Il Giornale di Vicenza riporta una notizia un po' inquietante: Graziano Stacchio sarebbe il primo firmatario di una proposta di legge contro l'uso delle armi per difesa.
Abbiamo letto bene? Graziano Stacchio, il benzinaio che ha ucciso un rapinatore a fucilate per salvare una cassiera di gioielleria, l'uomo che è stato dichiarato un eroe e innalzato a simbolo dalla parte maggiore degli italiani, colui che ha ricevuto in donazione decine di migliaia di euro per potersi pagare le spese legali... vorrebbe ora limitare la possibilità dei cittadini di difendersi dalle violenze e dalle minacce? Al punto da essere primo firmatario di una nuova legge?
Fortunatamente la notizia non è esatta, o meglio è se non altro equivoca. Non si tratterebbe infatti di una legge contro l'uso delle armi per la difesa (garantita dall'art. 52 CP) , bensì per la creazione di una sorta di nuovo corpo per la "difesa civile non armata e nonviolenta". I dettagli dell'iniziativa possono essere letti sul sito difesacivilenonviolenta.org , ma sebbene non si tratti direttamente di una proposta per limitare il diritto alla difesa dei singoli cittadini, comunque si tratta di un'iniziativa di movimenti esplicitamente disarmisti ed antiarmi.
Nelle interviste riportate sosterrebbe di essere stato strumentalizzato, di non volere un'Italia violenta. Bene, quindi l'alternativa migliore è stata quella di consegnarsi in mano a chi lo ha sempre considerato e dichiarato un criminale assassino? Di farsi strumentalizzare per le battaglie ideologiche di chi lo ha insultato e denigrato fin dal primo giorno? Noi non capiamo.
Non sappiamo a quali pressioni sia stato sottoposto per giungere ad una tale decisione, probabilmente la sua priorità è diventata quella di ripulire la propria immagine. Ma una cosa è certa: se egli non passerà in galera il resto della sua vita sarà solo ed unicamente per merito delle norme che attualmente consentono ai cittadini di difendersi dalle aggressioni anche con l'uso delle armi. Sarà per la possibilità che lo Stato lascia ai cittadini di difendersi, possibilità che i suoi nuovi compagni da sempre osteggiano.
Questo a casa nostra si potrebbe chiamare sputare nel piatto dove si ha mangiato (anzi dove tuttora mangia). Cosa ne dovrebbero pensare tutti coloro che lo hanno difeso fin da subito, mentre i suoi nuovi amici lo additavano come simbolo del male? Cosa ne dovrebbero pensare tutti coloro che per solidarietà hanno donato somme anche minime per consentirgli di difendersi quanto meglio possibile?
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