mercoledì 8 aprile 2015

DL terrorismo, prime notizie dal Senato

Sono da poco pubblicati i resoconti della seduta antemeridiana delle commissioni II, III e IV riunite. La discussione è durata circa due ore ed i senatori hanno avuto modo di parlare, se pure tangenzialmente, delle modifiche approvate in fatto di armi. Il sen. Rossi (NCD) ha espresso le sue perplessità in merito e di seguito il sen. Gasparri si è associato alla sua posizione. Fortunatamente, quindi, sembrerebbe aver riconsiderato la sua posizione, probabilmente espressa in un momento d'ira causato da un metodo di pressione talvolta abusato e controproducente.

Nel pomeriggio invece ci ha scritto il sen. Malan (FI), il quale in merito alla petizione che gli abbiamo inoltrato ieri ci ha confermato di aver depositato due emendamenti per la soppressione dell'art. 3. Non ci ha specificato se la soppressione sia riferita all'intero articolo, comprendente le norme sui precursori degli esplosivi,
o solo alle modifiche introdotte alla Camera; più probabile è la seconda ipotesi. Ad ogni modo, pur non essendo per nulla tranquilli, ci sentiamo almeno un minimo rassicurati dal fatto che il nostro appello abbia trovato accoglimento.
 
Ora rimane da capire se in serata arriveranno a votare tutti gli emendamenti proposti. Da un lato potrebbe essere la soluzione migliore nel caso si decidesse di apportare delle modifiche puntando a rimandare alla Camera il testo per l'ultima approvazione, ma d'altra parte se la discussione sugli emendamenti dovesse portare via troppo tempo, la maggioranza potrebbe forzarne la bocciatura in blocco per approvare il testo entro il termine del 20 aprile senza la necessità di un secondo passaggio alla Camera.
 
Dalla discussione di stamattina sembrerebbe emergere però la considerazione  una terza ipotesi: la reiterazione del decreto. Si tratterebbe in sostanza di lasciar decadere questo e di farne approvare uno analogo dal governo già contenete le modifiche ritenute opportune, lasciando quindi da fare solo delle "aggiustatine" in fase di conversione in legge. Questo metodo però comporta solo un problemino: è stato più volte dichiarato incostituzionale in quanto in contrasto coi principi che regolano la decretazione d'urgenza...

Siamo quindi lontani dal poter cantare vittoria, ma almeno sembrerebbe che siamo partiti col piede giusto.

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