martedì 7 aprile 2015

Decreto terrorismo, le ore decisive?

Facciamo il punto della situazione. Anzitutto la discussione in Senato comincerà domani alle 9, sarà interrotta per l'assemblea e ricomincerà dalle 19 presso le commissioni II (Giustizia), III (Affari esteri) e IV (Difesa). Da un colloquio avuto stamattina con un importante senatore che se ne sta occupando personalmente, abbiamo appreso che la maggioranza voterà a favore del decreto senza modifiche per non rischiare che il decreto si trovi a decadere lasciando nel panico gli ambienti militari.


Difatti questo è il fattore che rende tutto problematico: il tempo. Se il decreto venisse modificato dovrebbe essere rimandato alla Camera per far approvare le nuove modifiche apportate, rischiando di far scadere i 60 giorni per la conversione in legge, che terminano il 20 aprile. Se non fosse stato per questo particolare tutt'altro che irrilevante, il senatore ci ha assicurato che avrebbero considerato la soppressione delle modifiche che ci interessano, delle cui problematiche era già ben a conoscenza. Ci ha inoltre rassicurati prospettando interventi per sistemare la situazione, ma queste promesse non devono creare false illusioni...

Abbiamo comunque consegnato il testo della petizione partita contestualmente (sebbene sia inusuale consegnare una petizione prima di aver terminato la raccolta di firme) contenente la sintesi esplicativa delle problematiche emerse, che ha preso dichiarando che ne terranno comunque conto quando si tratterà di metterci una pezza. Confidiamo nella sua sincerità.

A proposito della petizione: attualmente siamo a quota 600 sottoscrizioni. Un risultato decisamente migliore rispetto a quello ottenuto in passato per contrastare il Dlgs 121/2013 (arrivata a malapena a quota 270), grazie anche al sostegno della rivista Armi e Tiro, ma dobbiamo assolutamente far meglio. Anche perché, come già detto, i tempi sono strettissimi. Forse addirittura siamo alle ore decisive, perché nella peggiore delle ipotesi domani stesso potrebbe concludersi tutto nel peggiore dei modi.

Ad ogni modo il testo è stato anche inviato ad una trentina di senatori membri delle commissioni interessate nonché alla senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, sempre sensibile alle nostre questioni.
Senza mezzi termini il nostro scopo è arrivare ad un rinvio domani ed ottenere delle audizioni di modo da poter illustrare alle commissioni tutti i problemi implicati. Il che dovrebbe comunque avvenire in tempi brevissimi, per consentire il secondo passaggio alla Camera del testo "bonificato". Impossibile? Forse no.

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