Non sono pochi i titolari di porto d'armi che, in occasione del capodanno o di altre festività più o meno sentite a livello locale, approfittano della loro licenza per acquistare fuochi d'artificio e articoli pirotecnici che si avvicinano più ai fuochi professionali che ai classici petardi usati dai ragazzi. Ma a proposito di queste tipologie di fuochi, talvolta non è chiaro che si tratta a tutti gli effetti di materie esplodenti regolate precisamente dalla legge e la cui detenzione parallela a quella di munizioni e polveri per la ricarica non va presa sotto gamba. A chiarire la situazione non aiutano le più recenti normative, che, intervenendo sulla classificazione e sui requisiti per l'acquisto, hanno originato una situazione stratificata e talvolta apparentemente confusa. Cerchiamo quindi di fare chiarezza.
La classificazione
Gli articoli pirotecnici seguono attualmente una doppia classificazione, ciascuna finalizzata a disciplinare aspetti differenti, di cui la più "vecchia" è quella del T.U. di P.S., mentre la più recente è quella di origine comunitaria.