare</b> ed un non meglio identificato "codice identificativo". Diverse domande sorgono spontanee. Anzitutto: tutte le armi prodotte o importate devono essere presentate al BNP? E poi: a cosa ci si riferisce quando si parla di "scheda tecnica dell'esemplare"? E ancora: in cosa consiste questo "codice identificativo"? Cerchiamo quindi di rispondere con calma.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per prima cosa parrebbe che l'obbligo non sia per tutte le armi. Rimane difatti in vigore il terzo comma dell'articolo il quale chiarisce senza dubbio che "<b>le armi comuni da sparo prodotte all'estero recanti i punzoni di prova di uno dei banchi riconosciuti per legge in Italia non sono assoggettate alla presentazione al Banco di prova di Gardone Valtrompia</b> quando rechino i contrassegni di cui al primo comma." Appare chiaro quindi come le armi importate da paesi i cui banchi di prova siano riconosciuti non siano soggetti al passaggio per il BNP, <b>cosa oltretutto insita e scontata nel principio di riconoscimento reciproco dei banchi di prova</b>, specie se si parla di paesi europei.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La parola usata, "esemplare", non lascia scampo: <b>ad ogni singolo esemplare bancato corrisponderà una scheda ed un codice identificativo</b>. Cosa invece si intenda per questo "codice identificativo" non è dato sapersi. Certo è che si tratterebbe di un codice proprio di ogni singolo esemplare, ma ogni esemplare ha già un "codice identificativo" che lo contraddistingue: il numero di serie, al secolo matricola. Solo che la matricola viene apposta dal produttore ed è anzi uno dei segni distintivi di cui il BNP deve accertare l'esistenza. <b>Si tratterà, quindi, di una seconda matricola a tutti gli effetti</b>. Sorge quindi una nuova domanda: ma tale codice deve essere impresso sull'arma? La risposta è immediata: no, in quanto rimane inalterato il primo comma dell'articolo, il quale elenca i segni distintivi obbligatori ed in cui non è elencato tale "codice identificativo". Al contrario l'ultimo periodo del primo comma dice espressamente: "L'area dell'arma riservata alla marcatura non puo' recare ulteriori o diversi segni identificativi o distintivi dell'arma stessa",<b>vietando quindi che tale "codice identificativo" venga impresso sull'arma</b>. O almeno sulla zona destinata alla marcatura.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Totalmente inutile la consultazione della Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi</b>, ai fini dell'accertamento della qualità di arma comune, visto che gli unici due parametri sono il funzionamento ed il calibro, se non per particolari armi in grosso calibro quali quelle per la caccia grossa.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Veniamo ora alla modifica alla L. 85/1986, ovvero quella sulle armi sportive. Il decreto sostituirebbe il secondo articolo col seguente: "1. Ai sensi e per gli effetti della presente legge, sono armi sportive le armi comuni da sparo somiglianti ad un’arma da fuoco automatica, ovvero le armi demilitarizzate. 2. Oltre a quanto previsto dal comma 1, può essere riconosciuta, a richiesta del fabbricante o dell’importatore, la qualifica di arma per uso sportivo dal Banco nazionale di prova, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, sentite le federazioni sportive interessate affiliate al CONI, alle armi sportive, sia lunghe che corte, che, per le loro caratteristiche strutturali e meccaniche, si prestano esclusivamente allo specifico impiego nelle attività sportive."</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il secondo comma si limita a riprendere quello che originariamente era il contenuto dell'articolo sostituito. Il primo comma, invece, stabilisce che tutte le armi che assomiglino ad armi automatiche sono sportive, e così quelle "demilitarizzate".E' vero che dall'abolizione del catalogo in molti si chiedevano come sarebbero state identificate le armi sportive di nuova produzione o importazione, ma qui si va ben oltre le necessità sollevate dall'ultimo cambiamento. Tale formulazione lascia trasparire la stupidità e la cialtroneria di colui (o più desolantemente coloro) che l'ha formulato. Conferire tanta importanza al mero aspetto esteriore di un'arma è sintomo di profonda ignoranza e di profondo pregiudizio nei confronti dell'argomento. </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Forse che un cinghiale muore diversamente se l'arma che gli spara assomiglia ad un'arma automatica?</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> Quel che dovrebbe contare sono solo le caratteristiche tecnico-balistiche dell'arma, e qui siamo a discutere di aspetto, di somiglianza, </span><b style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">di ciò che spesso ha valenza puramente soggettiva</b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">... Ed al di là di questo, che logica ha stabilire che le armi somiglianti a quelle automatiche o demilitarizzate sono sportive? E' vero anzi il contrario, la maggior parte delle armi con queste caratteristiche è assolutamente inadeguata alle competizioni. E non per questioni di conservazione, ma proprio per questioni progettuali, dato che i criteri con cui si progetta un'arma per far la guerra sono ben diversi da quelli con cui se ne progetta una che deve fare un solo foro a trecento metri.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>"Demilitarizzate", poi. Cosa mai intenderanno?</b> Le armi automatiche rese semiautomatiche con un intervento meccanico, cioè quelle che tecnicamente sono le c.d. demilitarizzate, o le armi una volta in dotazione all'esercito (o ad altro esercito) ed ora concesse ai civili? Anche questo non è dato sapere...</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La cosa sconcertante è che, se dovesse passare questo testo, decine di migliaia di cittadini potrebbero ritrovarsi fuori legge da un giorno all'altro. Non è infatti stato considerato l'impatto sulle armi già detenute, molte delle quali diverrebbero sportive in maniera automatica. E probabilmente all'insaputa del detentore, il quale potrebbe trovarsi a superare i limiti alla detenzione di armi sportive di cui all'art. 10 L. 110/75 (che ricordiamo essere stabilito nel numero di sei esemplari). Le infelici espressioni utilizzate non tengono infatti conto che praticamente tutte le armi semiautomatiche hanno un corrispettivo "somigliante" automatico. Tutte le Beretta 98, le Glock, perfino le 1911! Per non parlare di tutte le armi "ex-ordinanza". Eppure <b>nessuna disciplina transitoria è stabilita per consentire almeno l'adeguanto delle denunzie</b>...</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non è vero, anzi, che non è prevista norma transitoria. Recita infatti il secondo articolo del decreto: "Le armi prodotte, assemblate o introdotte nello Stato ed autorizzate dalle competenti autorità di pubblica sicurezza ai sensi della vigente normativa nel periodo compreso dal 1° gennaio 2012 alla data di entrata in vigore del presente decreto sono riconosciute come armi comuni da sparo. Conseguentemente, le medesime autorità trasmettono al Banco nazionale di prova i dati identificativi dell’arma ai fini dell’inserimento nel registro di cui all’articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110."</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un abominio del Diritto. <b>La regale concessione di sanatoria per le armi già legalmente fabbricate o importate, come se altrimenti fossero applicabili le norme stabilite successivamente</b>!</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Rimane ambiguo il limite alla detenzione di armi sportive in calibro venatorio. Non vi è dubbio infatti che rientrerebbero in entrambe le categorie, ma quale avrebbe la precedenza? Quella delle armi sportive, limitando la possibilità di detenzione a sole sei armi, o quella delle potenzialmente illimitate armi da caccia?</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E poi: ma se delle armi fabbricate in Italia o importate da paesi non riconosciuti si dovrebbero pubblicare le schede anzidette, di quelle invece importate da paesi coi banchi riconosciuti e che quindi non transitano per il BNP?</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Diversi sono gli interrogativi che si pongono scorrendo la bozza. Impossibile elencarli tutti, più ci si riflette e più se ne pongono. E sicuramente uno dei più eclatanti é: <b>per semplificare la burocrazia abbiamo eliminato un ingestibile catalogo di migliaia di modelli per poi istituire un elenco di milioni di esemplari?</b></span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><br />
</div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>Il governo delle banche mostra ancora una volta le connivenze coi poteri forti da cui insiste senza pudore a volersi dissociare</b>, in questo caso grandi produttori ed importatori d'armi. A scapito, ovviamente, delle imprese minori e dei singoli privati cittadini.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'influenza del ministero dell'interno anche è ben distinguibile, specie per quanto riguarda la non casuale ridefinizione della nozione di arma sportiva, <b>volta esclusivamente a colpire i detentori di armi simil-militari</b>. Abbastanza inutilmente, aggiungiamo noi, dato che lo scopo principe non sarebbe comunque raggiunto. Ma meglio non parlarne, per mera questione di opportunità.</span></div></div><div class="MsoNormal"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Paradossale, poi, che il CDM di un governo "tecnico" vari un tale decreto, che è evidente sia stato redatto da inutili funzionari ignoranti la materia sotto ogni profilo. Da un governo "tecnico" ci si sarebbe aspettato qualcosina di più... tecnicamente corretto.</span></div></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-75918373073851352932012-06-19T18:04:00.000+02:002012-06-25T18:44:10.839+02:002012-06-25T18:44:10.839+02:00Breve presentazione<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-64951986495025915102011-11-20T23:30:00.000+01:002012-07-23T10:19:03.429+02:002012-07-23T10:19:03.429+02:00Cosa cambia dopo l'eliminazione del catalogo<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La norma che elimina il Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo (comma 7 art. 14 L. 183/2011), come specificato all'art. 36 della stessa legge, entrerà in vigore il primo gennaio 2011. Fino a quella data, pertanto, nulla ancora cambia. Ma le domande che si rincorrono su siti e forum in tema sono più o meno sempre le stesse, e tra "opinionisti" e "periti" improvvisati si sta creando una gran confusione. Cerchiamo quindi di chiarire, norme alla mano, quali saranno i cambiamenti conseguenti.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La "validità" del Catalogo anche a fronte della sua eliminazione.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche se il Catalogo è stato eliminato abrogando l'articolo di legge che lo predisponeva, le catalogazioni passate potranno continuare ad essere utilizzate al fine di provare la qualifica di arma comune in caso di contestazione (anche se non sarebbe necessario, come in evidenza al punto successivo). Sebbene non vi sia più il Catalogo, infatti, rimangono pur sempre disponibili tutti i decreti di catalogazione emanati dal ministero dell'interno. Non essendo variate le norme che distinguono le armi comuni da sparo dalle armi da guerra, tali decreti continuano ad avere valore nella misura in cui, come in passato hanno escluso dalle armi da guerra certi modelli di arma con certe caratteristiche, così anche ora, <b>non essendo variati i parametri tecnici che fanno la differenza, tali armi devono continuare ad essere considerate comuni</b>.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Distinzione tra armi comuni ed armi da guerra.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La distinzioni tra le armi comuni da sparo e le armi da guerra sarà operata esclusivamente in base agli artt. 1 e 2 della L. 110/75 e all'art. 1 L. 185/90. In pratica <b>saranno da guerra solamente le armi completamente automatiche e le armi in calibro superiore a 12,7mm </b>(calibro .50 anglosassone), come stabilito dal decreto del Ministero della Difesa del 13 giugno 2003, applicazione della L. 185/90 sui materiali d'armamento. Quanto a quest'ultimo attributo facciamo notare che tale limite comunque non si applica alle armi a canna liscia e che non è mai stato applicato nei confronti di alcune armi in calibro maggiore (ad es. tutti i "Nitro Express") che sono state catalogate in passato. Per queste armi consigliamo di ricercare e conservare il decreto di catalogazione.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Rimane invece in vigore la categoria delle "armi tipo guerra", che comprenderà tutte le armi rese automatiche a seguito di alterazione e quelle capaci di utilizzare munizionamento da guerra e al contempo private del "limitato volume di fuoco" previsto dall'art. 2 L. 110/75, Sempre che si possa ritenere applicabie in quanto il "volume di fuoco" varia con il caricatore che si inserisce nell'arma e, soprattutto, non è mai stato specificato in alcuna norma il limite che il "volume di fuoco" dovrebbe avere.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Identificazione delle armi sportive.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il dubbio maggiore che assale i detentori di armi è la qualificazione delle armi sportive. Molti (evidentemente autodichiarati) esperti ritengono che quando il catalogo non vi sarà più scomparirà anche la categoria delle armi sportive, sicché molte persone sarebbero in pericolo per via delle armi che detengono, relativamente ai limiti di cui all'art. 10 L. 110/75. Nulla di più errato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>La categoria delle armi sportive</b>, che ricordiamo non essere una categoria alternativa a quella delle armi comuni da sparo ma una sottocategoria di queste, classificate come sportive dal ministero dell'interno previo parere della Commissione Consultiva e del CONI, <b>è stata istituita dalla L. 85/1986. Questa non viene toccata e quindi continuerà normalmente ad essere in vigore</b>. In particolare prevede, al terzo comma dell'art. 2, che il ministero dell'interno rediga l'elenco delle armi comuni da sparo classificate come sportive e che tale elenco sia allegato al Catalogo. In realtà in venticinque anni tale elenco non è mai stato redatto, il ministero si è limitato a pubblicare il riconoscimento della qualifica sportiva delle armi tramite i decreti di aggiornamento del Catalogo pubblicati in Gazzetta. Evidentemente ora l'elenco delle armi comuni riconosciute sportive dovrà essere redatto per forza, anche se non allegabile al Catalogo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel frattempo, per prevenirsi nei confronti di contestazioni da parte di burocrati non troppo impiegati in cose serie, <b>consigliamo di ricercare e conservare, e magari allegare alla denuncia, i singoli decreti di riconoscimento della qualifica di armi sportive detenute</b> o che si vogliono detenere.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Identificazione delle armi da caccia.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dato che il Catalogo non ha mai avuto la possibilità di stabilire se un'arma fosse da caccia o meno, nulla cambia. <b>Le armi continuano ad essere considerate da caccia sempre e solo in base all'art. 13 della L. 157/92</b>.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Segni distintivi ed armi clandestine.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'eliminazione del catalogo fa sì che, conseguentemente, il numero progressivo di iscrizione non sia più uno dei segni distintivi che devono essere apposti sulle armi prodotte o importate, così che la sua mancanza non potrà più rendere l'arma clandestina. Se per le armi di nuova produzione questo può essere quasi indifferente, sarà una positiva novità per le armi da collezione importate, su cui l'apposizione del numero di catalogo ha sempre costituito una diminuzione del valore storico e collezionistico degli esemplari "sfregiati".<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Capienza dei caricatori.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><b>I caricatori delle armi comuni non saranno più limitati</b> come previsto dai decreti di catalogazione. Unica eccezione, su cui bisognerà attendere di vedere come si orienterà la giurisprudenza, potrebbero essere le armi capaci di sparare munizionamento da guerra, di cui al comma secondo art. 2 L. 110/75. Sostanzialmente parliamo delle armi in calibro .223 Remington (alias 5,56mm NATO), .308 Winchester (alias 7,62mm NATO), 7,62mmx39 e poche altre. Queste difatti potrebbero venire considerate "tipo guerra" qualora venisse a mancare il "ridotto volume di fuoco". Certamente i caricatori a piena capienza, generalmente da 30 colpi, erano e rimangono parte di arma da guerra. Per queste armi è consigliabile continuare ad usare caricatori della capienza con cui erano catalogate. O almeno di limitarsi alla capienza massima concessa dal catalogo per le armi nello stesso calibro, di modo da poter ragionare per analogia.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Modifiche alle armi comuni.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tutte le modifiche che non ricadano tra le alterazioni di cui all'art. 3 L. 110/75 (ovvero quelle che aumentano la capacità offensiva o l'occultabilità a seguito di alterazione meccanica o dimensionale dell'arma) saranno consentite. Rompifiamma, compensatori, contrappesi, calci collassabili o retrattili non saranno più un problema. Conseguentemente anche le filettature per il loro montaggio. <b>Le conversioni di calibro potranno essere montate</b>, tenendo presente però che l'aumento di calibro potrebbe essere considerato una alterazione di cui sopra in quanto aumenta la potenzialità di offesa. Anche se non si capisce per quale motivo si potrebbe montare una conversione calibro 9mm su un'arma calibro .40 e non viceversa, dato che in tutti i casi le armi rimarrebbero comuni. Anche qui bisognerà vedere come la giurisprudenza si orienterà.<br />
<br />
</span></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Armi liberalizzate.</span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche delle armi liberalizzate (cioè gli strumenti ad aria o gas compressi di potenza inferiore a 7,5 Joule) il ministero deve redigere una lista allegata al Catalogo. Nonostante la sua abolizione, però, <b>ai prototipi di nuova importazione o produzione continuerà a dover essere attribuito un numero progressivo di conformità e gli esemplari prodotti o importati dovranno continuare a portare impresso tale numero</b>, come previsto (sebbene non proprio legittimamente) dal d.m. 362/2001 all'art. 4. Il ministero dovrà redigere, come per le armi comuni classificate sportive, un apposito elenco da aggiornarsi periodicamente.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Come abbiamo già detto <a href="http://exarmamentarium.blogspot.com/2011/11/eliminato-il-catalogo-ricomincia-il.html" target="_blank">in un altro articolo</a>, l'abolizione del Catalogo è stata fatta frettolosamente e male, senza pensare ad adeguare tutta la normativa che col catalogo aveva a che fare. L'unico aspetto positivo della faccenda è che, però, <b>nessuna delega è stata data al ministero dell'interno relativamente a tali adeguamenti</b>, per cui non dovrebbe avere la facoltà di tentare colpi ai danni di cacciatori, tiratori, collezionisti ed operatori del settore. Ma non bisogna dimenticare che, sebbene il catalogo sia stato eliminato, <b>la maledetta Commissione Consultiva continua a rimanere al suo posto con quasi tutte le sue funzioni</b> e sarà sicuramente lei a dare le linee guida al ministero riguardo a come si dovrà comportare ora che il Catalogo non c'è più.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sarà bene stare accorti e prepararsi ad osteggiare qualsiasi tentativo del ministero e della commissione di continuare ad aggirare la Legge, anche ora che sono stati privati del loro strumento più potente.</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-7295595897261407982011-11-11T18:30:00.000+01:002012-07-24T11:16:44.933+02:002012-07-24T11:16:44.933+02:00Eliminato il catalogo, ricomincia il terrorismo<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ovviamente il terrorismo a cui ci riferiamo non è quello legato alla politica, alle religioni o alla criminalità. E' più esattamente quello creato da politici, associazioni "anti-armi", funzionari ministeriali e di polizia e giornalisti. Chi per un motivo e chi per un altro. C'è chi ha interesse a far passare il proprio avversario politico come "amico dei criminali e dei trafficanti d'armi", chi vede dovunque favori all'industria bellica, chi deve creare timore sulla Pubblica Sicurezza per poter ottenere norme più restrittive che gli conferiscano maggiori poteri di controllo ed infine chi, semplicemente, diffonde notizie relative a materie oscure affidandosi ingenuamente agli altri individui elencati in precedenza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La notizia di base è comunque vera: sarà abrogata tramite il "DDL di stabilità" la norma che istituiva il Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo, di fatto eliminandolo dal nostro Ordinamento. Ma questo, nella realtà, cosa comporta? </span><a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">A sentire le notizie e le dichiarazioni che girano fin da ieri sera la situazione sembra prospettarsi terribile.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Scanu (PD): "L’abolizione del Catalogo nazionale delle armi, <b>delle munizioni e degli esplosivi </b>è un atto grave ed irresponsabile. Sotto la copertura di una semplificazione amministrativa per le imprese, lo Stato viene privato di uno strumento indispensabile per classificare e conoscere le caratteristiche tecniche di armi largamente diffuse, per sapere chi le produce, <b>in che numero e a chi vengono vendute. [...] una norma voluta solo dalle lobby ma con effetti devastanti anche nella lotta alla criminalità</b>". <a href="http://beta.partitodemocratico.it/doc/226173/legge-di-stabilit-scanu-abrogazione-catalogo-nazionale-armi-atto-grave-eirresponsabile.htm" target="_blank">Fonte</a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Della Seta (PD): "il Governo ha deciso una sorta di <b>'deregulation' delle procedure per il possesso delle armi da sparo</b>, abolendo il Catalogo nazionale delle armi comuni da sparo che dal 1975 consente di controllare armi, <b>munizioni ed esplosivi</b> in circolazione in Italia. E' un colpo di mano indecente, <b>un regalo alle lobby armiere che rischia di liberalizzare il commercio anche di armi pericolose</b>". <a href="http://beta.partitodemocratico.it/doc/226200/ddl-stabilit-della-seta-su-armi-da-governo-blitz-in-favore-delle-lobby.htm" target="_blank">Fonte</a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Apprendiamo da Repubblica: "Per le associazioni legate alla rete italiana del disarmo <b>si fa un passo indietro verso il "Far west armiero"</b>. 'Così si va verso uno <b>smantellamento del controllo sulle armi leggere e sull'export</b> - ha sottolineato Giulio Marcon portavoce della campagna Sbilanciamoci e aderente alla Rete italiana per il disarmo - l'Italia rischia <b>un passo verso un Far west armiero che può favorire la criminalità organizzata'</b>" e ancora: "Con l'eliminazione del catalogo delle armi da sparo <b>'liberalizzano il commercio delle armi più pericolose in Italia'</b>. L'allarme arriva dell'Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) secondo la quale con la cancellazione <b>aumenteranno 'vertiginosamente le spese per il loro controllo, che dovranno essere sostenute dai cittadini'</b>". <a href="http://www.repubblica.it/politica/2011/11/10/news/liberalizzazione_delle_armi_cresce_la_protesta-24806847/" target="_blank">Fonte</a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Da Il Messaggero, invece: "E' <b>un regalo alla lobby delle armi, così si liberalizza l'intero settore e si rischia un aumento dei livelli di violenza in Italia</b>" e ancora "'L'abolizione del Catalogo - spiega [il segretario del Silp-Cgil Claudio Giardullo] - fa venire meno uno strumento fondamentale per il controllo della produzione e dell'importazione, e quindi circolazione, delle armi'. Ma non solo. <b>Ha, inoltre, 'un effetto diretto rispetto alla distinzioni tra 'armi comuni da sparò e 'armi da guerra. Il che vuol dire che verrebbe autorizzata una diffusione di quelle armi che hanno un maggiore potenziale offensivo e che ad oggi nel nostro paese non è consentita'</b>. E la cancellazione del registro ha effetti anche dal punto di vista penale. 'Oggi un modello di arma che non è inserita nel catalogo è considerata clandestina e dunque illegale'. Il risultato, conclude Giardullo, 'è <b>una minore capacità di controllo e dunque il rischio di un aumento dei livelli di violenza nel nostro paese'</b>". <a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=42498&sez=HOME_ECONOMIA&npl&desc_sez" target="_blank">Fonte</a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quello che sostanzialmente si può notare è che un monte di persone si sono accanite su di un argomento che conoscono poco se non per nulla.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Cominciamo da Scanu. Anzitutto il "Catalogo Nazionale dele Armi Comuni da Sparo" è un catalogo di "armi comuni da sparo", non è un caso che sia stato chiamato così. Capiamo dunque che chiamarlo "Catalogo nazionale delle armi, delle munizioni e degli esplosivi" possa conferire un a certa aria di competenza a chi lo pronuncia o lo scrive, ma <b>il catalogo con le munizioni e con gli esplosivi non c'entra proprio nulla</b>. Secondariamente il catalogo è un elenco di modelli, non di singoli esemplari. Conseguentemente, al contrario di quanto afferma Scanu, non ha nessuna funzione al fine di conoscere "in che numero e a chi vengono vendute". Quella è funzione di altri strumenti di Pubblica Sicurezza che non sono stati toccati (e che nessuno con un minimo di sale in zucca si sognerebbe mai di toccare). In definitiva bisogna smentire il tutto: <b>le armi rimarranno sempre e comunque tracciabili e non potrà mai comunque perdersi il controllo su di esse rischiando che finiscano in mano a squilibrati o criminali</b>. Quello che invece è chiarissimo è che per motivi di opportunità politica Scanu si sia precipitato a diffondere un comunicato terroristico senza avere minimamente idea di quello di cui stesse parlando.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Della Seta mostra la stessa incompetenza del collega. Anche lui si sbilancia inseguendo controlli che non competono al Catalogo, liberalizzazioni e lobby varie.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Passiamo poi alla "Rete per il disarmo". Anche loro cominciano evocando <b>il fantasma retorico del "far west", ovvero l'assenza di leggi che permetterebbe a chiunque di armarsi e di farsi giustizia da sé</b>. Ma, come vedremo in seguito nel dettaglio, ciò risulta assolutamente falso. Intanto ci limitiamo a dire che <b>l'abolizione del Catalogo non comporta assolutamente modifiche nel sistema di acquisizione e di trasferimento delle armi, ovvero potranno essere acquistate solo da persone munite di licenza</b> (porto d'armi o nulla osta del questore). Ripetiamo quanto detto in precedenza riguardo al presunto "smantellamento del controllo sulle armi leggere e sull'export": <b>nulla cambia in materia di acquisizione, trasferimento, importazione, esportazione, detenzione, porto, trasporto et cetera in quanto il Catalogo mai ha avuto funzione riguardo al controllo interno delle armi in circolazione né tantomeno riguardo all'esportazione, dato che il Catalogo incide unicamente sulla produzione e l'importazione delle armi comuni da sparo</b>. Eccellente esempio di ipnosi è il comunicato emesso dalla "Rete per il disarmo" (www.disarmo.org/rete/a/35034.html) tramite una valanga di informazioni in cui si parla di molto ma non si dice niente.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Infine bisogna commentare le affermazioni dei sindacalisti di Polizia. Da loro ci si aspetterebbe una conoscenza approfondita della materia, dato che, in fondo, si tratta del loro lavoro e della nostra Sicurezza. Eppure anche loro cominciano annunciando la già sentita e smentita "liberalizzazione" del settore con conseguente "aumento della criminalità". Secondo il sig. Giardullo, poi, addirittura sarebbe autorizzata "una diffusione di quelle armi che hanno un maggiore potenziale offensivo e che ad oggi nel nostro paese non è consentita". Strano a dirsi, in quanto <b>ciò che stabilisce se un'arma è consentita è la Legge, non il Catalogo. E sebbene il Catalogo sia (quasi) stato eliminato non lo sono le norme che permettono di distinguere le armi "consentite" da quelle "proibite", che rimangono dunque in vigore</b> e come verdemo sono chiarissime. Esilarante poi l'ultima lezioncina: "Oggi un modello di arma che non è inserita nel catalogo è considerata clandestina e dunque illegale". Peccato che chi l'abbia pronunciata non si ricordi che sono sottoposte a catalogazione solo le armi da sparo a canna rigata prodotte o importate dopo il 1975, con esclusione di quelle ad avancarica. Ovvero non sono mai state catalogate, né vi è stato l'obbligo, tutte le armi da sparo a canna liscia e quelle prodotte o importate prima del 1975, che insieme cosituiranno approssimativamente i due terzi delle armi detenute in Italia. Ovvero <b>la maggior parte delle armi in Italia sono sempre state controllate a dovere sebbene mai catalogate</b>. Due cose lascia intendere quest'ultima affermazione: la prima è che chi dovrebbe garantire la nostra Sicurezza ignora le leggi che dovrebbe far applicare (ma si permette prepotentemente di mettervi bocca); la seconda è che tutta questa polemica è assolutamente pretestuosa e finalizzata a scopi ed interessi di categoria, mentre la pratica dimostra che la realtà è differente da quanto annunciato e che il sistema di gestione che si prospetta per il futuro è già parzialmente in atto senza alcun pregiudizio della Pubblica Sicurezza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Possiamo ora passare ad una analisi delle norme per capire realmente la portata di questa novità.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo nasce nel 1975 ed entra in funzionamento solo nel 1979. Ha come scopo l'elencazione di tutti i modelli di armi da sparo esclusi definitivamente dalla categoria delle "armi da guerra", dopo l'esame di una apposita commissione (la Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi, d'ora in poi CCCCA) e la catalogazione è la condizione affinché da quella data in poi, un'arma possa essere prodotta o importata (art. 7 L. 110/75), ad eccezione di quelle a canna liscia e di quelle ad avancarica. Ciò significa che però tutte le armi prodotte o importate precedentemente o quelle ad anima liscia non sono sottoposte all'obbligo di catalogazione. Eppure <b>fino ad oggi non vi è mai stato nessun problema a tracciare correttamente tutti gli spostamenti di ciascuna di queste armi, che sono la maggior parte di quelle in circolazione in Italia</b>.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel Catalogo per ogni modello di arma sono indicate alcune caratteristiche che gli esemplari prodotti o importati devono mantenere, in particolare la lunghezza totale, la lunghezza della canna, il calibro, la capienza del serbatoio et cetera. Modificare un esemplare in modo che non risponda più a tali caratteristiche potrebbe configurare in alcuni casi una alterazione di arma (art. 3 L. 110/75).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Già in partenza l'iniziativa è stata molto criticata: ammetterete che <b>creare un infinito elenco di armi consentite (attualmente più di 19mila, in costante aumento) a fronte di un numero ridottissimo di armi da guerra (poche decine i rifiuti di catalogazione) è semplicemente folle</b>. Come se imbarcandovi in aereo vi facessero un elenco infinito di tutto quello che potete fare (pensare, parlare, scrivere, grattarvi il mento, pettinarvi le sopracciglia, sorridere, scaccolarvi, controllarvi le unghie, sbadigliare, controllare l'ora, fissare il sedile davanti a voi et cetera) invece di dirvi più semplicemente che non potete utilizzare telefoni cellulari e strumenti elettronici. Ebbene questo è proprio il principio su cui il Catalogo si basa.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Quello che bisogna invece chiarire definitivamente è che <b>il Catalogo non ha nulla a che vedere con la tracciabilità delle armi o la loro facilità di acquisizione</b>. Tutto quanto riguarda questi argomenti è regolato dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza (artt. 35 e 38), prevedendo ieri come domani che per acquisire un'arma occorra una licenza (porto d'armi o nulla osta del Questore) e che la detenzione sia subordinata alla denuncia all'Autorità di Pubblica Sicurezza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel tempo <b>il catalogo è divenuto oggetto di discussione anche per via del fatto che, tramite i ritardi ed i rifiuti di iscrizione, è stato strumentalizzato dal Ministero dell'Interno per concentrare su di sé poteri di cui non dispone</b> (ad esempio dettare le caratteristiche delle armi ben oltre quello che la Legge prevede) <b>ed influenzare il mercato interno</b>. Attualmente risulta rifiutata l'iscrizione di diverse armi che per legge non sono da guerra, ma che comunque non essendo catalogate non possono essere prodotte o importate.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Difatti <b>già esistono disposizioni normative che definiscono esattamente le "armi da guerra" (art. 1 L. 110/75 ed art. 2 L. 185/90)</b> ed è sulla base di queste due norme che devono essere iscritte o rifiutate le armi per cui si faccia richiesta. Cosa che ovviamente non accade.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il Catalogo si è dimostrato dunque uno strumento inutile, usato per fini di terzi e dai costi insostenibili. Ricordiamo infatti che, oltre ai danni alle imprese ed ai cittadini, <b>la sua gestione costa a tutti noi circa 20 milioni di euro all'anno</b>. E se pensiamo che oltretutto è da più di un anno che non è nemmeno consultabile per "momentanea manutenzione", <b>c'è da domandarsi se questi soldi non sarebbero più utili per altri scopi che non per ingrassare i burocrati</b>.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Forse però l'eliminazione del Catalogo in questa maniera non è la soluzione migliore. Certamente tutti i problemi sono risolvibili, però <b>l'eliminazione pura e semplice del Catalogo senza tutti gli aggiustamenti normativi che questa variazione comporta lascerà sicuramente spazio al ministero per inserirsi forse ancora più efficacemente di prima</b>. Insomma potrebbe rivoltarsi contro chi, da anni, si batte per l'eliminanzione del Catalogo. E soprattutto perché "approfittare" di un momento di emergenza per far passare un provvedimento di questo tipo, per quanto giusto e sacrosanto, consente ai "signori" di cui sopra di sbizzarrirsi con teorie di complotti, lobby e favori ai criminali, alimentando la non-conoscenza dell'uomo comune per i propri fini. Passando oltretutto per bravi cittadini che vogliono salvare la Nazione. E sicuramente non è di questo che c'è bisogno.</span></div><br />GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-13711414149489344702010-10-24T21:00:00.000+02:002012-07-21T19:10:31.717+02:002012-07-21T19:10:31.717+02:00Decreto armi, oltre al danno la beffa<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Proprio il giorno successivo all'approvazione del terribile decreto per il recepimento della direttiva europea 2008/51, decreto di cui ancora non si conosce il contenuto definitivo, nella rubrica "Dossier" del Tg2 va in onda <a href="http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a89d5ca1-91d0-4e5c-add3-71f436688950-tg2.html#p=6" target="_blank">un servizio massiccio ed a tratti perfino equilibrato</a> sul mondo delle armi. Il contenuto in sintesi: l'industria armiera italiana è eccellente, i controlli sulla sicurezza (meccanica) sono buoni, sportivamente siamo tra i primi al mondo ma le nostre norme sono troppo liberali, i cacciatori sono tutti degli infami assassini (anche di uomini) e tra le poche persone che usano armi in maniera tollerabile si nascondono milioni di potenziali pazzi ed assassini.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In particolare, riguardo alla normative ed ai dati sulla pubblica sicurezza, vengono intervistati il dott. Edoardo Calabria della Questura di Roma, che si è dimostrato piuttosto moderato rispetto a molti suoi colleghi, e Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato autonomo di polizia. E qui casca l'Asino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Questo Tanzi, intervistato proprio riguardo agli aspetti normativi, dimostra dalle poche cose che dice di non conoscere praticamente nulla di quelle che sono le regole rigidissime in materia, nè di quelle che sono le facoltà concesse dalla Legge ai cittadini ed ai titolari delle diverse licenze esistenti. Ma forse è il caso di leggere le sue parole testuali, interrogato dapprima sul numero di armi circolanti in Italia:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_AF7jjQszYXM/TMRvp8etnPI/AAAAAAAAADI/oqC5bxWHvxs/s1600/Tanzi++35-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><img border="0" height="160" src="http://2.bp.blogspot.com/_AF7jjQszYXM/TMRvp8etnPI/AAAAAAAAADI/oqC5bxWHvxs/s200/Tanzi++35-1.jpg" width="200" /></span></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Asinus ex cathedra</span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tanzi: "A noi risultano circa cinque milioni di abitanti in Italia armati, con un possesso... con un complessivo medio sui dieci milioni di armi. </span></i><b><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E secondo noi è un numero per difetto, perché ci sono alcune autorizzazioni, vedi per esempio la licenza di porto uso venatorio, che permette di detenere non solo un fucile ma cinque pistole e più fucili, quindi aumenta il numero delle armi in possesso degli abitanti.</span></i></b><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"</span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">A parte il fatto che ci ricordavamo che le stime fossero un pochino più sostenute (sui dodici milioni), ma tant'è. Sconvolgente è invece il fatto che un funzionario di polizia, evidentemente tanto brillante tra i suoi colleghi da poterli rappresentare sindacalmente, con una sola affermazioni dimostri di ignorare i limiti alle armi detenibili da qualsiasi cittadino (a prescindere dalla licenza posseduta), il contenuto della licenza di porto d'armi più diffusa nel nostro Paese ed infine le modalità di controllo delle armi. Non sarà male ricordare che un qualunque cittadino, anche sprovvisto di licenze di porto d'armi o di collezione, può detenere infinite armi da caccia (quindi solo lunghe, ex art. 37 L. 157/92), fino a sei armi comuni catalogate come sportive (sia lunghe che corte, ex art. 10 L. 110/75), fino a tre armi comuni in genere (sia lunghe che corte, ex art. 10 L. 110/75) e fino ad otto armi antiche (sia lunghe che corte, ex art. 7 d.m. 14 aprile 1982, n. 153). Qualunque cittadino. Il limite di cinque pistole non sappiamo dire da dove possa averlo ricavato, dato che non esiste nulla di simile nella nostra legislazione. Altrettanto errato è anche il solo collegare le licenze di porto (di qualunque tipo) alla facoltà di detenere armi, dato che queste abilitano solo al porto, al trasporto ed all'acquisizione di queste. La detenzione rimane un diritto di ogni cittadino onesto e sano di mente. Ed infine è scandaloso il fatto che un funzionario di polizia non sappia che tutte le armi detenute (salvo rarissime e giustificate eccezioni riguardanti le armi antiche) debbano essere denunciate dai relativi detentori e che quindi il fatto che una persona detenga più armi non è mai sconosciuto all'autorità di P.S..</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Si può però riconoscere da questa frase quello che è l'auspicio del rappresentante sindacale dei funzionari di polizia, ovvero che nessuno possa detenere armi e che chi abbia una licenza di porto di fucile anche per uso di caccia non possa detenere più di un fucile. Pensiero che non può che appartenere a chi ignora totalmente il mondo della caccia o meglio delle cacce (che ovviamente richiedono diverse armi a seconda del tipo).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Infine un appunto è proprio sulla pertinenza della risposta. Interrogato sul numero di armi in Italia, costui avrebbe dovuto rispondere che il numero è sottostimato per via delle armi "dimenticate" da persone che sono morte da decenni e da quelle detenute illegalmente. Ma evidentemente ha preferito lanciare l'ennesimo falso allarme sociale sul fatto che il numero di armi sarebbe sconosciuto perché alcune licenze impediscono all'autorità di conoscere le armi detenute dai cittadini titolari (guardacaso poi proprio i cacciatori!). In parole povere che sono proprio le nostre permissivissime norme ad impedire ai nostri solerti funzionari di tutelare la sicurezza pubblica monitorando la diffusione delle armi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Difatti la domanda che segue è completamente in linea con questo allarme lanciato e ben recepito:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">Giornalista: "La normativa sul porto d'armi ha qualche falla? </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">Quale?</span></span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">"</span></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Notiamo che la seconda domanda sottintende risposta affermativa alla prima. Ma con tutte le scemenze che questo ignorante ha già propinato al giornalista (e questi poi a tutti noi) non ci si poteva aspettare diversamente.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">Tanzi: "L'attuale normativa sul porto d'arma secondo noi ha molte falle e </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">va riformata in varie parti anche per ottemperare a delle direttive europea che è molto restringente</span></span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">, è più severa per il rilascio delle porte d'armi ma </span></span><b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">soprattutto disciplina un tipo di arma che da noi non è mai stata disciplinata, è di libera vendita e di libero porto, e parlo delle armi giocattolo, cioè quelle armi che possono essere modificate.</span></span></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">"</span></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Questo poi è il massimo dell'incompetenza (o più probabilmente dell'ignoranza). A parte il fatto che la normativa europea è sì diventata più stringente, ma tanto più lo è già la nostra che non ha richiesto di essere adeguata se non per dettagli, rimanendo comunque più restrittiva di quella europea. Ma cosa c'entrano poi i giocattoli con le armi? Queste sono già sufficientemente normate (e col nuovo decreto lo sono ancor di più) ed uno dei requisiti fondamentali che un giocattolo deve avere è proprio quello di non essere trasformabile in un'arma reale. Non è casuale che i giocattoli siano di plastica o al limite di metalli poveri e fragili, mentre le armi sono di acciaio. Proprio perché non devono poter essere trasformati in armi comini da sparo o da guerra, ex art. 5 L. 110/75.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ed invece questo è proprio il secondo allarme lanciato: in Italia non solo ci sono numerosissime armi nascoste dai cacciatori (ci faranno la rivoluzione?), ma anche migliaia (o milioni?) di giocattoli tranquillamente trasformabili in armi micidiali da chiunque.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il servizio va avanti mostrando ben più competenti persone (ma anche solo competenti, che già è una bella differenza!) fino a quando non si viene a parlare della tracciabilità delle armi da sparo. Dapprima il giornalista testualmente dice:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>"<b>Il sindacato autonomo di polizia lamenta una scarsa informatizzazione a livello nazionale sulla tracciabilità delle armi</b>, in pratica conoscere in tempo reale se una persona possiede o meno delle armi. <b>Notizie diverse ci arrivano invece dalla Questura di Roma:</b>"</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">E continua invece il dott. Calabria: </span><i>"Per quanto riguarda la tracciabilità e rintracciabilità delle armi... non è solo tracciabilità ma è anche rintracciabilità perché un'arma non è che segue la vita di un soggetto, un'arma può essere traferita da un soggetto all'altro, quindi noi abbiamo anche i precedenti... quello no, perché è informatizzato assolutamente il sistema quindi in tempo reale noi troviamo... sappiamo tutto dell'arma e tutto del detentore, dell'attuale detentore."</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Cosa che corrisponde assolutamente al vero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Un ulteriore nota che vogliamo aggiungere al servizio è la citazione di una statistica che correla il numero di armi da fuoco (in rapporto agli abitanti) al numero di delitti compiuti con armi da fuoco. Il solito confronto di numeri che porterebbero a concludere che dove vi sono meno armi vi sono meno delitti. Conclusione apparentemente corretta, ma solo a seguito di un'analisi superficiale. Cita infatti la seguente presenza di armi per 100 abitanti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Stati Uniti = 90</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Finlandia = 56</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Svizzera = 46</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Francia = 32</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Canada = 31</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Italia = 27</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Regno Unito = 4</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Seguita dal numero di morti per armi da fuoco ogni 100mila abitanti:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Stati Uniti = 11,3</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Finlandia = 4,5</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Svizzera = 6,4</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Francia = 5,0</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Canada = 3,4</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Italia = 1,5</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Regno Unito = 0,3</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Apparentemente dunque nei paesi in cui vi sono meno armi da fuoco vi sarebbero meno omicidi con armi da fuoco. Secondo il dato puramente numerico è così, ma se rapportiamo il numero di delitti al numero di armi otterremo:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Stati Uniti: 11,3/90m = 0,000126</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 7.965 armi)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Finlandia: 4,5/56m = 0,000080</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 12.444 armi)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Svizzera: 6,4/46m = 0,000139</span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><br />
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 7.187 armi)</span></span></span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Francia: 5,0/32m = 0,000156</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 6.400 armi)</span></span></span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Canada: 3,4/31m = 0,000110</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 9.118 armi)</span></span></span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Italia: 1,5/27m = 0,000056</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 18.000 armi)</span></span></span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Regno Unito: 0,3/4m = 0,000075</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span"></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(ovvero 1 morto ogni 13.333 armi)</span></span></span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
</div>
<div style="margin: 0px;">
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dato che mostra come il maggior numero di delitti in rapporto alle armi da fuoco sia in Francia, con 6.400 armi per morto, mentre proprio l'Italia sia il paese con il numero minore, 18.000 armi per morto, ovvero 1/3 di quelli della disarmata Francia. Ed al contrario nel Regno Unito, dove in proporzione vi sono circa 1/7 delle armi che ci sono in Italia, si commettano più delitti con armi in rapporto alle armi detenute, senza contare tutti i casi di delitti compiuti con coltelli, che lì costituiscono una piaga sociale. Ed ugualmente come la Finlandia, seconda in classifica per presenza di armi, si avvicini più al Regno Unito per incidenza di delitti che non agli Stati Uniti.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La conclusione più logica quindi è che la proporzione tra armi e delitti con armi non incrementa in base al solo numero assoluto di armi presenti, ma varia a seconda della "cultura" delle armi che si ha. E che il nostro è il Paese in cui meno si possa venire a parlare di "emergenze sicurezza".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Per fare un paragone basti pensare che in Italia, nel 2007, ci sono stati 5.130 morti in strada a fronte di 50.140.000 automobili circolanti, che si traduce in 1 morto ogni 9.774 automobili. In sostanza, proporzionalmente, per ogni morto "causato" dalle armi ci sono stati due morti "causati" dalle automobili. Eppure non si percepisce tutto questo pericolo come per le armi.</span></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il servizio si conclude poi con una affermazione di buonsenso perfettamente condivisibile e che riguarda molti collezionisti vessati dai funzionari di P.S., come ad esempio chi scrive, a cui viene vietato l'uso delle armi in collezione, sebbene tale divieto non derivi da nessuna norma di legge. Riguardo alla sicurezza delle armi ed all'abitudine al maneggio da parte dei detentori il giornalista domanda a Giuseppe Masino, presidente del T.S.N. di Torino:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>"Qual'è la proposta, che sicuramente è di parte, che fate voi?"</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span">Masino: </span><i>"Ma, certo, la proposta interessatissima è chiaramente è che chi ha un'arma, a qualunque titolo, ovviamente regolare, venga in un poligono per provarla almeno una volta all'anno, perché sappiamo tutti molto bene che armi acquistate venti o trent'anni fa, munizioni di venti o trent'anni fa, possono non aver più l'efficienza necessaria."</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E se si dubita, legittimamente, di armi di venti o trent'anni fa, che mai si dovrebbe dire di quelle che gli anni li contano in secoli?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il nostro spassionato giudizio finale sul servizio, nonostante tutto, non può che essere positivo, anche se sull'argomento "caccia" il problema è stato affrontato in maniera fuorviante. Peccato soltanto per gli intervistati, non tutti proprio all'altezza del loro ruolo. Televisivo e soprattutto sociale.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-55688543539407291652010-07-29T12:30:00.000+02:002012-07-23T10:21:01.443+02:002012-07-23T10:21:01.443+02:00Statistiche su armi ed abusi, quando la matematica diviene un'opinione<div style="text-align: left;"></div><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;">E' stato pubblicato recentemente </span><a href="http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6VM1-50H1HCJ-3&_user=10&_coverDate=07/10/2010&_rdoc=1&_fmt=high&_orig=search&_sort=d&_docanchor=&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=7e9271d754aa62deb3e2a3bfcbf3d0f9" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;" target="_blank">uno studio dell'università di Zurigo</a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; text-align: justify;"> sul rapporto tra la percentuale di persone detentrici di armi da fuoco e la percentuale di suicidi commessi con armi da fuoco nei vari cantoni della Svizzera.</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">La Svizzera, ricordiamo, è paese non belligerante da più di cinque secoli, ma con una diffusione di armi elevatissima (almeno rispetto all'Italia). Il loro esercito è molto particolare e vi si rimane arruolati per una parte significativa della propria vita pur continuando a vivere come cittadini comuni. Ed in particolare gli appartenenti all'esercito elvetico possono portare in casa e detenere la loro arma d'ordinanza, ovvero quella che qui considereremmo una terribilissima arma da guerra. Inoltre gli svizzeri sono la settima nazione al mondo per produzione di armamenti, sia per la distribuzione interna che per l'esportazione.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ed è proprio in virtù di questi ultimi due motivi che una buona parte di anti-armi preme di continuo per stringere la morsa attorno a chi ne detiene o usa. Recentemente vi è stato un referendum proprio per tagliare le esportazioni di materiali di armamento, ma la popolazione - che come sempre la pensa ben diversamente da come gli anti-armi vogliono far credere - ha bocciato in maniera umiliante i propositi di questa arrogante minoranza.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nei giorni scorsi, dunque, alcuni ricercatori dell'università di Zurigo hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche in merito. Purtroppo se ne hanno </span><a name='more'></a><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">scarsissime notizie, in quanto i giornalisti, in virtù del principio di obiettività, hanno pubblicato ben poco dei dati numerici concentrandosi solo sulla banale conclusione: dove ci sono più armi da fuoco ci sono più suicidi con armi da fuoco. Non serviva una equipe di geni per immaginarlo né un esercito di giornalisti per comunicarcelo...</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dimostreremo che ciò è numericamente vero, ma statisticamente falsissimo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Riportiamo quindi un paio di articoli tra i più "dettagliati", entrambi da "swissinfo.ch". Il primo:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i><b>Suicidi con armi da fuoco: Svizzera centrale triste classifica</b></i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>ZURIGO - I suicidi con un'arma da fuoco sono più frequenti nei cantoni dove è più facile l'accesso a pistole e fucili. L'affermazione può sembrare scontata, ma è ora confermata da uno studio realizzato dall'Università di Zurigo e pubblicato sull'ultimo numero della rivista scientifica "European Psychiatry".</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>A guidare la triste classifica è la Svizzera centrale. Nei cantoni di Nidvaldo, Obvaldo e Uri il 32,7% delle persone che si tolgono la vita lo fanno con armi da fuoco. Questi tre cantoni sono pure quelli in cui la percentuale di famiglie che dispone di fucili e pistole è più elevata (57%), scrive oggi l'ateneo zurighese.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>All'estremo opposto si trovano Ginevra e Basilea Città: in questi cantoni, dove la disponibilità di armi da fuoco è al di sotto del 20%, il tasso di suicidi è notevolmente più contenuto (15,2% per GE e 24,4% per BS).</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>sda-ats</i>"</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">e il secondo:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i><b>Suicidi con armi da fuoco, il primato alla Svizzera centrale</b></i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Stando a uno studio dell’università di Zurigo, pubblicato nella rivista scientifica «European Psychiatry», i suicidi con armi da fuoco sono generalmente più frequenti nei cantoni Uri, Nidvaldo e Obaldo.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Per la prima volta si è tentato di tracciare una relazione fra numero di suicidi e possesso di armi da fuoco nei cantoni svizzeri. La ricerca ha rivelato che nei cantoni della Svizzera centrale (Nidvaldo, Obvaldo, Uri, Svitto, Glarona ), Argovia, Berna e Basilea campagna il numero dei suicidi con arma da fuoco è superiore alla media.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Lo studio ha indicato inoltre che in molte abitazioni di questi cantoni è presente un’arma da fuoco. La percentuale maggiore (più del 45%) si è registrata nei cantoni Basilea campagna, Uri, Nidvaldo e Obvaldo. Negli ultimi tre cantoni, il 32,7% delle persone che si toglie la vita lo fa con armi da fuoco, la percentuale maggiore in Svizzera.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>All’opposto si trovano i cantoni di Basilea città, Ginevra, Vaud e Neuchâtel dove la reperibilità di pistole e fucili non supera il 25%. Qui, il numero di suicidi con un’arma da fuoco è minore. Nel canton Ginevra è del 15,2% e del 24,4% nel canton Basiela città.</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Lo studio si basa sulle statistiche di suicidi avvenuti in Svizzera tra il 1998 e il 2007. Durante questo periodo, il numero di persone che hanno posto fine alla loro esistenza sono state 13'410, di cui 3'169 con armi da fuoco (23,6%).</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>Il Ticino si situa al di sotto della media, con una percentuale di suicidi con armi del 20,9%, mentre il Grigioni è leggermente al di sopra con il 25,6%. Tuttavia, nel cantone retico la disponibilità di armi è molto più marcata (45%) rispetto al Ticino (24,7%).</i></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>swissinfo.ch e agenzie</i>"</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Da questi due articoli possiamo trarre dei numeri sufficienti a dimostrare che le conclusioni sono ben diverse da quelle a cui sono giunti i giornalisti. Cominciamo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dal primo articolo sappiamo che nei cantoni di Nidvaldo, Obvaldo e Uri il 32,7% dei suicidi avviene con armi da fuoco, a fronte di una percentuale del 57% di persone che hanno disponibilità di un'arma. A Ginevra la percentuale di suicidi è del 15,2% e le persone con armi a disposizione sono "al di sotto del 20%" (che considereremo il 15% per voler essere proprio generosi). A Basilea sono il 24,4% contro una disponibilità di armi ancora "al di sotto del 20%" (anche qui 15% per cortesia).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nel secondo articolo già notiamo che c'è qualcosa che non va, in quanto risulta che nei cantoni Basilea campagna, Uri, Nidvaldo e Obvaldo la percentuale di persone che abbiano disponibilità di armi sarebbe "più del 45%". Forse la percentuale complessiva (che per gli ultimi tre cantoni risultava prima del 57%) viene abbassata fino a quasi il 45% grazie alla scarsa presenza di armi nel cantone di Basile campagna. Ma allora perché citarlo tra i cantoni con una maggiore concentrazione di armi? Questo dato risulta inattendibile (e mina l'attendibilità di tutto ciò che è stato riportato dai giornali) e pertanto non sarà utilizzato per le nostre controdeduzioni.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Altro dato inattendibile è quello sulla percentuale opposta. Risulta infatti che nei cantoni di Basilea città, Ginevra, Vaud e Neuchâtel la percentuale di persone con armi disponibili sia del 25%, contro quel "al di sotto del 20%" dichiarato in precedenza per i soli cantoni di Basilea e Ginevra. Anche qui vuol dire che o tra Vaud e Neuchâtel ci sono così tante armi da far salire la percentuale fino a quasi il 25%, o dobbiamo considerare che ci sia stato un errore dei giornalisti. Anche questo dato sarà cestinato come il precedente.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Veniamo infine a conoscenza di tre dati importanti e che non sembrerebbero viziati, ovvero che nel cantone Ticino i suicidi sarebbero al 20,9% contro una disponibilità al 24,7%; che nel cantone Grigioni i suicidi sarebbero al 25,6% e la disponibilità sarebbe del 45%; infine che la media nazionale dei suicidi commessi con armi da fuoco tra il 1998 ed il 2007 (periodo su cui si basa tutto lo studio) sarebbe del 23,6%.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Purtroppo però quest'ultimo importante dato ci rimane quasi totalmente inutile in quanto non viene resa nota la percentuale nazionale di cittadini elvetici che abbiano a disposizione armi da fuoco.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Riassumendo elenchiamo i dati (% suicidi con armi da fuoco contro % persone con disponibilità di armi da fuoco) partendo dalla minore concentrazione di armi verso la maggiore:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Basilea: 24,4% contro 15%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ginevra: 15,2% contro 15%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ticino: 20,9% contro 24,7%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Grigioni: 25,6% contro 45%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nidvaldo, Obvaldo e Uri: 32,7% contro 57%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Se la correlazione tra numero di suicidi con armi da fuoco e la disponibilità di armi da fuoco fosse direttamente proporzionale ci si aspetterebbe che col crescere della disponibilità delle armi da fuoco cresca ugualmente la percentuale di suicidi compiuti con armi da fuoco. Ovvero che il rapporto tra la percentuale di suicidi compiuti con armi da fuoco e le persone con disponibilità di armi si mantenga stabile intorno ad 1. E ciò sarebbe da considerarsi perfettamente normale, in quanto indicherebbe semplicemente che chi decida di suicidarsi lo faccia con un metodo quasi sempre istantaneo ed indolore, utilizzando sempre un'arma da fuoco quando ne abbia la possibilità.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anormale e preoccupante sarebbe invece se la proporzione tra numero di suicidi con armi e detentori di armi fosse maggiore di 1, in quanto significherebbe che statisticamente le persone detentrici di armi commettono più suicidi rispetto a chi armi non possiede. Significherebbe quindi che le persone che detengono armi risultino più instabili rispetto alla controparte o che il non avere a disposizione armi (e quindi il prospettarsi di una morte spesso più dolorosa e lenta) sia un deterrente veramente efficace al suicidio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma i numeri riportati non dicono questo, anzi. Se facciamo un rapporto tra le percentuali di suicidi con armi rispetto alle persone con disponibilità di armi otteniamo i seguenti rapporti:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Basilea 24,4%/15% = 1,627</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ginevra 15,2%/15% = 1,013</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ticino 20,9%/24,7% = 0,846</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Grigioni 25,6%/45% = 0,569</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nidvaldo, Obvaldo e Uri 32,7%/57% = 0,574</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tali rapporti mostrano come con l'aumentare delle armi disponibili ai cittadini svizzeri diminuisca il rapporto tra suicidi con armi da fuoco ed il numero di persone con armi da fuoco a disposizione. Prendendo come esempio il cantone di Ginevra con rapporto pari ad 1,013, questi sono i dati che ci saremmo aspettati secondo la proporzione ipotizzabile come normale:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Basilea 1,013*15% = 15,2% [invece di 24,4%]</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ginevra 1,013*15% = 15,2%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ticino 1,013*24,7% = 24,38% [invece di 20,9%]</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Grigioni 1,013*45% = 45,58% [invece di 25,6%]</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nidvaldo, Obvaldo e Uri 1,013*57% = 57,74% [invece di 32,7%]</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Con una semplice sottrazione possiamo ottenere la percentuale di persone che, pur avendo a disposizione armi da fuoco per suicidarsi, scelga invece un altro metodo per farlo. Basterà fare la differenza tra la percentuale di persone che hanno a disposizione armi (e che ci si sarebbe aspettato che commettessero suicidio con armi) e la percentuale di suicidi effettivamente compiuti con armi:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Basilea: 15% - 24,4% = -9,4%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ginevra: 15% - 15,2% = -0,2%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ticino: 24,7% - 20,9% = 3,8%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Grigioni: 45% - 25,6% = 19,4%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nidvaldo, Obvaldo e Uri: 57% - 32,7% = 24,3%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le percentuali sono chiarissime. Il dato negativo relativo a Basilea sta a significare che in quel cantone, con bassissima diffusione di armi, il dato sia preoccupantemente opposto, ovvero in proporzione i detentori di armi commettono più suicidi. Il dato relativo a Ginevra, prossimo a zero, indica un equilibrio considerabile, in base a quanto detto in precedenza, più che normale. Gli ultimi tre dati invece sottolineano una tendenza: più sono diffuse le armi da fuoco e più sono le persone che scelgono un altro modo di uccidersi pur potendo concedersi la "grazia" di una morte istantanea. Ovvero più armi ci sono e minori sono gli abusi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">A conferma di quanto detto, incrociando i dati ottenuti possiamo evidenziare perfino la percentuale di cittadini svizzeri suicidi che detenevano armi da fuoco, ma che si sono suicidati con metodi alternativi, rispetto al numero di cittadini suicidi con armi da fuoco a disposizione:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Basilea: (15% - 24,4%)/15% = -0,627 = -62,7%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ginevra: (15% - 15,2%)/15% = -0,013 = -1,3%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ticino: (24,7% - 20,9%)/24,7% = 0,154 = 15,4%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Grigioni: (45% - 25,6%)/45% = 0,431 = 43,1%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Nidvaldo, Obvaldo e Uri: (57% - 32,7%)/57% = 0,426 = 42,6%</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche qui il dato iniziale negativo indica che rispetto al numero di detentori di armi vi è una percentuale di suicidi con armi da fuoco maggiore del 62,7% rispetto a quanto considerabile statisticamente normale, e così quello di Ginevra indica che è maggiore del 1,3%. Al contrario gli ultimi tre dati indicano che maggiore è la presenza di armi e minore è il numero di suicidi commessi con armi rispetto a quanto razionalmente ipotizzabile.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Al termine di tutti questi calcoletti abbastanza elementari, si può giungere a due sole conclusioni, alternative:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">la prima è che le persone che si suicidano nelle zone con maggiore concentrazione di armi appartengano per la maggior parte a coloro che non possiedono armi da fuoco e che dunque i possessori di armi da fuoco sarebbero più equilibrati dei non possessori di armi;</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">la seconda, considerando invece una distribuzione più omogenea, è che nelle regioni con maggiore diffusione di armi (e della Cultura delle armi) il numero di abusi sia nettamente inferiore rispetto alle regioni in cui le armi sono più controllate o comunque non vi sia educazione nel loro uso per questioni di accanimento culturale.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Scelgano pure gli anti-armi quella che meno gli reca danno, perché a tali conclusioni si arriva coi numeri e non con le deduzioni ideologiche.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In somma si tratta dell'ennesimo studio inutile e tendenzioso, deformato e sfruttato per incutere timore nell'animo dei cittadini e demonizzare coloro che detengono o usano armi. Peccato che poi i numeri smentiscano completamente le tesi dei giornalisti. Forse sarebbe più utile capire come mai vi sia in certi luoghi o in generale un così alto numero di suicidi, per prevenirne le cause, anzi ché disquisire sul come vengano commessi. Sempre che non si voglia (e purtroppo si vuole!) affermare che sono le armi ad indurre al suicidio.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma basti pensare al caso del Giappone, dove armi da fuoco sostanzialmente non ve ne sono eppure vi è un numero impressionante di suicidi.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">O meglio una utilità questo studio la possiede: dimostra chiaramente che non esiste relazione tra il numero di armi in circolo e gli abusi commessi. E che se proprio si vuole trovare una relazione, questa non è esattamente quella che gli anti-armi propinano da decenni, anzi. In definitiva che dove la Cultura delle armi ed il rispetto nei confronti di esse sono più diffusi, la gente le usa con maggiore responsabilità.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Avremmo fatto volentieri i calcoli sui dati pubblicati dall'università di Zurigo, ma per poter leggere l'articolo in questione ci sono stati richiesti ben 31,50$, alla faccia della Scienza come confronto e condivisione! Noi non siamo intenzionati a sborsarne nemmeno un decimo per uno studio che nasce dall'esigenza di dimostrare concetti ideologici, ma se qualcuno casualmente l'avesse già acquistato o lo avesse comunque sotto mano gli saremmo grati se ce lo potesse far avere così da poterlo analizzare a fondo e, soprattutto, vedere se realmente giunge alle conclusioni che hanno comunicato entusiasti i giornalisti.</span></div><br />GiulioMnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6136561202621799430.post-32986155455949139452010-07-15T02:00:00.000+02:002012-07-21T19:16:18.158+02:002012-07-21T19:16:18.158+02:00Affermazioni che gridano vendetta<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">In questa estate a quanto pare segnata da delitti definiti da molti come "passionali", non poteva mancare chi si nasconde nell'ombra aspettando quello giusto per le proprie speculazioni di dubbio gusto. Per giorni hanno atteso un omicidio commesso con armi detenute legalmente, e, l'11 luglio, hanno finalmente avuto il delitto che poteva loro servire. Così, mentre numerose famiglie piangono morti assurde, c'è chi festeggia quella giusta. Ma non si tratta di becchini o eredi, ma di servi delle ideologie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">L'omicidio giusto è quello commesso l'11 luglio da un trentenne di Mestre, che ha ucciso la "fidanzatina" sedicenne (e l'"ina" qui è proprio d'obbligo), sparandole tre colpi di rivoltella, dopo di che suicidandosi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Chi saranno mai gli speculatori del dolore, questa volta? Politici? Giornalisti? Stavolta no, niente di tutto questo: gli infami profittatori delle disgrazie altrui stavolta si personificano sotto forma di amministratori della giustizia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Comincia proprio il P.M. che si occupa del caso in questione, il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, al secolo Roberto Terzo, che, incredulo di tanti riflettori puntati addosso, rilascia senza farsi attendere le seguenti dichiarazioni ai giornali: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">"<i>Le armi creano piu' danno a chi le maneggia. La verita' e' che poi le armi finiscono per essere usate in questa maniera. Finiscono per gli omicidi dei familiari, per gli omicidi-suicidi. Noi dobbiamo arrivare a dire che le armi la gente non se le deve tenere a casa".</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Capito il Sostituto Procuratore? Nemmeno usa giri di parole, se ne esce direttamente dicendo che tutte le armi vengono usate per commettere delitti, ed in particolare omicidi (e suicidi). E siccome non crediamo che egli intendesse dire che le armi compiono delitti autonomamente, non possiamo non recepire il messaggio chiaro secondo cui tutti i possessori di armi sarebbero assassini. Parole gravissime, specie se a pronunciarle non sono i soliti politici o giornalisti sfigati, ma un Sostituto Procuratore della Repubblica nel pieno delle sue funzioni. Parole che non si possono considerare se non una diffamazione collettiva.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Non si domanda, il Sostituto Procuratore, come mai una ragazzina di 16 anni avesse una relazione con un trentenne. Problema che ci sembrerebbe più importante rispetto al mero mezzo materiale con cui il delitto è stato compiuto. Ma se queste sono le capacità investigative della nostra magistratura inquirente stiamo freschi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Ma noi vogliamo essere sicuri che si tratti di un caso isolato, vogliamo pensare che il resto della magistratura svolga intelligentemente il proprio lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Escono poi dichiarazioni differenti sempre provenienti dalla stessa prolifica mente:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px; line-height: 15px;"><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium; line-height: normal;"><br /></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>«Bisogna cominciare a chiedersi come mai questo ragazzo avesse tutte queste armi in casa, se sia giusto che chiunque possa detenere in casa un arsenale [...] Pensano di usarle per difendersi da rapinatori, nomadi, stupratori. In realtà quasi sempre creano più danno a chi le maneggia di quanto non servano a difendersi».</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anzitutto bisogna specificare che il terribile arsenale in questione è costituito da un fucile ed una rivoltella (quella stessa con cui il delitto è stato compiuto).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Riteniamo poi che questo geniale magistrato dovrebbe cominciare a farsi per primo lui stesso delle domande, ad esempio: come mai la popolazione nutre tutti questi timori nei confronti del prossimo? Sarà mica perché i rapinatori, i nomadi e gli stupratori quando vengono arrestati vengono anche rimessi in libertà con la velocità della folgore? E chi sarà mai a rimettere in giro la feccia della società che entra ed esce di continuo dalle caserme e dalle questure, ma un bel soggiorno definitivo in carcere non se lo fa mai? Saranno forse i colleghi di questo solerte magistrato?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Pensando alla serie di delitti recentemente commessi, uno in particolare solleva questa problematica: quello dell'uomo che ha ucciso due donne in uno stesso giorno e che dopo di che si è suicidato. Era infatti stato denunciato diverse volte, tanto da venirgli revocata la licenza di porto d'armi e da essergli ritirate tutte le armi detenute. Ma come mai un individuo con diverse denunce per minacce e quant'altro era libero di girarsene per commettere omicidi? Semplice, perché i colleghi del sig. Terzo (e magari qualche volta lui stesso) spesso e volentieri i delinquenti li rimettono in strada anzi che in galera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Secondo poi bisognerebbe analizzare un attimo la figura che si permette di esprimere critiche così pesanti: un magistrato. Ovvero proprio una persona che gode dell'agevolazione di poter comprare, detenere e portare armi senza licenza. Quindi senza nessun controllo sulla propria psiche né sulla abilità nel maneggio delle stesse. Come può una persona che gode di tali privilegi (perché per alcuni è una necessità, ma per molti un privilegio) permettersi di criticare le stringentissime modalità per l'acquisizione, la detenzione ed il proto delle armi da parte dei comuni mortali meno raccomandati di lui? Sempre che egli non pensi che tutti godano del favoritismo di cui lui stesso gode.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Una ultima considerazione poi da fare riguarda un altro degli omicidi di questi giorni, quello che ha visto "protagonista" Luca Sainaghi, carabiniere reo confesso di aver ucciso la sua ex-fidanzata proprio con la sua arma d'ordinanza. Ovvero l'ennesimo delitto commesso proprio da appartenenti delle Forze dell'Ordine. Questi sono numericamente meno di quelli commessi dai cittadini comuni, ma se valutati in relazione al numero di persone impegnate nelle Forze dell'Ordine risultano una quantità enormemente maggiore. Checché ne dicano i soliti sindacalisti in divisa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">E intanto già sono cominciate le solite rappresaglie nei confronti dei possessori di armi. Giunge oggi la notizia che la Questura di Treviso ha disposto controlli a carico di tutti i possessori di armi su cui hanno autorità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Che fare dunque di fronte a questa serie di attacchi, che oltretutto giungono in giorni delicati in cui si attende di conoscere esattamente i contenuti di una riforma particolarmente stringente nei confronti di coloro che hanno a che fare con le armi (per la gioia del dott. Terzo e di tutti i prevenuti che lo accompagnano)? Associarci e farci sentire, solo questo possiamo fare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Noi, personalmente, il giorno 13 luglio ci siamo recati alla Procura della Repubblica di Roma ed abbiamo presentato un esposto al Procuratore contro questo ignobile magistrato, riportando le sue gravissime parole diffamatorie. E non possiamo che invitare tutti quanti a fare lo stesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Anche perché un magistrato del genere rappresenta lui stesso una minaccia alla Giustizia: se nutre tutti questi pregiudizi nei confronti dei possessori di armi, cosa potrà mai accadere ad un qualsiasi povero disgraziato, magari che non ha fatto nulla di male, che si veda condotto al suo cospetto proprio per questioni inerenti le armi? Povero colui che dovrà scoprirlo...</span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i>"Noi dobbiamo arrivare a dire che le armi la gente non se le deve tenere a casa".</i></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><i><br /></i></span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Noi chi? I magistrati? i faziosi? I prevenuti? Gli imbecilli? Chi sono questi "noi" che devono arrivare a dire che non possiamo esercitare il diritto sacrosanto di possedere, detenere ed utilizzare armi? Chi sono costoro che pensano che le loro convinzioni personali abbiano la precedenza sulle Leggi emanate dal Parlamento in rappresentanza del Popolo Sovrano?</span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Sinceramente non ci interessa più di tanto, uno solo che si è scoperto basta ed avanza. E bisogna colpirlo quanto più forte possibile per impedirgli di nuocere al prossimo, specie se onesto, solo perché non rientra nella personale concezione di "brava persona" del magistrato di turno.</span></div>
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Tristi problemi, nemmeno degni del più illiberale dei paesi del terzo mondo.</span></div>GiulioMnoreply@blogger.com0